Dopo l’interessamento della Commissione Trasparenza del?Comune di Salerno rispetto al progetto inerente la riqualificazione della scuola primaria “Giacomo Costa” di Salerno, l’assessore alla pubblica istruzione Eva Avossa interviene con alcune precisazioni e difendendo il suo lavoro. “Si è sempre parlato dell’l’incapacità del sistema Italia di spendere i soldi dei fondi europei, al punto che addirittura un euro su tre viene restituito per mancanza di progetti. – dichiara la deputata salernitana – Ecco, guardando questo scenario mi sarei aspettata che l’impegno profuso al fine di ottenere oltre un milione di euro per ristrutturare tre scuole salernitane venisse accolto con il favore dei politici e dei cittadini. Si tratta di un progetto di riqualificazione dell’Istituto Comprensivo San Tommaso d’Aquino, del Montalcini e del Giacomo Costa. Invece sono costretta a dover difendere il mio operato, e quello di tanti professionisti, da attacchi strumentali creati ad hoc da qualche personaggio politico in piena campagna elettorale”. L’assessore Avossa parla di strumentalizzazione della vicenda per creare un clima di tensione finalizzato ad ottenere qualche voto in più. La vicenda riguarda la visita presso la scuola primaria “Giacomo Costa” per definire con i tecnici del Comune di Salerno, proprietario dell’edificio scolastico, le ultime pratiche necessarie a far partire i lavori di riqualificazione previsti dal progetto di spesa dell’Unione Europea definito nell’ambito del POR FESR 2014/2020, portato avanti con grande dedizione ed impegno nonostante i numerosi ostacoli. – dice ancora Eva Avossa – Questa azione rientra nel Programma Integrato di Città Sostenibile e comprende una serie di interventi, tra cui quelli alla Scuola “Costa”, per la quale è prevista la spesa di oltre 452mila euro finanziati dall’Unione Europea. Il progetto prevede l’adeguamento funzionale degli spazi interni e degli impianti tecnologici, la sostituzione di infissi interni ed esterni, l’allestimento di una sala per spettacoli proiezioni ed attività teatrali. Un aspetto particolarmente rilevante riguarda questo tipo di adeguamento e ristrutturazione che si propone di recuperare i suddetti ambienti per consentirne l’utilizzo, anche al di fuori dell’ambito scolastico, come centro di attività di aggregazione aperto al quartiere. Infatti gli spazi recuperati potranno ospitare le attività di uno dei laboratori, scaturiti dal progetto Spazio Multifunzionale Salerno, finanziato dalla Regione Campania e finalizzati a promuovere le attività che avvicinino i giovani dai 16 ai 35 anni alla cultura alla conoscenza dei territori e a dare spazio alle loro propensioni artistiche e creative. Quindi è importante tenere sempre ben presente due cose: innanzitutto che la proprietà dell’edificio scolastico è del Comune di Salerno, quindi della collettività, e poi che questo tipo di intervento non intende sottrarre i locali alle attività della scuola, ma serve a dotare la cittadinanza di punti di riferimento culturale”. L’assessore Eva Avossa precisa anche che i locali interrati, pur non essendo idonei ad essere adibiti ad aule, restano di prevalente utilizzo della scuola che, grazie anche a questi lavori di riqualificazione, potrà meglio gestire, sempre in maniera autonoma, le proprie attività laboratoriali. L’assessore rivendica con forza l’autorizzazione al taglio della catena, che impediva l’accesso ai locali. “Nessuno può permettersi di appropriarsi di locali comunali e, soprattutto, mi auguro che la politica sia sempre unita nella condanna a questo tipo di abuso, pericoloso per la nostra democrazia. Devo inoltre fare una precisazione in merito alla nota della Commissione trasparenza che non chiarisce pienamente il contenuto della Delibera di Giunta del 19 novembre 2019. In quella delibera l’organo esecutivo del Comune decise di trasferire l’associazione “Nuova Officina” dai locali della scuola “Costa” verso la scuola “Conti” di Fratte. Sarebbe bastato che il presidente della Commissione Trasparenza si fosse andato a leggere l’atto per capire che non fu deliberata alcuna consegna dei locali da parte del Comune. Grazie a questa decisione, la Giunta, una volta liberati i locali, ha potuto iniziare l’iter burocratico per il finanziamento di opere di riqualificazione delle attività scolastiche ed extra scolastiche”.
“Leggo una reazione scomposta dell’assessore Eva Avossa, ora parlamentare, sulla vicenda scuola Giacomo Costa”. Così il consigliere comunale e candidato sindaco?Antonio Cammarota interviene sulla vicenda sull’istituto scolastico salernitano… “L’assessore e deputata afferma che il presidente della commissione trasparenza poteva andarsi a leggere tutte le carte prima di chiarire il suo pensiero, proiettato a ragioni elettorali. E bene, in primis, non ho nessun pensiero da chiarire tantomeno elettorale perché la commissione trasparenza nella sua unanimità sta svolgendo un’indagine in riferimento alla richiesta autonoma del presidente del consiglio di istituto di essere ascoltato in commissione, dopo averne riferito a organi di stampa, su una vicenda che tra l’altro la commissione aveva già trattato nel 2017 ascoltando l’allora assessora che pure ebbe parole d’elogio per il lavoro profuso. Ed ancora – prosegue Cammarota – l’istruttoria è in corso, tanto che la commissione trasparenza ha deciso all’unanimità di ascoltare mercoledì il dirigente al quale è stato richiesto di produrre tutti gli atti pubblici ed endoprocedimentali, non noti alla commissione, come riferito nella nota stampa. Senza contare – dice il consigliere comunale – Nessun giudizio di merito o di valore è stato espresso da alcun membro della commissione trasparenza, tantomeno dal suo presidente, ancor più perché la vicenda è in fase di indagine per accertare i fatti, raccogliere atti e documenti, e quindi fare chiarezza senza tra l’altro entrare, come pure è stato affermato proprio dal presidente nel corso dell’audizione, nelle scelte di indirizzo politico che non competono all’organo di controllo ma, legittimamente, all’amministrazione comunale. Ed infine – conclude Cammarota – Prendiamo atto che effettivamente, nonostante ogni ragionevole dubbio, la assessora deputata ha tranciato il lucchetto rompendo la catena di un edificio ad uso pubblico”.
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