Obiettivo stagionale raggiunto con largo anticipo ma ancora tanto da dire a questo campionato al cospetto di buona parte delle formazioni più quotate d'Italia e non solo. La Rari Nantes Salerno, in attesa del recupero del match con l'AN Brescia, si prepara ad affrontare l'ultimo rettilineo dell'inedita stagione 2020/21 con la voglia di lasciare ancora il segno e suggellare quel percorso straordinario dello scorso anno, interrotto solo dal Covid. A fare il punto della situazione in casa giallorosssa è il mancino barese Nicola Cuccovillo che ai nostri microfoni ripercorre le tappe salienti: "Inevitabilmente stiamo affrontando un campionato sui generis, squadre come la nostra formate da mix di giovani e senatori hanno necessità di continuità di gioco per oleare sempre più la quadra - spiega il bomber ormai da un anno e mezzo nella città di San Matteo - Farlo in maniera spezzettata non è facile, soprattutto per quanto concerne la preparazione atletica che indubbiamente cambia. Andiamo ad imbatterci con varie incognite, magari stabilisci dei carichi di lavoro e poi rischi di non giocare per un positivo in squadra o tra gli avversari e devi ricominciare da capo. Ma questi aspetti "negativi" camminano di pari passo con quello più importante: riuscire a giocare e terminare il campionato. Per il movimento pallanuotistico italiano è indispensabile, il format adottato ci deve andare bene per forza con la speranza di poter tornare quanto prima a quello classico".
Un campionato che ha chiesto a Nicola uno sforzo supplementare per quanto accaduto poco prima dello start: "L'infortunio alla mano patito dopo una lunga preparazione ed alla vigilia della prima partita con il Quinto è stata una botta psicologica non indifferente - rivela - Soprattutto perchè giunta nel momento di maggior adrenalina per il ritorno in vasca. Ma da parte mia e da parte della società c'è stata sin da subito coesione e voglia di aiutarsi a vicenda per recuperare più velocemente possibile. Voglio ringraziare il club per il sostegno, personalmente non ho mai mollato e ho sfruttato, nonostante i due mesi di stop, la formula inedita del torneo per non perdere tante partite come sarebbe successo in situazioni di normalità. Adesso sto bene, fisicamente e mentalmente: sono quasi al top, c'è solo da ritrovare il giusto ritmo partita ma è comprensibile considerando la situazione attuale. Ha difficoltà chiunque per via dell'alternanza di gioco, figuriamoci chi ha subito un infortunio. Personalmente ho fatto più di quel che potevo per dare una mano alla squadra".
Al Sette di Matteo Citro è stato sufficiente piegare con una migliore differenza reti il Quinto per aggiudicarsi la salvezza con largo anticipo e poter affrontare senza l'assillo del risultato la seconda fase pur consapevole di trovare sulla sua strada autentiche corazzate: "E' vero, abbiamo raggiunto l'obiettivo già a dicembre - prosegue Cucco - Ma questo non vuol dire che dobbiamo sentirci appagati. Anzi, è un'occasione importante di crescita a livello individuale e collettivo. Dobbiamo dimostrare che se siamo in uno dei due raggruppamenti Elite è perchè è nelle corde della Rari, perchè abbiamo le carte in regola per rimanerci anche in futuro. Il livello si è alzato, affrontiamo squadre che chiaramente sono un gradino più su ma anche noi diciamo la nostra. Non scendiamo in acqua per fare brutte figure ma per combattere: dove non ci arriviamo con la tecnica, ci arriviamo col sangue agli occhi, dando il doppio. Questa è sempre stata la mia filosofia".
A pesare sullo svolgimento del campionato è soprattutto l'assenza del pubblico: "Manca tanto, tantissimo - evidenzia l'ex Posillipo - Fin quando si è potuto, la "Vitale" è stato il nostro catino infuocato, che si giochi un derby o una normale gara. Ricordo gente che si affacciava sulle vetrate esterne pur di vedere la partita o provare a trovare posto in piscina. Considerando che in molte piazze già prima del Covid spesso e volentieri si giocava in contesti semi-vuoti, Salerno rappresenta quell'eccezione che fa bene a questo sport. Una piazza che ha fame di Pallanuoto, proprio come la mia".
Durante la sua militanza salernitana, Cuccovillo ha tagliato anche l'importante traguardo della laurea a dimostrazione di come la parola #sacrificio sia comun denominatore tra la Pallanuoto, i suoi protagonisti ed il loro modus vivendi. Un legame importante destinato a durare ancora a lungo: "Il bilancio fin qui a Salerno è positivo, lascio a chi di dovere il giudizio sulle mie prestazioni non autoproclamandomi. Personalmente sono contento, sono a disposizione di mister e squadra provando a trasferire la mia esperienza ai più giovani. La società merita, è composta da professionisti seri e merita il massimo impegno da parte di tutti. Siamo alle soglie del centenario, partendo dalla buona base di questi due campionati si può solo fare meglio. Sono fiducioso sul futuro sperando che il mio connubio con la calottina giallorossa possa consolidarsi sempre di più".
E a proposito di prospettive future, la chiosa è riservata al campionato di A2 con ex squadre e soprattutto ex compagni in grande spolvero, in primis il "mago" Gandini, tra gli indimenticati artefici della promozione di Salerno in massima serie ed ora mattatore in quel di Anzio: "Anche in questo caso la formula diversa potrebbe agevolare le grandi favorite della vigilia che eviterebbero di scontrarsi - conclude il numero 8 rarinantino - Indubbiamente sul versante Centro-Sud Catania ed Anzio viaggiano a mille e credo possano rispettare il pronostico. Ma, come detto, mai come quest'anno entrano in gioco tanti fattori imponderabili ed è lecito tenere in considerazione anche possibili sorprese, squadre rognose e avvezze ai play-off come le varie De Akker, Camogli e Torino".
I baresi dicono "Stipe, ca trueve". Salerno può dire di aver trovato un uomo prima che atleta di assoluto spessore.
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