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I fatti del giorno | Tutte le principali notizie di cronaca e attualità da Salerno e provincia

08/04/2021

PROTESTE

Esclusi da ogni forma di sostegno, i lavoratori e le lavoratrici del comparto agricolo iscritti a Fai Cisl, Flai-Cgil e Uila Uil Campania scendono in piazza per far sentire la loro voce e chiedere al Governo maggiore attenzione verso quei lavoratori “essenziali” che, al pari di altre categorie, non si sono mai fermate durante la pandemia. Dopo la mobilitazione nazionale del 31 marzo e l’incontro con il ministro per le Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, la mobilitazione si sposta nei territori. Sabato 10 aprile, sono previsti presidi davanti alle Prefetture di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno a partire dalle ore 9.00. A Napoli, l’appuntamento è in piazza Plebiscito, che vedrà la presenza del segretario generale Flai-Cgil Nazionale, Giovanni Mininni, a nome delle tre categorie di Cgil, Cisl e Uil. Tra le principali rivendicazioni, la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019; il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza; l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; più tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica; il riconoscimento di una cassa integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca. Oltre a questi punti, per noi essenziali, nelle mobilitazioni presenteremo anche la richiesta di riconoscere la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC), per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali; la contrarietà al tentativo di semplificare ancora di più l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori e rivendicheremo l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali di lavoro agricoli, visto che le trattative sono bloccate in quasi tutti i territori e il rinnovo del contratto collettivo nazionale per il settore della forestazione.

Insieme a Federmoda, anche Federpreziosi Confcommercio Campania ha condiviso l’iniziativa messa in atto con lo slogan provocatorio “Da oggi vendiamo mutande”, sostenendo che la riapertura delle attività commerciali nelle zone rosse non possa essere strettamente legata al proprio codice Ateco e, dunque, alla categoria merceologica di appartenenza. Le gioiellerie in Campania, ormai costrette da mesi al continuo altalenarsi del blocco forzato, con la conseguente perdita di fatturato, stanno seriamente mettendo a rischio anche i posti di lavoro. “Inutile ribadire che ristori e sostegni sono insufficienti e, certamente, non rappresentano la soluzione ideale – afferma Michele Cicalese, commissario Federpreziosi Confcommercio Campania – la nostra categoria è in grado di poter lavorare, garantendo la più ampia sicurezza, con ingressi contingentati attraverso le porte di sicurezza, rimodulando gli spazi interni a garanzia del distanziamento, con la sanificazione continua degli oggetti e superfici. Oltretutto, siamo anche disposti ad accogliere la nostra clientela previo appuntamento”. Come già fatto dalla federazione nazionale che ha più volte segnalato le istanze alle istituzioni governative, Cicalese continuerà a presentare le stesse al primo cittadino di Salerno, non più tardi di oggi, facendosi portavoce del collegio territoriale, in occasione dell’incontro fissato con le associazioni di categoria: “Non siamo untori, nelle gioiellerie non si creano assembramenti, abbiamo finora rispettato le decisioni governative ma, adesso, il prorogarsi di queste chiusure forzate è diventato insostenibile. Inevitabilmente, sta crescendo anche la tensione sociale”. A gran voce, quindi, la richiesta di poter alzare nuovamente le serrande, nel pieno rispetto delle regole di tutela e della salute pubblica, riappropriandosi del proprio diritto al lavoro e la dignità di poter onorare gli impegni presi, sostenere i costi fissi di gestione, ottemperando alle scadenze che la pandemia non ha di certo fermato. Un inizio anno che, indubbiamente, registra un settore in crisi, in netto peggioramento rispetto al lockdown precedente, se pur la filiera produttiva sia rimasta aperta con evidente difficoltà, considerato il fermo dei punti vendita. “Abbiamo a cuore la nostra Italia, solo rilanciando l’economia saremo in grado di poter ripartire” – conclude Cicalese.

Come annunciato lo scorso 2 aprile, le Associazioni, ANVA Confesercenti Regionale Campania, Assocampania e Siva Aicast hanno dichiarato lo stato di agitazione della categoria ambulante della Campania e questa mattina gli operatori ambulanti del settore non alimentare anche a Salerno hanno occupato i loro posteggi nei mercati in forma di forte protesta. (aSalerno.it)

VERSO LE COMUNALI

Il Psi apre ad Azione. Il segretario nazionale dei socialisti ha infatti incontrato Carlo Calenda, fondatore del movimento politico per “per avviare un dialogo concreto e costruire in Italia la prospettiva di un centro sinistra plurale e riformista, che tenga insieme le forze laiche, ambientaliste, europeiste, liberali e socialiste”. Un primo banco di prova importante saranno le prossime elezioni amministrative, dove – ha spiegato il numero uno del partito socialista italiano – occorre che il centrosinistra faccia un salto di qualità, recuperi credibilità, metta in campo candidati autorevoli e politiche concrete di rilancio per rispondere alle sofferenze delle famiglie e alle difficoltà delle imprese e dei lavoratori”. Un disegno nazionale che potrebbe essere riportato anche sul piano locale: Azione potrebbe dunque scegliere di sostenere il centrosinistra per portare avanti questa unione con i socialisti ma al momento tutto sembra ancora da definire. La priorità resta il piano nazionale anche in vista delle Politiche. (Cronache)

VERSO LE COMUNALI/2

La coalizione di centrosinistra, nei grandi comuni al voto, è unita solo a Battipaglia. A rivendicare il merito di questo successo, il candidato sindaco Antonio Visconti, presidente dell’Asi, annunciando che sabato è stato sottoscritto il documento politico da tutta la coalizione: “Negli ultimi due mesi, nella città di Battipaglia, le forze politiche di centrosinistra hanno profuso uno sforzo considerevole nel trovare una soluzione condivisa, ampia e unitaria in vista delle elezioni amministrative del prossimo autunno. Dopo numerosi confronti, in cui si sono condivisi dapprima indirizzi e linee programmatiche, si è giunti poi alla decisione unanime di investire Antonio Visconti quale candidato a sindaco della coalizione – hanno dichiarato – Una scelta che si fonda sull’indiscutibile competenza e sulle grandi qualità umane di Visconti, che negli ultimi anni si è fortemente impegnato, nel suo ruolo di presidente del Consorzio Asi, su importanti questioni che hanno interessato il lavoro e lo sviluppo della nostra città. In Antonio Visconti, le forze politiche e i movimenti che hanno preso parte al tavolo del centrosinistra, vedono una speranza per la nostra comunità. In altri luoghi e contesti, anche vicini, basti pensare a due grandi Comuni chiamati al voto come Eboli e Salerno non si è riusciti ancora a condurre verso l’unità le forze della coalizione. A Battipaglia, invece, ci siamo riusciti. Un risultato importante, in una città dove il centrosinistra unita è riuscito a vincere in una sola occasione”. Il nome di Visconti sembra dunque essere nato da un lungo confronto che ha portato poi ad elaborare le linee programmatiche da offrire al candidato per la stesura del programma di governo, che verranno sottoposte agli elettori. “Uno degli elementi più importanti della nostra proposta è rappresentato senza dubbio dalla presenza di un gruppo ampio e coeso, che si pone come una squadra, lontani dalla logica dell’uomo solo al comando. In questi anni siamo stati tristemente abituati a personalismi, lotte fratricide, congiure di palazzo e tradimenti, in cui a terra rimaneva sempre una sola vittima: Battipaglia. È il momento di voltare pagina, ridare serenità e futuro ad una comunità mortificata e abbandonata a sé stessa. È ora di scrivere insieme una nuova bella storia per la città – ha poi aggiunto la coalizione – L’insieme dei valori che ha ispirato l’azione della coalizione di centrosinistra ha visto estendersi in maniera esponenziale la condivisione delle idee e di un percorso in cui oggi si riconoscono non solo le forze storiche di centrosinistra, popolari e progressiste, ma anche forze politiche moderate e liberali – come quelle cattoliche democratiche e quelle di centro – insieme a pezzi della società civile, movimenti organizzati e associazioni civiche. La nostra è una coalizione aperta e inclusiva, democratica e vicina ai bisogni dei cittadini. È partendo da questo presupposto, che questa evoluzione dovrà essere determinata dalle istanze di chi il territorio lo vive tutti i giorni: i cittadini. Il centrosinistra c’è, è questo, ed è pronto ad affrontare questa sfida, ponendosi l’obiettivo di essere la guida amministrativa di questa città per i prossimi dieci anni. Per risollevare Battipaglia e restituire alla nostra città il prestigio che merita”. (Cronache) 

IL VERTICE

Il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e gli Assessori Dario Loffredo (Commercio) e Luigi Della Greca (Tributi) hanno partecipato ad un incontro – a mezzo web – con i rappresentanti delle associazioni del commercio e dell’artigianato. Tale incontro segue uno analogo con gli albergatori. Si è sviluppato un positivo scambio di idee e proposte. Sono stati condivisi programmi di lavoro ed impegni amministrativi che saranno sviluppati nelle prossime settimane: 1. Riduzione, come già avvenuto nei mesi scorsi, nella misura maggiore possibile delle imposte locali nel rispetto degli equilibri di bilancio e della corretta amministrazione. 2. Potenziamento del personale tecnico ed amministrativo comunale per semplificare le pratiche burocratiche e rendere più celeri gli adempimenti per permessi ed autorizzazioni a carico di imprese ed artigiani. 3. Interlocuzione continua a tutti i livelli istituzionali con i rappresentanti locali per sollecitare un calendario di riapertura in sicurezza di tutte le attività di tutti i settori compatibilmente con andamento pandemico. 4. Pieno sostegno logistico e strutturale alla campagna vaccinale nelle aziende e nei luoghi di lavoro oltre che nei centri Vaccinali già attivati e tramite i medici di base. 5. Programma di manifestazioni ed eventi, compatibili con l’evoluzione della pandemia, che rendano la città ancora più attraente durante la bella stagione favorendo la ripresa del comparto dell’accoglienza, enogastronomico e commerciale, dei servizi. 6. Opere ed infrastrutture, come le nuove spiagge ed i nuovi parcheggi, che migliorano l’accoglienza della città nella prospettiva anche del turismo di prossimità che contraddistinguerà i mesi estivi. L’incontro si è svolto in un clima di dialogo, collaborazione, voglia di contribuire ciascuno per la propria parte alla rinascita sociale ed economica della Nostra Comunità.

SANTA TERESA

Ritorna “il nero” a Santa Teresa. Ancora una volta il mare della zona si colora di nero probabilmente per i soliti problemi degli idrocarburi. Probabilmente il vento di mare degli ultimi quattro giorni proveniente da sud ha aiutato a far ritornare il problema di fine 2020 dove le analisi dell’Arpac hanno messo in risalto la presenza di idrocarburi 4 volte superiore il limite consentito. Ad inizio gennaio di quest’anno sono state effettuate nuove analisi ma ancora si attendono i risultati e sembra che ci sia un’inchiesta della procura in corso a seguito del problema sollevato sia lo scorso anno, sia quest’anno dai Figli delle Chiancarelle che stanno portando avanti questa battaglia. (Cronache della Sera)

PARLA VALERIA

“Finalmente ora sapremo se anche in Campania c’è stato chi, utilizzando chissà quale corsia preferenziale o quale vergognoso espediente, ha beneficiato della vaccinazione senza averne ancora alcun diritto. L’iniziativa del presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra consentirà di fare chiarezza, una volta per tutte, su elenchi di vaccinati inclusi alla voce “altro” che, a mio avviso, non avrebbe dovuto neppure esistere. Non esistono “altri”, ma esistono categorie precise e distinte individuate sulla base di specifici criteri di rischio e di priorità, definite dal piano vaccini nazionale. Ora più che mai serve un’operazione trasparenza. E auspico che ci sia massima collaborazione da parte degli uffici regionali e di tutti gli enti preposti”. Così la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania Valeria Ciarambino.

PARLA LAMBIASE

“Negli ultimi giorni è di nuovo tornata di interesse pubblico la situazione di alcune persone che durante la notte si rifugiano sotto le pensiline degli autobus per cercare riparo, e per la chiusura del dormitorio di via Gramsci nei pressi del teatro Ghirelli”. Così il consigliere comunale di “Salerno di Tutti”, Gianpaolo Lambiase. “Negli anni, ho chiesto più volte chiarimenti sulla gestione e programmazione per sostenere le persone più fragili, ma mi è sembrato che l’approccio dell’Amministrazione comunale fosse sempre e solo emergenziale. Molti volontari di associazioni, da anni impegnati sul campo, svolgono ruolo di accoglienza e ristoro a Salerno, e ci hanno spiegato che le persone senza fissa dimora portano con sé storie differenti e non per forza risolvibili con un pasto e un letto”, prosegue Lambiase. “Pertanto, non è sufficiente l’apertura a singhiozzi di un alloggio. Le politiche sociali sono complesse per i senzatetto e non possono essere pensate con il solito approccio emergenziale. Credo si debba superare l’approccio emergenziale: c’è bisogno di un luogo che accolga donne e uomini h24 e che l’accoglienza non resti un’azione organizzata solo dai volontari delle poche realtà presenti in città. L’accoglienza quotidiana organizzata dall’Amministrazione, in collaborazione con il terzo settore, deve permettere una presa in carico costante delle persone. Nasca una Casa dell’Accoglienza, soprattutto ora che la crisi economica seguente la pandemia farà sentire i propri morsi!".

PARLA PELLEGRINO

Il Cilento può rientrare a pieno titolo nelle strategie per la ripartenza del turismo della regione Campania anche inserendolo tra le priorità del progetto di immunizzazione dei luoghi turistici". Lo dichiara Tommaso Pellegrino, presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che oggi ha preso parte all'incontro con i sindaci del Cilento svolto a Camerota (Salerno) alla presenza dell'assessore al Turismo della Regione Campania Felice Casucci. Pellegrino, che è anche consigliere regionale e capogruppo di Italia Viva, spiega di aver "molto apprezzato la volontà espressa dalla Regione Campania e dal presidente Vincenzo de Luca di procedere alla campagna vaccinale nelle isole del golfo di Napoli, con l'intento, ovviamente condivisibile, di rilanciare il settore turistico e sostenere chi ha pagato probabilmente il conto più salato dell'emergenza Covid. Sono convinto - aggiunge - che la richiesta di allargarne la portata anche alla nostra realtà risulti strategica nel grande progetto di rilancio dell'economia turistica in Campania. Siamo l'unico Parco italiano ad entrare nella top ten europea delle Aree protette stilata da Tripadvisor, con ben 4 riconoscimenti Unesco e con il mare considerato tra i più belli d'Italia, che vanta aree interne particolarmente suggestive. Un modello in termini di sviluppo sostenibile, vista la capacità di creare economia e occupazione puntando sul turismo, sulla cultura e sulla valorizzazione dei prodotti agroalimentari. Una realtà di particolare rilevanza nel settore turistico della nostra regione che ha visto realizzati numerosi investimenti da parte di chi ha creduto nelle straordinarie potenzialità di questo territorio che in termini di ambiente, paesaggio, cultura, arte, tradizioni non ha nulla da invidiare a nessuno e che ogni anno continua ad affascinare e ad attrarre migliaia di visitatori", conclude Pellegrino. (La Città)

PARLA IOVINO

“Le cifre evidenziate dal Focus sul Diritto allo Studio Universitario nell’anno accademico 2019-2020 e pubblicati sul Portale dati dell’istruzione superiore, evidenzia quanta attenzione siamo avendo, non solo in termini di investimento, per la garanzia del diritto allo studio. Quasi 750 milioni di euro spesi per realizzare 308mila interventi di vario tipo in tutte le regioni. A partire dalle borse di studio, che sono state erogate al 97,6% degli aventi diritto, passando ai contributi per gli alloggi, il trasporto, le iniziative per gli studenti disabili e i prestiti agevolati. Segno evidente che hanno funzionato anche le nostre azioni sul territorio, in particolar modo in Campania, dove attraverso iniziative istituzionali abbiamo dato un forte impulso per recuperare gli enormi ritardi accumulati negli anni soprattutto in tema di borse di studio”. Lo dichiara il deputato del Movimento 5 Stelle Luigi Iovino. “Sono fiero di aver dato il mio contributo – ha sottolineato Iovino – perché non vi fossero disparità e venissero garantiti i diritti di ogni singolo studente. Dai 35 milioni stanziati, a seguito di emendamenti a mia firma, per aiutare gli studenti fuori sede a pagare l’affitto di alloggi di cui non hanno usufruito nella prima fase di lockdown, alle misure per il sostegno alla ricerca universitaria, alla No Tax Area. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione per dimostrare a ogni singolo studente che si può conseguire qualunque risultato esclusivamente grazie al merito e all’impegno profuso nella propria carriera universitaria”.

PARLA MORRA

“Insieme al collega Paolo Lattanzio, coordinatore in Commissione Antimafia del Comitato sulla prevenzione e repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria, avanzeremo richiesta degli elenchi dei nominativi vaccinati ricadenti nella categoria ‘altro’ che in Sicilia, Calabria, Campania e Valle d’Aosta risultano avere numeri ben maggiori rispetto alla media nazionale”. Lo dice il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra. “Auspichiamo massima collaborazione nella trasmissione dei dati alla Commissione Antimafia da parte delle Istituzioni competenti”. Il presidente dell’Antimafia chiede collaborazione “al fine di fugare ogni dubbio sul rispetto delle priorità di vaccinazione”. Anche la Commissione regionale Antindrangheta calabrese – ricorda Morra – si è riunita per discutere riguardo le “metodologie utilizzate per la somministrazione di siero ad ‘altre’ categorie”, in Regione si è provato a capire se dietro le circa 85 mila vaccinazione ascritte alla categoria ‘altro’ si possano nascondere persone non aventi diritto. Purtroppo i cittadini continuano a soffrire a causa dei disservizi delle ASP in tante parti d’Italia, c’è quindi necessità di offrire risposte concrete a chi denuncia disservizi anche per mancanza di vaccini, pertanto questa Commissione studierà il caso ormai molto diffuso”. 

ECODISTRETTO

Il presidente della Commissione speciale Aree Interne della Regione Campania Michele Cammarano ha chiesto al Sindaco Giuseppe Lanzara un incontro per affrontare il tema dell’impianto industriale per il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, che questa amministrazione si sta impegnando a realizzare sul nostro territorio. Il Consigliere Cammarano intende promuovere una linea di dialogo con questa amministrazione, ben consapevole di quanto possa essere complicato governare certi processi. Il tema dei rifiuti ma anche la voglia di mettere la propria esperienza amministrativa a disposizione di un territorio che si è candidato a rappresentare e che lo ha scelto per incarnare quegli ideali di trasparenza e di difesa dell’ambiente: due punti cardinali tra cui oscilla, da sempre, l’azione politica del Gruppo M5S in Regione Campania. Il confronto quale momento di arricchimento reciproco, passando attraverso un ascolto ragionato di chi è responsabile di un territorio ricco di storia e fucina di una classe imprenditoriale che merita una visione precisa del futuro prossimo. L’incontro avrà luogo venerdì 9 aprile alle 10:00 presso la casa comunale con l’auspicio di costruire una proposta alternativa a quelle oggi sul tavolo, così come chiedono a gran voce i comitati i cittadini e le forze politiche extra consiliari.

QUI EBOLI

Procedure di gara, assegnazioni, affidamenti e gestioni sotto la lente della Procura di Salerno. Il sostituto procuratore Silvio Marco Guarriello ha chiesto ed ottenuto la proroga delle indagini per 18 vicende che riguardano il territorio di Eboli. Il fascicolo d’inchiesto ha visto l’iscrizione sul registro degliindagati di ben 41 persone tra amministratori, dipendenti comunali e imprenditori. Nel dettaglio, l’avvviso di proroga delle indagini è stato notificato a: Massimo Cariello (ex sindaco di Eboli agli arresti domiciliari dallo scorso mese di ottobre); Giuseppe Barrella (responsabile settore urbanistica del Comune di Eboli, interdetto a seguito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Cariello); Damiano Bruno (dipendente comunale. Nominato da Cariello responsabile settore Anagrafe e Cimitero del Comune di Eboli); Anna Buoninfante (suocera di Cariello, presidente e poi vice presidente dimessasi della Cooperativa “Anche Noi”, societa? che si e? aggiudicata numerosi bandi nell’era Cariello), Antonella Giarletta (nel Cda della Cooperativa Csm Service, che ha dato avvalimento alla Cooperativa “Anche Noi” nelle gare afferenti i servizi di assistenza per disabili nelle scuole di infanzia); Rosario La Corte (ex responsabile settore Opere Pubbliche Comune di Eboli, ora in pensione); Agostino Mastrangelo (ex responsabile settore Politiche Sociali Comune di Eboli, ora in pensione); Lucia Rossi (ex responsabile settore Manutenzione e Patrimonio, attuale responsabile settore Urbanistica Comune di Eboli); Gerardo Avallone (amministratore unico ditta “Dok Group”, affidataria di numerosi appalti afferenti pubblica illuminazione al Comune di Eboli); Carmine Fabbiano (amministratore societa? vigilanza “Security e Ivestigation”, affidataria di numerosi appalti afferenti i parcheggi in fascia costiera dal Comune di Eboli); Giovanni Russo (ex dirigente Piano di Zona S3 – Comune di Eboli capofila); Daniela Buccino, Carmela La Torraca, Gilda Viscido, Erminia Pendino (dipendenti del Comune di Eboli in forza al Piano di Zona- nominati in varie commissioni di gara); Assunta Di Novi (amministratore unico cooperativa “Csm Service”); Raffaele Forte; Fulvia Galardo (dipendente comune di Roccadaspide); Tommaso Maria Giuliani; Franco Graziuso; Gabriele Iuliano (sindaco in carica del Comune di Roccadaspide); Girolamo Auricchio, Annamaria Sasso (dipendente del Comune di Eboli, Ex dirigente Piano Di Zona S3, ora interdetto a seguito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Cariello); Annamaria Desiderio ( ex responsabile settore Affari Generali, ora in pensione), Antonio Calandriello; Anita Cataldo (dipendente comunale Settore Patrimonio Comune Eboli) Severina Gaudieri (ex dipendente comunale settore Alloggi popolari Comune Eboli); Filomena Latronico (dipendente comune di Eboli); Pino Schiavo (presidente Centrale Unica di Committenza, stazione appaltante del comune di Eboli); Antonio Parente (ex responsabile Settore Patrimonio, ora in pensione); Giovanni Sacco (Amministratore unico ditta Sacco Giovanni); Cosimo Marmora (Attuale responsabile Settore Finanze comune di Eboli); Fiorentino Reppuccia (amministratore unico ditta “Integra e Development” che gestisce centro accoglienza migranti in Eboli e aggiudicataria gestione bar Palasele); Alfonso Troiano (amministratore “Anni 60 Produzioni”, organizza la quasi totalità degli eventi musicali presso il Palasele di Eboli); Nicola Paolino; Vincenzo Ippolito (candidato al consiglio comunale alle scorse elezioni comunali); Cosimo Martiniano; Paola Cataldo (consulente Cataldo Consulting ) Gennaro La Marca; Rosalinda Cammarota; Paul Atzwanger (amministratore unico ditta “Atzwangher” che gestisce il sito di compostaggio del comune di Eboli, gia? posto sotto sequestro per altra indagine della Procura di Salerno). Leggi l'articolo completo di "Cronache" al seguente LINK.

Presunte opere abusive in località Cioffi ad Eboli nuovi guai per l’ex sindaco Massimo Cariello. Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno, Alfonso Scermino ha accolto la richiesta di proroga delle indagini preliminari, di altri sei mesi e fino al prossimo 20 settembre, avanzata dal Sostituto procuratore Silvio Marco Guarriello della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti dell’ex sindaco, Massimo Cariello, dell’ex boss di camorra Roberto Procida e dell’imprenditore Gerardo Avallone, titolare di un’impresa che, per anni, ha effettuato servizi di manutenzione affidati dall’ente civico eburino. Per tutti l’accusa è di abuso d’ufficio in concorso, per fatti risalenti al 2017. I fatti potrebbero riguardare la realizzazione di un impianto di pubblica illuminazione, rimasto tra l’altro incompiuto, lungo il tratto della SS18 che costeggia il campo sportivo nei pressi della rotatoria di Cioffi, lo stesso luogo ove l’anziano esponente mafioso condonò l’edificazione di una statua del Cristo Redentore, versando la somma di 500 euro nelle casse della Regione Campania, proprietaria del terreno. (Cronache)

QUI PONTECAGNANO

Un consiglio comunale monotematico ed un incontro con il sindaco. Queste la due richieste avanzate dal Comitato “Per il Territorio”e protocollate questa mattina. Entrambe le istanze la richiesta di incontro si basano sulla necessità di approfondire tutti gli aspetti relativi al progetto Ecodistretto predisposto dall’amministrazione comunale in accordo con il Comune di Giffoni Valle Piana. Le 18 realtà del territorio che formano il Comitato ritengono fondamentale che ad esprimersi sulla reale necessità di insediare l’impianto di trattamento rifiuti nella zona industriale di Sant’Antonio sia l’organo cardine della democrazia locale, ovvero il consiglio comunale. Allo stesso tempo il Comitato intende avviare un processo di interlocuzione col sindaco per porre sul tavolo le problematiche più importanti legate al progetto di insediamento di un impianto di trattamento rifiuti nella zona industriale di Sant’Antonio. «Si ritiene inderogabile – si legge nel documento inoltrato al primo cittadino – avviare un percorso che coinvolga tutti i livelli politici ed amministrativi della città e che ponga al centro gli aspetti prioritari per lo sviluppo del territorio tenendo conto delle sue vocazioni principali e delle sue eccellenze. In tal senso il comitato, formato da 18 realtà associative e sostenuto dalle piccole e medie imprese del territorio, vuole porsi come tramite fra cittadini ed istituzioni nell’ottica di un confronto realmente partecipativo volto ad informare la comunità sulle decisioni intraprese». (Ora Notizie)

La consigliera comunale indipendente e presidente della commissione sulla Trasparenza, Isabella Mangino, commenta gli accadimenti dell’ultimo consiglio comunale tenutosi ieri sera. Nel mirino di Isabella Mangino, in particolare, vi è il sindaco Giuseppe Lanzara: “Dopo l’indegno spettacolo offerto dal sindaco nel consiglio comunale di ieri non si può tacere. Avendo dimenticato da tempo di essere parte di un sistema democratico, il sindaco pensa di essere un monarca assoluto che concede con magnanimità la parola ai consiglieri stabilendo gli argomenti degni di essere discussi in consiglio, dimenticando che l’assise è il luogo cardine della dem. Un atteggiamento vergognoso ed arrogante che non fa onore all’istituzione che rappresenta e che viene avallato da una maggioranza consenziente che si lascia pure andare a sberleffi nei confronti dei consiglieri di opposizione prontamente catturati dai microfoni”. Al centro della questione la richiesta di chiarimenti avanzata dalla consigliera Mangino circa l’assenza del consigliere delegato alle Politiche Giovanili, Gaetano Nappo, nelle sedute della commissione che si sono occupate delle modifiche al regolamento per il funzionamento del Forum dei Giovani. Una richiesta che ha registrato la reazione scomposta del sindaco, corso in difesa del suo consigliere: “Ormai ubriacato dai fumi della rabbia, perché incalzato da una mia legittima richiesta rispetto all’assenza in commissione del consigliere delegato (evidenziata anche dal consigliere Maisto), il sindaco mi ha definito “signora agitata”. Un’uscita volgare ed irrispettosa che da sola spiega lo stile di questo sindaco indegno. Caro sindaco, può dirlo forte: sono una signora e potrei darle lezioni di stile e di rispetto. Quella che chiama “agitazione” è in realtà voglia di tutelare le istituzioni che lei, insieme ai membri della sua coalizione, rappresenta in modo indecoroso privilegiando la spartizione del potere”. Altra situazione degna di nota è quella che ha coinvolto il consigliere Raffaele Silvestri, che al termine del suo intervento è stato deriso da qualche esponente della maggioranza che aveva lasciato il microfono acceso: “Voglio rivolgere la mia assoluta solidarietà nei confronti del consigliere Raffaele Silvestri, oggetto di derisione da parte di qualche esponente della maggioranza che, invece di fare politica ed impegnarsi concretamente per il territorio, si dedica agli sberleffi nei confronti di colleghi democraticamente eletti”. Il cerchio si chiude con la mano tesa di Ernesto Sica, che ha accettato l’invito al dialogo lanciato dal sindaco. “Tutto torna” afferma Isabella Mangino: “Il matrimonio Lanzara-Sica ci conferma che nulla è cambiato, anzi che tutto si pone su una linea di continuità. I teatrini del sindaco in consiglio ne sono l’ulteriore conferma. Tutto questo, per fortuna, non cancella la soddisfazione per aver approvato le modifiche del regolamento per il funzionamento del Forum dei Giovani tanto richieste dai ragazzi e dalle associazioni del territorio. Dedicarsi agli atti concreti non è nelle corde di questa amministrazione ma paga quando lo si fa in maniera seria”. (Ora Notizie)

QUI MONTECORVINO PUGLIANO

Si sono conclusi i lavori di riqualificazione della piazza alla frazione di Torello. Il cantiere aperto lo scorso mese di dicembre si è chiuso i primi di aprile. L’investimento economico, a carico del bilancio comunale, ammonta a 32.592,59 euro. In questa area è stata riqualificata la pavimentazione, sono state ristrutturate e abbellite le panchine in cemento con rivestimento delle sedute in marmo, sono rinvigorite le fiorire esistenti, ed è stata installata una struttura ombreggiante in legno lamellare. Il taglio del nastro dell’opera l' 8 aprile 2021, alle ore 11.30,  nel rispetto delle norme anti contagio e non aperta al pubblico. L’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Alessandro Chiola, di intesa con i cittadini della frazione Torello, ha avviato l’iter burocratico per intitolare la nuova piazza in onore a San Bartolomeo. «Un altro impegno mantenuto. Giovedì 8 aprile restituiremo alla Comunità di Torello una piazza degna di questo nome. Si chiamerà “Largo San Bartolomeo”, proprio come l’omonima chiesa. Questo luogo, come già qualcuno ha potuto constatare, è stato completamente riqualificato e da domani potrà essere fruito da tutti i cittadini. Siamo particolarmente orgoglioso di questa piccola, ma significativa opera, che in qualche modo cambierà il volto della frazione di Torello, ma non solo, sarà il biglietto da visita per tutte le persone che transiteranno lungo questa strada prima di arrivare a Montecorvino Pugliano». Affermano il Primo Cittadino Alessandro Chiola e il Vicesindaco con delega ai lavori pubblici, Ludovico Buonomo. (Ora Notizie)

PARLA CIRIELLI (ITALO)

“A Cava de’ Tirreni, come in altre città della Campania, esiste una categoria di persone che continua a non essere assistita in modo adeguato. Si tratta di quei cittadini (soprattutto anziani) non deambulanti e dei rispettivi familiari-caregiver: quando uno dei due risultano positivi al Covid-19 non è chiaro chi possa garantire loro dignità. Se il positivo è l’anziano non deambulante, non è stata prevista alcuna struttura che possa ospitare e prendersi cura di queste persone”. Lo dichiara, in una nota, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Italo Cirielli: “Per questo, sarebbe opportuno stipulare accordi con l’Asl e con strutture idonee (come potrebbero essere gli alberghi ad esempio) all’assistenza dei pazienti non deambulanti. Sono tante, troppe, le segnalazioni che continuano ad arrivare da parte di famiglie che stanno vivendo una situazione di disagio e difficoltà. Mi auguro, quindi, che il Partito Democratico, forza di governo in Regione e in Città, si faccia portavoce di questa problematica, nonostante il grave ritardo da loro accumulato, affinché questi cittadini non restino soli”. 

I FONDI

Il consiglio provinciale di Salerno ha approvato il debito fuori bilancio da riconoscere alla società di progettazione che ha preparato il progetto definitivo per la ex SS 447 tra Pisciotta e Ascea, dove in località Rizzico, persiste un problema di una frana irrisolta da circa tre decenni. Si trattava di uno degli ultimi passaggi utili a portare a compimento la questione, molto sentita per il Cilento costiero. Tra Provincia di Salerno e società di progettazione si era acceso un contenzioso che di fatto aveva portato l’iter ad uno stallo in quanto l’Ente provinciale non poteva utilizzare il progetto in quanto oggetto di citazione. La vicenda della frana di Rizzico prende il via negli anni ’90 con i primi interventi sul tratto in frana da parte dell’Anas. Nel 2001 la gestione della Statale passò alla Regione che, dopo aver approvato un finanziamento per un progetto risolutivo sul tratto per 11,5 milioni di euro, la trasferì alla Provincia, che nel 2009 consegnò i lavori all’impresa “Ati Co.Ge.Nu.Ro” che però non li ha potuti mai avviare poiché l’iter d’acquisizione dei pareri ambientali non era completo. L’ok della Soprintendenza alla variante per bypassare la frana di Rizzico, che collega Ascea e Pisciotta, è giunto solo nel 2017. Ma la mancanza di fondi aveva fatto permanere la situazione di blocco. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca nel 2018, annunciò lo stanziamento dei fondi utili, pari a 19 milioni di euro, fondi del Patto per il Sud e poco dopo la Provincia affidò alla Progin la redazione del progetto definitivo di messa in sicurezza del tratto. Dopo qualche mese l’ennesimo stop a causa del contenzioso acceso tra Provincia e progettisti. per il mancato pagamento per il lavoro svolto. Ora con il componimento bonario, la vicenda lunga e travagliata si avvia verso la conclusione. I circa 3,5 km di strada della “Pisciottana” interessata dal movimento franoso, tra Ascea e Pisciotta, versano in condizioni precarie, l’arteria è aperta ad oggi ai soli mezzi di soccorso. La procedura di gara doveva partire entro la metà del 2019, con avvio dei lavori, per la fine dello stesso anno, ma i nuovi intoppi hanno portato allo stallo per ulteriori mesi, complice anche l’emergenza Covid-19. Il progetto prevede il passaggio della nuova arteria nel vallone Fiumicello, bypassando l’intero tratto in frana, sfruttando tutti i piloni esistenti del lavoro rimasto incompleto, tranne gli ultimi due, con il rientro sulla ex Statale 447 prima del bivio della Suerte, con una galleria di 100 metri, anziché di 400 metri. (La Città)

IL SEQUESTRO

Sono state rinvenuti dai militari della Guardia Costiera di Agropoli in un centro di distribuzione all’ingrosso a Capaccio-Paestum circa 20 kg di prodotto ittico di specie varia del quale il titolare non è stato in grado di fornire alcuna informazione idonea a risalire alla provenienza del pescato pronto per la vendita. I militari, nel corso dell’attività ispettiva alle celle frigorifere del centro, hanno riscontrato varie irregolarità nella modalità di conservazione del prodotto ittico, con particolare riguardo alla mancanza delle informazioni obbligatorie che devono accompagnarlo sino alla vendita al dettaglio (ovvero modalità di cattura, provenienza ed esatta denominazione della specie ittica). All’esito dell’attività ispettiva, sono state dunque elevate sanzioni amministrative a carico del titolare dell’ingrosso per un totale di 1.500 euro, con relativo sequestro del pescato.

PROCESSO DA RIFARE

Rifornivano di droga gli abituali assuntori salernitani, processo d’appello da rifare per Roberto Esposito e Mario Viviani. I giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso dei difensori dei due imputati e annullato la sentenza di secondo grado con rinvio alla Corte di Appello di Napoli per un nuovo giudizio. La Corte di Appello presso il Tribunale di Salerno aveva inflitto la pena di 6 anni a Roberto Esposito e a 4 anni a Mario Viviani. In primo grado i giudici avevano, invece, inflitto 8 anni di carcere a Roberto Esposito (detenuto perchè accusato di essere il killer del delitto di Fratte), e 5 anni a Mario Viviani. I due imputati sono difesi da Luigi Gargiulo (Viviani) e Fabio De Ciuceis (Esposito). Sempre in primo grado era stato assocto da tutte le accuse Cataldo Esposito. Roberto e Cataldo Esposito, secondo le accuse formulate dalla Direzione investigativa Antimafua erano al vertice dell’organizzazione che spacciava a Salerno, eroina, acquistata tra Castel Volturno e Varcaturo. I fratelli, arrestati dagli uomini della Squadra Mobile, il 9 febbraio del 2016, avevano messo in piedi una organizzazione dedita allo spaccio grazie ai rapporti stretti da Cataldo Esposito in carcere a Secondigliano con un africano. Stando a quanto emerso nel corso delle indagini portate avanti dagli uomini della Mobile, due diversi incontri, tra ottobre e novembre 2013, avrebbero dato il via alla collaborazione tra i tanzaniani e i salernitani. L’eroina veniva ceduta a Roberto Esposito da una donna e portata da Varcaturo a Salerno con modalità pianificate nei minimi dettagli: c’era l’auto che andava in avanscoperta per eludere i controlli, evitando ai compagni i posti di blocchi. Per gli investigatori il cerchio si chiude il 29 gennaio del 2014 con l’arresto di uno degli appartenenti all’organizzazione. Questi fu trovato con circa 800 dosi di eroina occultata nell’auto. Parallelamente a questa attività investigativa, con un’altra indagine, i poliziotti della Sezione Narcotici, tra il 2014 ed il 2015, hanno ricostruito l’attività di spaccio promossa soprattutto nelle zone alte di Salerno da un’altra organizzazione, composta da tre soggetti, che dai fratelli Esposito, tramite Matteo Coscia, arrestato nell’ambito della stessa operazione, acquistava l’eroina, ma che forniva agli assuntori anche cocaina, hashish ed ecstasy. A far scattare l’indagine furono alcuni colpi di pistola sparati all’indirizzo di un circoletto in piazza Casalbore, ritenuto dagli inquirenti, luogo di vendita dalla droga. Ora si attenda la fissazione della nuova data per il processo di secondoo grado che sarà celebrato presso la Corte di Appello del Tribunale di Napoli. (Cronache)

SALERNO PULITA

Orgoglio e senso di responsabilità per Salerno Pulita. A parlare è Angelo Rispoli, segretario generale della Fiadel provinciale. “Queste sono le caratteristiche dei lavoratori di Salerno Pulita. Molti di loro hanno fondato questa società quando la stessa rappresentò la scelta di dare ai soci delle cooperative una certezza di reddito e di lavoro”, ha scritto in una nota ai vertici del Comune di Salerno. “In questa battaglia di civiltà l’amministrazione con l’allora sindaco, Vincenzo De Luca, diede il proprio contributo creando nei fatti una società che ha da un lato garantito stabilità e dignità ai lavoratori evitando sotto-salario e lavoro nero, ma dall’altro si è rivelato un efficiente strumento di tutela del territorio per una Salerno sempre più decorosa e vivibile. A nessuno è consentito sparare attacchi gratuiti, strumentalizzando spesso episodi come quelli che riguardano il centro storico, dove è chiaro che il vero problema è rilanciare la raccolta differenziata ma soprattutto svolgere un’attività reale di controllo che permetta di evitare la creazione di micro discariche, con deposito dei rifiuti che avvengono spesso in maniera incontrollata e fuori dall’orario consentito. Quello che oggi sta avvenendo con le dimissioni del presidente Ferraro, non è più tollerabile, allo stesso va il ringraziamento di aver gestito sulla scia dei predecessori un ragionamento di una società industriale, con piani produttivi certi e con l’obiettivo di una stabilità occupazionale. Ciò nonostante, non è pensabile che vi sia una tale precarietà di amministratori, non se lo può permettere la società e non se lo può permettere la proprietà che è esclusiva del Comune di Salerno”. Rispoli, ovviamente, difende le maestranze: “I lavoratori di Salerno Pulita amano la loro città e lo dimostrano quotidianamente con il loro impegno e non si può permettere a nessuno di speculare, strumentalizzando episodi singoli ammesso che gli stessi siano realmente avvenuti. È ora che l’amministrazione comunale di Salerno, che rappresenta la proprietà della società, intervenga e rompa gli indugi dando un assetto stabile all’azienda. Lo chiede la città, lo chiedono i lavoratori, lo chiedono le organizzazioni sindacali”.

L'IMPERO DEL PANE

La Sezione di sorveglianza della Corte d’appello di Salerno ha restituito alla famiglia Di Marino tutti i beni riconducibili alle attività commerciali delle aziende “Boutique del Pane”, “Italy Food” e “Fresco Pane”, sottoposti a sequestro dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Salerno a maggio scorso, nell’ambito del procedimento istruito dalla Dda contro un sistema criminale sul territorio metelliano legato a Dante Zullo. (La Città)

LA TRUFFA

I Carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro di Salerno continuano a indagare sui “furbetti del sussidio” e negli ultimi tre giorni hanno stanato 46 persone che, pur non avendone i requisiti hanno richiesto ed ottenuto elargizioni statali come reddito di cittadinanza e assegno sociale. Focus soprattutto su Pagani, dove le forze dell’ordine hanno fatto luce su 12 posizioni irregolari. Fari anche su Salerno e Pontecagnano Faiano, dove sono state sorprese, rispettivamente, quattro e due persone. I militari, nel primo trimestre del 2021, hanno eseguito controlli in 66 aziende, verificando circa 300 posizioni lavorative, nonché ulteriori accertamenti su persone sottoposte a misure cautelari personali, che hanno portato all'individuazione e alla relativa segnalazione all'Inps e alla Procura della Repubblica di 24 “furbetti” del reddito di cittadinanza che percepivano indebitamente il sostegno economico. Nel corso dei controlli sono stati individuati, tra gli altri, 30 lavoratori irregolari, di cui 24 totalmente in nero, utilizzati senza alcuna tutela assicurativa e previdenziale, di cui due percepivano indebitamente il suddetto beneficio. Sono 22, invece, le persone che, sottoposte a misure cautelari personali o comunque condannate in via definitiva nei dieci anni precedenti la richiesta per delitti particolarmente gravi, percepivano indebitamente la misura del reddito di cittadinanza. L'importo complessivo delle somme erogate ammonta a oltre 50mila euro. A Pagani, nello specifico, i 12 erano tutti noti alle forze dell’ordine, nonostante la normativa per ricevere il sussidio spiega che non bisogna essere sottoposti a misura cautelare personale o essere stato condannato in via definitiva nei dieci anni precedenti la richiesta per reati gravi. (La Città)

ECOMUSEO

Tutto è pronto al Monastero Santarosa di Conca dei Marini per la ripartenza della struttura e per riproporre al turismo nazionale ed internazionale non solo le bellezze naturali ma anche quelle che provengono strettamente dalla nostra “Campania Felix”. Oggi parliamo con Michele Scala agronomo ed “art director del verde” al famoso Monastero, luogo di invenzione della famosa sfogliatella Santarosa. Da sei anni cura con amore il fantastico giardino contornato dalle rocce e realizza una produzione ortofrutticola di qualità destinata ai clienti del famoso refettorio gestito dallo chef stellato Christoph Bob e con la regia del Direttore della struttura Ferdinando Alfano. “Nel nostro giardino- ci racconta Michele Scala-abbiamo creato un vero e proprio giardino mediterraneo con olivi e leccio (piante sempre verde) e con la preziosa cura di piante officinali come la lavanda achillea e la rosa canina che hanno prorpietà calmanti ed antinfiammatorie”. “Dalle nostre piante officinali-continua Michele Scala-riusciamo anche a relizzare degli olii essenziali da utilizzare nella Spa e per i clienti che li richiedono. Parliamo quindi di un giardino con meravigliose terrazze pensili che gradualmente arrivano nel nostro mar mediterraneo,in altre parole una vera e propria perla incastonata nel cuore della Costiera Amalfitana. “Anche l’escursione termica tra il giorno e la notte – ci spiega con soddisfazione Michele Scala-crea un microclima particolare grazie al quale le piante rispondono con una produzione di particolari sostane aromatiche,questo proprio grazie allo sbalzo di temperatura che è quantificabile in circa 10-15 gradi”. Ma quali sono quindi i prodotti che nascono da questa terra che è di fatto un vero e prorprio eco museo destinato alla flora mediterranea? “Nel nostro giardino – continua Scala – abbiamo la produzione del pomodorino del pennolo, il fagiolino, la patata a pasta bianca, quella riccia napoletana come frutta la famosa prugna Santa rosa e come insalate ricche di omega 3 come la “lattarola ” e “l’erba portulaca”” Insomma parliamo di un ambiente ideale per la relizzazione del “giardino Mediterreneo per eccellenza” che è nato anche grazie ai sapienti consigli della proprietaria Signora Bianca Sharma che pensò di realizzare a Conca dei Marini un ambiente originale ed esclusivo fortemente legato all’identità del luogo. Proprio per questo Michele Scala quotidianamente si impegna con tuttte le forze alla cura delle piante e del verde che furono patrimonio conosciuto dalle suore domenicane di clausura che abitarono il convento nel XVII Secolo. Alla grande responsabilità nella cura del giordino del Monastero,si contrappone la passione di Michele Scala che dopo aver conseguito il titolo di dottore di ricerca in tecnologie delle produzioni agroalimentari ha ulteriormente approfondito le sue conoscenze professionali attraverso attivita di ricerca e sperimentazione nel campo delle strategie di riproduzione delle piante mediterranee. “Provo grande gioia nel mio lavoro -conclude Michele Scala- perchè sono nato in questa terra è perche vedo con soddisfazione i risultati che vengono anche curati e gestiti con eccellente ristorazione. Altra gioia per me è la considerazione del direttore Ferdinando ALfano con il quale mi coordino quotidianamente e la fiducia incondizionata della signora Bianca Sharma. Ultimata la potatura di tutti gli alberi e la concimazione non ci resta cha attendere la data ufficiale di apertura della struttura per il rilancio definitivo del turismo in campania con le sue belle naturali e la sua unica flora mediterranea. (Cronache)

IL RICORDO

Il 12 aprile del 1992 moriva a Salerno Guerino Grimaldi, Arcivescovo di Salerno, al termine della messa della domenica delle Palme, che ricorda per i cristiani, il trionfale ingresso a Gerusalemme di Gesù in sella ad un asino ed osannato dalla folla. Il Vescovo Guerino era nato a Casali di Roccapiemonte, un piccolo paese in provincia di Salerno l’11 settembre del 1916 da umilissimi e solidi genitori che da subito seppero assecondare la vocazione di quel loro figlio “Tenuisti manum dexteram meam : in voluntate tua deduxisti me…” sostenendone gli studi dapprima presso la Badia Benedettina di Cava De’ Tirreni, poi nel Seminario Regionale di Salerno, infine presso la Facoltà di Teologia di Posillipo a Napoli. Fu sacerdote, ordinato dall’ Arcivescovo Nicola Monterisi, nel luglio del 1941. Insegnò Lettere in Seminario e negli Istituti Superiori e nel 1946 fu nominato parroco di San Pietro in Camerellis, nel centro della città di Salerno. Da lì, per oltre un ventennio, iniziò un lavoro di incessante costruzione e di tessitura di relazioni umane e personali che ne fecero apprezzare da tutti le grandi qualità di sacerdote e di uomo di cultura attento ai fenomeni sociali e politici che non smise, fino alla fine, di essere paladino dei poveri, dei diseredati, dei sofferenti e degli ultimi della società e che lo portarono il 2 febbraio del 1968 ad essere nominato Vescovo titolare di Salpi ed ausiliare di Salerno. A Salerno rimase come ausiliare dell’Arcivescovo Demetrio Moscato e poi del suo successore Gaetano Pollio fino al marzo del 1971 quando fu nominato Vescovo di Nola e da Salerno si spostò nella Diocesi napoletana. La storia narra che Grimaldi, per lo spessore pastorale, culturale ed umano e per l’indiscutibile carisma, fosse già maturo per una Diocesi importante come Salerno a partire dal 1968, ma forse per il suo carattere duro e combattivo contro i forti ed i tracotanti, sempre proteso nella tutela dei vinti e dei deboli, fu ritenuto scomodo dal clero salernitano dell’epoca che preferì osteggiarlo più che coadiuvarlo e, per obbedienza accettò di trasferirsi a Nola dove per poco più di un decennio fu Vescovo e fece rifulgere quella splendida terra con la sua cultura ed il suo valore. Negli anni di episcopato a Nola non smise mai di pensare a Salerno che amava dal profondo del cuore perché era la stessa città ad essere cresciuta con lui dagli anni del dopoguerra in avanti. Mi è rimasta come un ricordo struggente, quando una volta da bambino in macchina con i miei genitori mi trovai a percorrere il tratto dell’autostrada del sole tra Vietri sul Mare e Salerno, l’immagine di Grimaldi allora Vescovo di Nola, che fatta accostare l’auto dal suo autista sulla piazzola di sosta che guarda Salerno, benediceva la Città prima di giungervi, a testimoniare l’amore viscerale, paterno ed insieme materno, per quei luoghi e per quella gente. Agli inizi di luglio del 1982, ritornò finalmente a Salerno come coadiutore con diritto alla successione dell’Arcivescovo Pollio e per obbedienza accettò il ruolo per oltre due anni. Non risiedette nel palazzo arcivescovile, ma in un appartamento a Parco Arbostella fino all’ottobre del 1984 quando alle dimissioni di Pollio fu Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno. Negli ultimi otto anni della sua vita spese tutto sé stesso per la Città e per la Diocesi che amava, mostrò a tutti il suo temperamento di uomo forte e deciso, entrò spesso nelle questioni sociali e del lavoro che da sempre hanno costituito una piaga della nostra terra, bacchettò i politici e lottò i potenti dell’epoca e completò la sua esistenza schierandosi sempre dalla parte degli ultimi, guidato fino all’ultimo momento dalla Madonna, “ Alma Redemptoris Mater, quae pervia coeli porta manes, succurre cadenti…” cadendo tra le sue braccia , all’improvviso, dopo aver celebrato la Messa in Cattedrale il 12 Aprile del 1992. (Mario Polichetti - Cronache)

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