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14/03/2021

LA DENUNCIA

“Zio Rocco ha 95 anni e ieri per sottoporsi al vaccino contro il Covid 19 è partito da Roscigno alle 16.00 per raggiungere il punto vaccinale di Roccadaspide ed è rientrato alla 21 presso la propria abitazione. Vivere nelle aree interne non significa essere mortificato giornalmente da un sistema sanitario non all’altezza della situazione. Bisogna ringraziare i tanti medici, infermieri ed operatori sanitari in prima linea, ma non si può apprezzare chi sopra di loro ha il compito di rendere il loro lavoro più agevole ed efficace”. Scrive così su Facebook il sindaco di Roscigno Pino Palmieri. Dopo che per l’ennesima volta i suoi concittadini hanno dovuto affrontare un viaggio ed una lunga attesa per essere vaccinati… “Non ho nulla contro i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari” precisa ancora Palmieri. “A loro va tutto il mio ringraziamento per quello che in questo anno hanno fatto e per quello che stanno facendo ancora. La mia rabbia è contro il sistema e contro chi non ha previsto, come in altre città italiane, un camper che andasse direttamente in questi piccoli centri a vaccinare la popolazione anziana e non.?Senza contare poi l’assurdità della piattaforma digitale per la registrazione. Ditemi voi quanti anziani over 80 sono capaci a registrarsi su queste piattaforme.?Chi è solo e non ha nessuno come può fare”. Palmieri spiega come insieme con la giunta ed i consiglieri è sceso in campo per aiutare i suoi concittadini. “Le registrazioni sulle piattaforme dedicate le stiamo facendo noi, poi quando i nostri anziani vengono chiamati per il vaccino li accompagno io, oppure il vice sindaco, o qualche assessore o consigliere con le nostre macchine. Se sono troppi abbiamo avuto la disponibilità di una ditta di trasporti di Roscigno che ci ha messo a disposizione un pullman per accompagnarli fino a Roccadaspide. Lo stesso servizio, voglio precisarlo, abbiamo deciso di offrirlo per tutta la popolazione e non solo per gli over 80”. Ma se da un lato l’amministrazione comunale si è ben organizzata, stesso non si può dire di chi gestisce il sistema delle vaccinazioni…“Nei giorni scorsi da Roscigno sono partiti 30 anziani, sono arrivati a Roccadaspide, hanno atteso, non poco, il loro turno, per poi rientrare a casa. Ma quando sono rientrati ho scoperto che cinque di loro non erano stati vaccinati perchè erano finite le dosi. Assurdo, una cosa davvero assurda, far andare delle persone anziane fino a li e non avere i vaccini a disposizione”. Alla domanda se di tutto questo ne fosse stato messo a corrente quanto meno il presidente della Provincia Palmieri risponde secco… “Perchè avvisarli.?Sono dieci anni che abbiamo una strada interrotta e la Provincia non fa nulla, figuriamo adesso”. (Cronache)

LA PROTESTA

Da Salerno a Roma per protestare contro lo Stato che li ha abbandonati. Ieri mattina una ventina di ristoratori salernitani hanno preso parte allo sciopero nazionale delle partite iva. In piazza del Popolo si sono ritrovati così commercianti, ristoratori, parrucchieri, piccoli imprenditori, quelli che in questi mesi sono stati definiti da tutti come “il popolo della partita Iva”. Al centro della loro protesta la carenza di aiuto da parte del governo, che con i ristori, ritenuti miseri non è riuscito ad aiutarli a fronteggiare i gravi danni economici subiti nell’ultimo anno a causa del coronavirus. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione «Partite Iva unite per cambiare» con la collaborazione sul territorio salernitano dell’Aisp. Tra le richieste che i manifestanti hanno fatto ieri in piazza è l’inserimento nel prossimo decreto «Ristori 5» di provvedimenti a favore della categoria, con l’erogazione di indennizzi (che non significa ristori) che possano sopperire alle perdite provocate da chiusure di attività obbligate o per la riduzione del fatturato. Donato Giudice ed Emilio?Manzi sono saliti sul palco per portare la loro testimonianza di ristoratori salernitani. Continua a leggere cliccando qui (Cronache)

LA PROTESTA/2

Salerno si mobilita per una protesta davanti al palazzo del Genio Civile, venerdi 19 marzo, ore 10,00, orario in cui il Governatore della Campania Vincenzo De Luca è solito essere presente nel plesso per registrare la sua ormai consueta trasmissione televisiva. Non si sa chi sia l’ideatore di tale manifestazione ma, questo manifestino, sta facendo il giro del web e dei social, condiviso da molti e sembra che i cittadini siano propensi a partecipare per far ascoltare la loro voce al Presidente della Regione ed ex sindaco della città. Tra i vari commenti che si leggono sotto i post specialmente di Facebook, si intuisce il momento tragico ed in alcuni casi di disperazione in cui versano i cittadini salernitani e, come è ormai noto, specialmente gli autonomi, dove tra i più “massacrati” risultano essere quelli del comparto abbigliamento, calzature, palestre e ristorazione. C’è anche chi, in un momento di rabbia, ha scritto: “Racconteró un giorno a mia figlia che mi hanno arrestato perchè volevo lavorare! Non perchè vendevo la droga!”. (Cronache della Sera)

DEGRADO

La denuncia social sulla pagina dei Figli delle Chancarelle arriva da una cittadina salernitana: “Nel comune di Salerno esiste un’importante valvola di sfogo per i bambini che è parco Pinocchio, parco peraltro strutturato cosi: ingresso da via Irno, dedicato ai bimbi e a chi ha voglia di rilassarsi sulle panchine, in fondo aria recintata dedicata esclusivamente allo sgambettamento dei cani. Frequento spesso questo parco e devo dire, mio malgrado, che sempre più spesso vedo cani sciolti e senza museruola correre liberi nell’aria dedicata ai bambini( con tanti bimbi che tra l’altro si spaventano) e lasciare i propri bisogni sull’erba senza che i padroni si preoccupino di ripulire. Non me ne vogliate amanti degli animali, questo spazio è per i bambini e dovete rispettarlo”. Un area verde importante per la zona dell’Irno, quella del parco Pinocchio purtroppo in preda all’inciviltà delle persone, come confermano anche i molti salernitani che hanno dato risposta al post sopracitato. Da qui anche l’importanza di controlli in loco da parte di chi di dovere; controlli spesso inesistenti e che porterebbero sicuramente più ordine. (Cronache della Sera)

E’ una nota traversa del Corso Vittorio Emanuele, una stradina che era di collegamento, con via Manzo, quella dove c’era il famoso negozio sportivo Ghita Sport, quella dove ora ci sono B&B e da poco ha la nuova sede l’Associazione Differenza Donna Ong, con il Centro Antiviolenza “Leucosia”. Oggi via Patella è diventata invivibile, lasciata all’incuria, impraticabile per via del dislivello dell’asfalto, tombini in parte coperti dagli appezzamenti di asfalto, cassetta della telefonia rotta, diventata tavolino per il rilascio dei rifiuti, carte e bottiglie varie, spesso della vicina “patatineria Queen’s Chips”. Ancor di più, le crepe sull’asfalto sono “casette” e passaggio di ratti che passeggiano “da un buco all’altro” con indifferenza. Pochi giorni fa, un condomino se ne è trovato uno davanti al proprio balcone posto al primo piano. Per di più all’angolo di uno dei condomini vi è un piccolo vano, senza porta, che è diventato una vera e propria discarica e rischia di diventare anche nido di animali se non proprio di ratti. Il Comune è stato avvisato fin dalla scorsa estate ed anche gli amministratori dei rispettivi condomini, ma ad oggi, tra lookdown e “dimenticanze”, nessun problema è stato risolto, anzi la stradina ha trovato “lieto peggioramento” per “l’incazzatura” di chi vi abita. (Cronache della Sera)

RIPASCIMENTO

Le lancette sono partite: entro i prossimi 5 anni il progetto di difesa, riqualificazione e valorizzazione della costa da piazza della Libertà a piazza della Concordia (praticamente l’intero lungomare Trieste) deve essere concluso. A far partire il timer sono stati gli uffici tecnici della Regione Campania che, escludendo la necessità di sottoporre il progetto inviato dal Comune alla Valutazione di impatto ambientale, indica una serie di prescrizioni (dando sostanzialmente in nullaosta) e fissa un quinquennio come il tempo entro il quale i pareri espressi resteranno in vigore. Analisi che si focalizzano su tutte le fasi di realizzazione dell’opera, a partire da quella preliminare fino alla termine, e si riferiscono alle ripercussioni del cantiere sull’atmosfera e sui livelli di rumore con la considerazione anche delle possibili misure che possono essere messe in campo per mitigare eventuali effetti. E si prevede anche che ciascuna fase abbia adeguato monitoraggio. (La Città)

IL CASO

“Sulla vicenda delle Officine Maccaferri di Bellizzi va fatta piena chiarezza, non si puo’ chiudere uno stabilimento in videoconferenza e mandare sul lastrico 40 lavoratori senza prima percorrere altre strade e provare a trovare una soluzione”. Lo afferma Anna Bilotti, deputata del Movimento 5 Stelle, all’indomani della decisione assunta dai vertici del gruppo imprenditoriale di chiudere la storica fabbrica salernitana. La societa’ “deve spiegare e argomentare a dovere nei luoghi deputati – aggiunge Bilotti – In questa vicenda ci sono troppi aspetti ancora da chiarire, che ho evidenziato a piu’ riprese nei mesi scorsi e riportato anche in Parlamento con atti ufficiali. Non si capisce, per esempio, come si possa liquidare con tale facilita’ un’industria all’avanguardia in un settore, quello del dissesto idrogeologico, assolutamente strategico nella nostra regione, nel nostro Paese e non solo. E ancora, non si capisce per quale motivo, in una fase di concordato lunga mesi, l’asset piu’ pregiato del gruppo Maccaferri non sia stato oggetto di un nuovo piano industriale che tenesse conto di questo contesto strategico. Eppure il Governo Conte, sul fronte del dissesto idrogeologico, ha stanziato un fiume di risorse: sono disponibili ben 11 miliardi". La parlamentare salernitana M5S aveva sollecitato e ottenuto la convocazione di un tavolo al Ministero dello Sviluppo economico, poi “congelata” a causa della crisi di governo. “Ma la vicenda non si e’ certo chiusa – spiega Bilotti – Stiamo attendendo il conferimento delle deleghe al Mise per calendarizzare al piu’ presto il tavolo ministeriale, in modo da porre alla proprieta’ tutti gli interrogativi rimasti senza risposta. Va fatta assolutamente chiarezza, in primo luogo sul futuro dei lavoratori ma anche sulle reali motivazioni di una chiusura assolutamente sconsiderata. La vertenza e’ soltanto all’inizio”.

SCHOOL EXPERIENCE

Cala il sipario sulla seconda edizione di School Experience che ha tenuto incollati allo schermo oltre 6mila studenti e 170 docenti. In alcuni casi la manifestazione legata al Giffoni?Film Festival è entrata nelle classi, tra i banchi delle scuole primarie accolto da sorrisi visibili anche attraverso le mascherine, in altri ha scavalcato gli ostacoli ed è arrivato nelle stanze di migliaia di ragazzi in DAD. Dall’8 al 12 marzo, doverosamente in versione digital, sono stati coinvolti in proiezioni, webinar e lab migliaia di ragazzi, dai 6 ai 18 anni, in collegamento da Campania (Eboli e Giffoni Valle Piana), Basilicata (Terranova di Pollino, Senise, Sant’Arcangelo), Sicilia (Palermo) oltre che dai 32 hub italiani di Giffoni. «La seconda edizione di School Experience ci riempie di orgoglio – spiega Jacopo Gubitosi, managing director di Giffoni – con oltre seimila studenti coinvolti, seppur in modalità digitale, abbiamo creato una rete straordinaria che ha unito l’Italia. In epoca di distanziamento è un segnale davvero incoraggiante. In questi giorni abbiamo condiviso gli stessi valori e ci siamo confrontati senza steccati e senza pregiudizi. Devo, perciò, ringraziare innanzitutto il Ministero dell’Istruzione ed il Ministero della Cultura che, ancora una volta, hanno inserito questa rassegna nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola. Il mio grazie va agli istituti scolastici che hanno aderito, agli oltre centosettanta dirigenti e docenti che hanno partecipato a Digital Prof, ai ragazzi, ai bambini della primaria fino agli studenti delle secondarie. Tantissimi i temi affrontati, tutti attualissimi perché non smetteremo mai di considerare il cinema quella forma d’arte che parla al cuore e alla testa dei giovani. Un saluto agli istituti della Campania, della Basilicata, della Sicilia e ai nostri 32 hub italiani che sono stati i protagonisti di queste bellissime giornate. Tutta l’Italia è stata rappresentata e tutti hanno partecipato con passione e grande impegno a School Experience. Torneremo ad abbracciarci, certo, ma non abbiamo mai smesso di sentirci vicini, di condividere emozioni, di scambiarci idee». (Cronache)

IL CORTO

Il cortometraggio Martino, del giovane regista salernitano Luigi Di Domenico, verrà trasmesso in seconda serata il 13 marzo alle ore 22:20 sulla principale emittente televisiva siciliana, Antenna Sicilia, che vanta una media di circa 800.000 mila contatti giornalieri, all’interno del programma televisivo Cinema in TV, rassegna dei migliori cortometraggi d’autore. Luigi Di Domenico raggiunge un altro traguardo importante con la sua opera prima. Dopo i diversi premi ottenuti come “miglior cortometraggio”, menzioni speciali, più di 25 selezioni internazionali in posti come Las Vegas, Cipro, India e Nigeria, il prestigioso Premio Roberto Rossellini all’interno della meravigliosa cornice della Costiera Amalfitana, la distribuzione nazionale su Rai Play e Rai Cinema Channel, la distribuzione internazionale con Amazon Prime Video, adesso una messa in onda su una delle maggiori emittenti televisive regionali d’Italia. “Più il tempo passa e più il mio cuore si riempie di orgoglio”, commenta Di Domenico, “Pensare che questo corto, dopo quasi 3 anni dal set, continui ancora a trovare il suo spazio e a dire la sua mi fa venire la pelle d’oca. Forse perché in questi anni ho avuto modo di frequentare persone che, purtroppo, come il protagonista del film, sono state costrette a vivere una vita particolare e solo sapere di aver provato a portare la loro voce sullo schermo, cercando quindi di fare arrivare il loro grido a tutti, mi fa capire come il cinema e l’arte in generale siano indispensabili per la società e per le nostre vite”. (Cronache)

IL BRANO

Dal 26 febbraio è on-line “Perdere tutto”, il nuovo brano del giovanissimo cantautore originario di Cetara, Pasquale Battista, in arte Hale. Sono bastati pochi giorni perché il videoclip, girato nell’ex zuccherificio di Avezzano, raggiungesse 300.000 visualizzazioni su YouTube e un milione e mezzo per il suono di TikTok. Il tema riporta immagini intense e molto suggestive, nate da un sogno fatto realmente da Hale durante il lockdown: “E’ da qui che ho pensato questo brano potesse essere semplicemente la risposta a quel brutto sogno – racconta Pasquale -riportare alla realtà i nostri pensieri più inconsci, anche quando sembrano non aiutarti. A volte è proprio dalle nostre paure che fuoriescono le nostre azioni più belle. Reazioni che ci aiutano ad oltrepassare ogni confine e a puntare sempre più in alto”. (Cronache)

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