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I fatti del giorno | Tutte le principali notizie di cronaca e attualità da Salerno e provincia

12/03/2021

LA NOMINA

Valentina Vezzali è stata nominata sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, con delega allo Sport. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Mario Draghi. Valentina Vezzali, ex campionessa di scherma con 6 ori olimpici, è stata parlamentare di Scelta civica.

PARLA VALERIA

“Non ci sorprendono i rilievi dell’Ue alla Regione Campania su presunte irregolarità di spesa dei fondi Ue, seguito dall’avviso della Corte dei Conti sulla mancata trasparenza del bilancio di spesa dei finanziamenti europei. Sono anni che facciamo proposte per superare ritardi e approssimazioni nella spesa dei fondi europei, a partire dalla qualità stessa degli investimenti, per i quali non si è mai proceduto a una reale pianificazione. Avremmo potuto realmente cambiare il volto della nostra regione, come accaduto in altri paesi europei grazie a un utilizzo virtuoso dei fondi. E invece in Campania da oltre dieci anni si fa sistematicamente ricorso all’accelerazione della spesa, con una corsa contro il tempo a finanziare piazzette, sagre e fontanine e a riparare buche stradali per non perdere i soldi, ma bruciando così centinaia di milioni che si sarebbero potuti investire in ricerca, innovazione, infrastrutture, servizi, bonifiche, ma anche in formazione, con la creazione di nuovi posti di lavoro. Un sistema inefficace che oggi ci preoccupa particolarmente, in previsione dell’arrivo delle risorse del Recovery Fund”. Lo dichiara la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino, commentando l’accusa dell’Unione europea su presunte irregolarità di spesa dei fondi europei della Regione Campania, riportata dal quotidiano La Repubblica. “Sull’investimento delle risorse del Recovery – sottolinea Ciarambino – la capacità e la qualità della spesa è importante quanto la quantità dei fondi che saranno assegnati. Nelle scorse settimane, con un ordine del giorno a mia firma approvato all’unanimità, ho chiesto, unitamente a un riparto dei fondi che non penalizzi il Sud e la Campania, un rafforzamento della capacità amministrativa della Regione e un’attenzione massima all’efficienza della spesa. Abbiamo l’opportunità storica e irripetibile di tramutare la crisi in occasione di rilancio che non possiamo assolutamente perdere, investendo in interventi strutturali e strategici, grazie ai quali possiamo finalmente rimuovere il divario con regioni del Nord. Non possiamo permetterci procedure affrettate e interventi privi di visione come fatto fino a oggi con i fondi Ue”.

L'APPELLO

Dalla Regione Campania parte l’appello al Governatore De Luca da parte di UDICON – Unione dei Consumatori per sensibilizzare e salvaguardare tutti coloro che si trovano, quotidianamente, fortemente esposti al contagio per svolgere sevizi essenziali in favore dei cittadini, senza dimenticare che occorre, in ogni caso, maggiore chiarezza sul piano vaccinale in nome di tutti i consumatori. Un appello affinché tutti gli operatori delle Associazione di Consumatori presenti sul territorio campano, e non solo, siano vaccinate contro il Covid-19, con priorità, analogamente a quanto già previsto per altro personale che svolge servizi essenziali e continua a stare aperto nonostante la zona rossa.  “In Campania da quando è scoppiata la pandemia abbiamo triplicato le presenze di utenti nei nostri uffici in conseguenza delle numerose richieste da evadere a seguito dei bonus inseriti nei decreti”, afferma Rosario Pinto Commissario Regionale in Campania, il quale sottolinea come: “ad oggi questa richiesta di vaccinarci è l’unica soluzione logica e utile da seguire sperando in un ritorno alla normalità. Insieme ai Vice Responsabili Regionali Nunzia Pisacane, Anna Della Mura e Maria De Martino stiamo condividendo e portando avanti questa battaglia senza dimenticare che occorre chiarezza per i nostri stessi utenti sul piano vaccini regionale”. “Questa iniziativa sta raccogliendo molti consensi tra gli utenti che condividono la necessità di tutelare noi sportellisti al fine di garantire, agli utenti, una maggiore sicurezza nei nostri uffici. Non è possibile pensare di combattere il contagio non includendo nel piano vaccini chi come noi incontra centinaia di persone al giorno. I dati confermano come molti operatori siano stati contagiati o siano stati a contatto con persone risultate poi positive” conclude Rosario Pinto, il quale aggiunge: “L’appello è rivolto a tutti e certamente porteremo la nostra richiesta urgente al Governatore De Luca. La Campania è diventata zona rossa, ma noi continueremo ad essere aperti per aiutare tutti i cittadini. Un impegno che non è mai venuto meno, neanche nei momenti più difficili della pandemia”. I promotori dell’iniziativa si sono detti pronti a collaborare con le altre associazioni di categoria che vorranno unirsi alla loro battaglia.

L'ALLARME

Assembramenti, mancanza di vigilanza e disorganizzazione al centro vaccinazioni ultraottantenni presso l’ospedale “San Giovanni e Ruggi d’Aragona”. E’ la denuncia di Lorenzo Forte, vicepresidente dell’associazione “Help Tutela e Sostegno dei Consumatori” che scrive al prefetto di Salerno. Assembramenti, mancanza di vigilanza e disorganizzazione al centro vaccinazioni ultraottantenni presso l’ospedale “San Giovanni e Ruggi d’Aragona”. E’  la denuncia di Lorenzo Forte, vicepresidente dell’associazione “Help Tutela e Sostegno dei Consumatori” che scrive al prefetto di Salerno. “In qualità di Associazione a tutela dei cittadini, abbiamo ricevuto diverse segnalazioni, nella giornata del 10 marzo, in merito alle modalità di somministrazione dei vaccini anti Covid-19 destinati alla popolazione ultraottantenne della nostra città. In particolare, tra le varie notizie ricevute, ci teniamo a riportare la scena sconcertante vissuta dalla Sig.ra L.C., vigile urbano a Pescara, che ha accompagnato la madre per l’iniezione del vaccino”, spiega Forte. “La prima scelta che ci lascia perplessi è quella compiuta dall’amministrazione sanitaria di predisporre il centro vaccinale all’interno dell’ospedale Ruggi d’Aragona: scelta a nostro giudizio pericolosa ma probabilmente dettata dalla carenza di personale sanitario. Tale decisione non garantisce e tutela il diritto alla salute dei cittadini, soprattutto di quelli più anziani, fascia debole per antonomasia. Ci chiediamo infatti come l’ASL abbia partorito la scelta di localizzare il centro vaccinazioni anti Covid-19 all’interno della struttura ospedaliera, laddove a fine febbraio il Sindaco dichiarava di aver individuato ben dodici centri vaccinali (Centro Sociale, zona Matierno, cinema Augusteo, ecc.), non ancora attivati o comunque non operativi a pieno regime. In tutta Italia i centri vaccinali sono dislocati nei centri fieristici o sportivi in quanto zone vaste e non pericolose, ove è possibile rispettare le norme di distanziamento e tutte le regole anticontagio che oramai ci accompagnano da un anno, e ciò accade nella maggior parte delle città di Italia. In particolare a Siena, dove io stesso, per motivi di salute, mi sono recato diverse volte, ho avuto modo di osservare un’organizzazione capillare con controlli efficaci e con la presenza di vigilanza, anche in merito al rispetto dell’orario della  prestazione medica da ricevere, o nella stessa Napoli, dove i vaccini vengono somministrati all’interno dell’ampia struttura della Mostra d’Oltremare, o a Pescara dove, per quello che ci racconta la Sig.ra L.C., addirittura è stata predisposta la filodiffusione musicale per allietare l’attesa dei pazienti. Invece, nella nostra città, quello che accade è paradossale oltre che gravemente pericoloso: la struttura ospedaliera non è assolutamente idonea a fare da centro vaccinale, in quanto potenzialmente idonea alla diffusione del virus e soprattutto già di per sé gravemente congestionata. Ed infatti la testimonianza della Sig.ra L.C. ci lascia basiti: all’ingresso della struttura ospedaliera il primo problema è il parcheggio (a pagamento) completamente saturo e la lunga fila di veicoli che costringe gli accompagnatori a far scendere i propri genitori o nonni dalle vetture, abbandonandoli soli, in piedi, all’aperto, in attesa del ritorno del familiare che nel frattempo è intrappolato nel traffico veicolare, se va tutto bene, per almeno quaranta minuti. La Sig. L.C. ci racconta addirittura che, nell’attesa, un signore anziano si è anche sentito male ed è stato necessario l’intervento dell’ambulanza. Oltre al problema strutturale del parcheggio denunciamo che, superato questo primo scoglio, non c’è alcun percorso protetto per i pazienti e non c’è nessun controllo da parte dei vigili urbani sul piazzale adiacente al CUP: anzi, gli stessi erano impegnati a fare multe alle auto in sosta vietata all’esterno dell’ospedale. Appena prima dell’ingresso, poi, la carenza di spazi idonei ad accogliere l’utenza genera un pericolosissimo assembramento di decine e decine di persone, tra chi aspetta e spera di entrare quanto prima per ricevere l’iniezione del vaccino (mischiati tra prima e seconda dose) e chi attende il ticket. Come se ciò non bastasse, una volta superata la lunga attesa, per entrare nell’ambulatorio, ci si rende conto che gli spazi predisposti non sono per niente idonei: le sale mediche in totale sono  sei e la stanza di attesa “post  vaccino” (da protocollo bisogna far attendere il paziente 15/20 minuti dopo la somministrazione) è addirittura una sola: in tale piccolo locale automaticamente si aggregano circa 50/60 persone (tra pazienti ultraottantenni e i loro accompagnatori) in poco più di dieci minuti”, prosegue. “È avvilente che una struttura ospedaliera, sicuramente formata da dipendenti qualificati e gentili madilaniata dalla carenza di personale e già di per sé congestionata, venga utilizzata per assembrare le persone anziane nella “bocca del leone”, anziché tutelarli. Sarebbe stato infatti molto più razionale e sicuro fare un centro vaccinale nella vastissima zona Arechi, anche all’interno dello Stadio sportivo e nei suoi corridoi che sono ampi, arieggiati e coperti: tuttavia ciò sarebbe stato possibile solo ed esclusivamente con un maggior numero di personale sanitario a disposizione del programma vaccinale. Denunciamo pertanto l’organizzazione vergognosa dell’ASL di Salerno, l’ennesimo fallimento della loro macchina logistica che mette a rischio la salute delle persone anziane a causa di un sistema sanitario fragile, distrutto dai numerosi tagli alla sanità effettuati dalla Regione Campania negli anni addietro. Ieri, 11 marzo, altri utenti ci hanno segnalato il disagio che vivono, mandandoci delle foto scattate stamattina alle 9.45, che mostrano assembramenti, mancanza di vigilanza e disorganizzazione! Ci auguriamo che la nostra denuncia attraverso questa lettera aperta, possa far muovere le Istituzioni, riorganizzando in modo più sicuro le vaccinazioni, e che soprattutto  l’Asl assumendosi le sue responsabilità metta mano all’organizzazione cercando di ristabilire sicurezza e assistenza adeguata alle necessità del caso”, conclude Forte. 

LA SENTENZA

«Coltivazione domestica al fine di autoconsumo». Così si è chiusa la vicenda processuale di un giovane salernitano, D.G., 31 anni, arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Salerno nel mese di luglio di tre anni fa. Il giudice monocratico Mariella Montefusco, al termine del processo di primo grado, ha assolto l’imputato, difeso dall’avvocato Danilo Autero , perché il fatto non sussiste. Andiamo per ordine. Quel giorno a casa del 31enne bussarono i carabinieri per una perquisizione domiciliare e personale. Ai militari non sfuggi di certo la presenza di una piantina di marijuana sul davanzale della stanza del giovane: esemplare in piena vegetazione che aveva raggiunto l’altezza di 115 centimetri. Rovistando nella stanza dell’imputato, i carabinieri trovarono altre foglie di marijuana in essiccazione e in un pacchetto di sigarette, invece, c’era un pezzo di hashish di circa 1 grammo e mezzo. Comunque un possesso non eccessivo. Nonostante il minimo quantitativo, il tribunale aveva deciso lo stesso per il rinvio a giudizio del 31enne che rispondeva, davanti al giudice Montefusco, di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Ed è proprio sull’accusa di spaccio che la difesa ha battuto a lungo sostenendo che non vi fossero gli elementi di prova per contestare detta aggravante. Infatti, gli stessi testi dell’accusa, segnatamente i carabinieri, nel verbale di sequestro hanno preso nota che la droga non era divisa in dosi, né vi erano gli attrezzi utili per la suddetta divisione. Inoltre, il giovane trovato che coltivava la marijuana sul davanzale, non risultava inserito in nessun contesto delinquenziale o organizzazione dedita allo spaccio di droghe. «Le modalità rudimentali, domestiche, utilizzate dall’imputato attraverso la semina e governo della coltivazione manuale per la detenzione della sostanza stupefacente lasciano presumere che lo stesse ne facesse un uso personale», scrive il giudice nella motivazione della sentenza con la quale ha mandato assolto il salernitano che aveva scelto di prodursi da sé la droga per il proprio fabbisogno. La piantina di marijuana, di tipo “Growth technology” era sul davanzale, mentre nel bagno era stato destinato a “solarium” per l'essiccazione delle foglie già pronte. Anche l’hashish trovata nel pacchetto di sigarette lascia pensare che fosse destinata al consumo personale. E non allo spaccio. Del quale non vi è alcun elemento per contestarlo al 31enne che, tre anni dopo quel blitz in casa, è stato mandato assolto. Il fatto non sussiste. Quella droga era per lui. (La Città)

QUI GIFFONI VALLE PIANA

«Desidero in primo luogo ringraziare l’assessore Eliana Malfeo per l’opportunità concessami e il sindaco Antonio Giuliano per aver avvalorato questo avvicendamento. La richiesta di subentrare in consiglio comunale è stata squisitamente politica poiché ho chiesto all’amministrazione comunale la possibilità di partecipare alla costruzione della prossima compagine amministrativa da consigliere uscente. Difatti il PD sarà autonomo e propositivo nella prossima campagna elettorale, come è stato per le elezioni regionali scorse dove il circolo autonomamente, ma con una sinergia totale con il Sindaco e la sua amministrazione, ha dimostrato il suo valore portando il PD sopra il 27% e sopra i 1.500 voti. Fin dalla mia elezione a segretario del PD di Giffoni Valle Piana, a novembre 2019, ho voluto ribadire la necessaria divisione tra l’azione politica e l’azione amministrativa, per rafforzare entrambi. Difatti anche la ricandidatura del Sindaco Antonio Giuliano, dirigente regionale del PD campano, è passata dal circolo. Da settimane abbiamo iniziato un percorso di confronto con i cittadini, le forze politiche del centro sinistra e le associazioni del territorio per scrivere un programma da proporre alla lista civica Giffoni Bene Comune. Anche con il Mivimento 5 stelle che, con l’elezione dell’ex premier Giuseppe Conte, vedrà una svolta progressista e che a Giffoni ha una valida rappresentante parlamentare, si dovrà tentare un dialogo e una collaborazione. Certamente tra le mille difficoltà del momento e con le restrizioni dovute alla lotta al covid, ma il gramsciano ottimismo della volontà non ci scoraggia anzi, ci spinge ad andare sempre avanti. Infine mi preme ribadire anche che il sottoscritto non si ricandiderà alle prossime elezioni poiché vorrò dedicare ogni mia energia alla costruzione di un grande partito democratico nel solco della tradizione progressista». Sono queste le parole di Vincenzo Cavaliero, segretario del Partito Democratico di Giffoni Valle Piana sul suo ingresso in consiglio comunale sancito ieri in seguito alle dimissioni della consigliera Eliana Malfeo che resterà assessore esterno alle politiche sociali. «Accolgo con grande gioia l’ingresso in Consiglio Comunale di Vincenzo Cavaliero, energia nuova per una macchina amministrativa già oleata e pronta a raggiungere tanti nuovi traguard» il messaggio del sindaco di Giffoni Valle Piana Antonio Giuliano sull’ingresso di Cavaliero in consiglio. (L'Ora di Cronache)

QUI BATTIPAGLIA

Gradimento dei candidati a sindaco a Battipaglia, comune chiamato al voto il prossimo autunno. Il sondaggio è stato prodotto dall’Istituto di ricerche di mercato Focus Marketing su commissione di Postilla. “Non si tratta di indicazioni di voto – chiarisce Roberto Porciello CEO e analista di Focus Marketing – quanto di gradimento nei confronti di alcuni nomi, qualcuno ancora non ufficializzato, ma noti nelle dinamiche politiche di città che potrebbero presentare la propria candidatura nelle prossime settimane”. I dati riferiti al Comune di Battipaglia confermerebbero la preferenza nei confronti dell’attuale sindaca Cecilia Francese (32,2%), seguita da Ugo Tozzi (28,0%) e Ferdinando Zara (18,2%). Percentuali al di sotto del 10%, invece, per Maurizio Mirra (6,4%), Antonio Visconti (4,8%) e Alfredo Liguori (2,2%), mentre l’8,2% dei cittadini dichiara di non avere ancora maturato un orientamento o non voler render noto il suo gradimento. I dati sono suscettibili di una valutazione fondamentale: il rapporto tra la popolarità dei candidati e il loro gradimento. Cecilia Francese, sindaca uscente, e Ugo Tozzi, terzo eletto alle ultime amministrative del 2016 e subito vice sindaco, godono entrambi di una popolarità diffusa, così come Ferdinando Zara e Alfredo Liguori, già sindaci della città. Ben diverso, invece, il caso del progetto civico di Maurizio Mirra e dello schieramento di Antonio Visconti sostenuto da una parte importante delle forze politiche del centro-sinistra regionale. Precedentemente assessore l’uno e presidente ASI l’altro, entrambi pagano in popolarità perché lontani dalle recenti dinamiche politiche cittadine, che si traduce in un un indice di gradimento inferiore rispetto ai nomi sopra citati. Una differenza percentuale, quella tra la sindaca Cecilia Francese e Ugo Tozzi, di soli quattro punti che potrebbe assottigliarsi o allargarsi a seconda della capacità dei candidati di costruire schieramenti politici competitivi. In particolar modo, Ugo Tozzi potrebbe guadagnare ulteriore gradimento nella fascia di popolazione degli over 65 nella quale il 22,4% mostra disinteresse o disincanto e dove l’ex vice sindaco mantiene un discreto vantaggio nei confronti di Cecilia Francese (35,3% lui, 31,0% lei). Identico distacco percentuale tra i due anche nella fascia d’età tra i 40 e i 49 anni (32,6% contro 28,1%). È Ferdinando Zara però a mantenersi in condizione di vantaggio tra i cittadini di età compresa tra i 30 e 39 e tra i 50 e 64 anni con percentuali che, in media, si attestano intorno al 25%: valori comunque distanti da quelli della Sindaca Cecilia Francese che supera, nelle stesse fasce, il 30%. Ben più alto invece è il gradimento dell’attuale sindaca nella fascia dai 18 ai 29 anni (36,5%).

QUI MONTECORVINO PUGLIANO

La fine di un incubo. Dopo diciott’anni. Il Comune di Montecorvino Pugliano ha venduto gli immobili confiscati del Parco Franzese, a Bivio Pratole. Se li è aggiudicati - in via provvisoria, in attesa di definire l’iter - la “DiVi”, una srl con sede a Montecorvino Rovella, dopo aver presentato un’offerta da 474.400 euro. L’ormai ex lottizzazione Franzese, 18 anni fa, finì nel bel mezzo d’un vortice giudiziario per presunte infiltrazioni camorristiche: l’allora sindaco, Giuseppe Palo, fu arrestato insieme ad alcuni componenti della giunta, ed il consiglio comunale venne sciolto. Ieri a Palazzo di Città è stata aperta l’unica busta contente l’offerta economica per la vendita degli immobili. Un ampio complesso immobiliare, quello in via Basilicata. E la vendita consentirà all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Chiola di proseguire l’opera di ripiano del dissesto finanziario in cui versa l’Ente. Gli immobili Franzese furono sottoposti a confisca e poi assegnati al patrimonio comunale nel 2004, poi acquisiti con successive procedure. La lottizzazione è formata da 36 appartamenti e 36 box, tra quelli in via di completamento ed i nuovi da costruire: la ditta aggiudicataria, oltre a provvedere alla riqualificazione degli alloggi dovrà occuparsi dell’urbanizzazione dell’area circostante. (La Città)

QUI EBOLI

La Corte dei Conti promuove il Comune di Eboli. I bilanci sono in ordine. Sotto la lente d’ingrandimento della magistratura contabile sono finite le azioni poste in essere dal 2016 al 2020 per ottemperare al piano di risanamento e al riequilibrio finanziario. Scrive la Corte nella relazione inoltrata all’ente locale: «L’azione di risanamento del Comune di Eboli che chiaramente passa anche attraverso le alienazioni immobiliari, appare ancora una volta incisiva ed efficace; le riscossioni totali, infatti, sia in conto competenza che in conto residui nel periodo osservato (2016- 2020) ammontano a circa 7 milioni e 400mila euro». Anche sul fronte degli accertamenti il giudizio è positivo, dai dati trasmessi dal Comune si evince, infatti, un incasso per competenza di oltre l’80 per cento. Quanto all’utilizzo delle somme la loro destinazione è stata corretta giacché sono state impiegate «per il ripiano del disavanzo, per la contrazione della domanda di mutui e per gli investimenti». (La Città)

Mentre le società sportive aspettano di tornare al “Dirceu”, lo stadio diventa centro per le vaccinazioni. «L’impianto è stato prima sbarrato e poi non riaperto a chi ne aveva diritto. Ora hanno deciso di utilizzarlo per le vaccinazioni» scrive Antonio Gasparro, dirigente dell’Altetica Delta. «Ieri mattina alcuni tecnici del Comune di Eboli sono stati allo stadio Dirceu per valutare se gli spogliatoi del campo di calcio sono idonei per un centro di vaccinazione. Per questo motivo non si è dato seguito alla manifestazione di interesse per l’utilizzo dello stadio? Visto che la pista di atletica è distante, nulla vieta che si possa aprire lo stadio agli atleti» conclude Gasparro. (La Città)

QUI CAPACCIO PAESTUM

Maggiore sicurezza per gli automobilisti e i pedoni a Capaccio Paestum. Saranno presto ripristinati gli impianti semaforici collocati sull’intero territorio comunale. In particolare, torneranno ad essere funzionanti i semafori collocati nei punti più sensibili in quanto i più trafficati del territorio e dove spesso si registrano incidenti di notevole rilevanza con tanto di feriti. Vale a dire all’incrocio tra via Magna Grecia, via Molino di Mare e via Del Tuffatore, a Santa Venere; via Magna Grecia, via Nettuno, via Porta Giustizia, a Paestum; incrocio tra viale della Repubblica, via Falcone e via Carlo Alberto Dalla Chiesa, a Capaccio scalo; incrocio tra viale della Repubblica, via Laura mare, via Laura, via Gregorio, nella località marittima della Laura. Infine, l’incrocio tra via Poseidonia e via Laura Mare. Circa 25mila euro il costo degli interventi previsti. (La Città)

QUI AGROPOLI

Dopo oltre 10 anni il Partito Socialista Italiano avrà una nuova sede ad Agropoli e sarà una donna a coordinare l’attività. La nomina per Antonietta Tommasone è arrivata dal segretario provinciale della compagine politica, Silvano Del Duca, alla presenza del segretario nazionale, Enzo Maraio, del consigliere regionale, Andrea Volpe, e del consigliere comunale di Agropoli, Franco Di Biasi, che alla fine dello scorso anno ha lasciato il Partito Democratico per iniziare un nuovo percorso con il Psi. (La Città)

QUI ALTAVILLA SILENTINA

Utilizza il nome di uno dei consiglieri delegati alla Comunità montana “Calore Salernitano” di Roccadaspide, per chiedere l’elezione di una nuova giunta e di un nuovo presidente. Accusando l’amministrazione di “governare illegittimamente”. Nel mirino finisce il consigliere comunale di Altavilla Silentina Enzo Marra che, a sua insaputa, si è visto firmatario di un ricorso inviato, tra gli altri, alla Prefettura e alla Procura di Salerno, e alla Regione Campania. Nello stesso sono indicate tutte le generalità di Marra, dalla data di nascita al luogo di residenza, e il suo ruolo di rappresentante nel Consiglio generale dell’ente montano. L’attuale presidente Angelo Rizzo è in carica, presso la comunità montana “Calore Salernitano” dal 26 febbraio 2011. «Ho sempre sostenuto il presidente Rizzo in carica - afferma Marra - il ricorso è falso nel modo più assoluto. E’ stato creato da qualcuno che sa come smanettare telematicamente». L’autore ha fatto in modo che l’email risultasse inviata dal protocollo del Comune di Altavilla. «Abbiamo verificato - evidenzia Marra - dal Comune non è partita nessuna email. Non ho idea su chi potrebbe essere l’autore, ho già parlato con il mio avvocato procederò con una denuncia. Lo Statuto parla chiaro, per la decadenza del presidente occorre procedere con una proposta di nuove elezioni da parte di almeno otto consiglieri delegati su un totale di 14. Un’ulteriore ipotesi che prevede nuove elezioni è quando il consiglio generale si rinnova a seguito delle votazioni amministrative contemporanee in otto Comuni. In quel caso, si pone il problema, perché è cambiato l’assetto politico e amministrativo e bisogna verificare la maggioranza. A quel punto il presidente deve convocare nuove elezioni. Per quanto mi riguarda, continuerò a sostenere il presidente Rizzo fino alla fine del mio mandato di consigliere comunale di Altavilla Silentina». (La Città)

QUI CAVA

Saranno impiegati in attività di segreterie e supporto amministrativo, ma anche in interventi di manutenzione o assistenza alla polizia locale i percettori cavesi del reddito di cittadinanza che saranno individuati dal Comune e dal Piano di Zona per l’avvio dei Puc, i progetti utili alla collettività, previsti dalla misura del Pon Inclusione. I progetti utili riguardano l’ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni con un impiego dalle 8 alle 16 ore settimanali. «In giunta - spiega l’assessore alle Politiche sociali, Annetta Altobello - sarà approvata la delibera per l’ampliamento dei settori di impiego dei beneficiari che verranno utilizzati nei Puc». (La Città)

QUI NOCERA INFERIORE

Circa 5mila euro di sanzioni amministrative mai recuperate per rifiuti sversati abusivamente a Nocera Inferiore. Il settore Ecologia insieme alla polizia locale sta cercando di recuperare queste somme, per dare un esempio a chi continua ad ignorare le regole pensando di restare impunito. Si sta lavorando alle ingiunzioni di pagamento relative a sanzioni elevate nel 2018, nel 2019 e nel 2020. Le multe vanno da un minimo di 50 euro ad un massimo di 150 euro. Il grosso degli inadempienti è relativo al 2018, quando in 59 casi non si è provveduto a saldare la sanzione. Tra questi furbetti ci sono anche alcuni titolari di esercizi pubblici. È andata meglio nel 2019, quando in solo 19 casi non è stata pagata la sanzione. Sono 13, invece, gli inadempienti del 2020. I funzionari del settore che fa capo all’assessore Nicoletta Fasanino e gli agenti del comandante Carmine Bucciero stanno lavorando affinché si recuperi il tempo perso. Emesse le ingiunzioni di pagamento, in caso di nuove inadempienze si potrà procedere con attività molto più invasive che potrebbero costare caro agli utenti che negli ultimi anni non hanno rispettato le regole per il conferimento dei rifiuti. (La Città)

QUI MERCATO SAN SEVERINO

centri vaccinali nelle palestre non entusiasmano opposizione e un gruppo di famiglie a Mercato San Severino. Come da proposta all’Asl dell’amministrazione, i due punti, necessari ad accelerare una campagna andata finora a rilento, saranno attivati presso le palestre di San Vincenzo e Sant’Angelo. Alcune mamme, unitamente a docenti del II Circolo, chiedono però di rivedere l’iniziativa «perché in opposizione alla gestione delle attività didattiche parallele, andando a collidere con l’utilizzo degli ingressi dedicati agli alunni e con la disponibilità di tutti i servizi igienici disponibili, soprattutto in una condizione epidemiologica che ha necessità di garantire per i bambini il maggior numero di servizi e di sicurezza igienica possibile. Si ritiene inoltre che sottraendo questo spazio alla scuola, si vadano anche a sacrificare ambienti cruciali per le attività ludico-didattiche». (La Città)

La costituzione in giudizio del Comune di Mercato San Severino nel caso Gesema è un dato di fatto. L’ufficialità è infatti arrivata a seguito dell’ultima riunione della giunta guidata dal primo cittadino Antonio Somma. L’esecutivo del Palazzo Vanvitelliano ha preso atto del parere dell’avvocato Giovanni Noschese, che ha di fatto spianato la strada alla costituzione quale parte civile nel processo per il fallimento della ex società partecipata. Nell’ambito del crac Gesema sono iscritte al registro degli indagati otto persone, tra cui l’ex sindaco Giovanni Romano. Dal fallimento della partecipata, nel 2017, oltre al procedimento penale presso il Tribunale di Nocera Inferiore, ne è scaturito anche uno incardinato al Tribunale delle Imprese. L’accusa per gli indagati, tra cui ex amministratori, tecnici e revisori dei conti, è di bancarotta fraudolenta, con la fase preliminare dell’inchiesta conclusa nel 2019. La costituzione dell’Ente in giudizio conclude un iter iniziato nell’agosto dello scorso anno, quando il Consiglio comunale di Mercato San Severino aveva dato indirizzo alla giunta di accertare eventuali danni per l’Ente nel crac di 21 milioni che ha riguardato la Gesema. Quindi, a novembre, la decisione di incaricare un avvocato, con la richiesta di un parere arrivato nelle scorse settimane. Ora l’ultimo atto, con l’ok da parte dell’esecutivo, ormai nell’imminenza dell’udienza preliminare in cui si deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio degli indagati. Ad annunciare la decisione della giunta Somma, a margine della riunione, è stato il presidente del Consiglio comunale di Mercato San Severino, Fabio Iannone. (La Città)

QUI PONTECAGNANO

Le multe di Pontecagnano Faiano nelle mani d’una ditta di San Marino. Aggiudicato l’appalto per il servizio riguardante la gestione del procedimento di inserimento dati, stampa, postalizzazione, rendicontazione di atti conseguenti ad attività della polizia municipale ed emissione di minute di ruolo inerenti l’accertamento di violazioni al codice della strada. La ditta “Sapidata Spa”, con sede legale nella Repubblica di San Marino, si aggiudica l’appalto tra le tre società che hanno presentato offerta. L’importo del contratto vale poco più di 38mila euro. Il Comune di Pontecagnano Faiano mira a migliorare le attività di ufficio della polizia municipale, specie quella relativa all’emissione di verbali. Si affida ad una società che da anni di presenta come leader nella gestione di tali servizi per le pubbliche amministrazioni. Quindi agenti della polizia municipale impegnati maggiormente nei servizi esterni per una maggiore sicurezza dei cittadini. L’impegno della società avrà una durata di due anni, sino al 2023, durante i quali sarà snellito il lavoro meramente burocratico del corpo di polizia locale.
Una novità che si aggiunge agli altri provvedimenti messi in campo dall’amministrazione comunale per migliorare l’efficienza dei vigili urbani. Sanzioni a quanti violano il codice della strada elevate di continuo dagli uomini e le donne guidate dal comandante Franco Lancetta. (La Città)

LETTERE ANONIME

«Non ho paura, nessuno mi fermerà, non mi farò intimorire da nessuna lettera anonima». Raffica di esposti anonimi alla Procura della Repubblica, contro l’operato dell’amministrazione comunale di San Cipriano Picentino, guidata dalla sindaca Sonia Alfano. Sul tavolo dell’Asl di Salerno, su quello dell’Arpac e poi le lettere alla Regione Campania, mirate missive, firmate da persone con nomi falsi, ai danni dei funzionari del Comune e degli amministratori. Il tutto, si ritiene ai piani alti del Comune, sarebbe scaturito da mire intimidatorie, per tentare di frenare la maggioranza consiliare e quello della squadra capitanata dalla sindaca Sonia Alfano. La pensa così, la prima cittadina del comune picentino. Ed è stata la stessa Alfano a fare sapere suo social quanto si sta verificando negli ultimi tempi al Comune. «Si sta passando al setaccio il nostro operato. Bene. Mai è successo in passato. In vent’anni non si è mai verificato una cosa simile - racconta arrabbiata Alfano - ed evidentemente chi si nasconde dietro questo fango è una persona che ha intrapreso questa strada solo per screditarci, pensando di impaurirci ad andare avanti. Personalmente non ho paura. Nessuno mi fermerà. Questo atteggiamento mi fa capire che stiamo sulla dritta via, che stiamo facendo bene nell’interesse della collettività. Continuerò ad amministrare come ho fatto finora. Non mi farò intimorire da nessuno degli esposti». (La Città)

CASO FONDERIE

«Intollerabile l’atteggiamento impositivo della politica regionale sui nostri territori, i sindaci del cratere consegnino la fascia tricolore al Prefetto». È il monito agli amministratori del cratere che arriva dal presidente del consiglio della Comunità Montana Sele-Tanagro ed esponente di Forza Italia, Giovanni Iuorio, e che potrebbe segnare l’inizio di una “rivolta” dei sindaci e popolare, sulla vicenda delocalizzazione fonderie Pisano nella zona industriale di Buccino ed il cui iter di trasferimento verso il cratere dal 2016 vede il sostegno politico del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e del suo vice e assessore all’ambiente, Fulvio Bonavitacola. «Collocare le fonderie in una zona agricola come quella di Buccino è uno scempio ambientale ed economico» chiosa Iuorio che sul tema ha convocato per oggi pomeriggio un consiglio monotematico straordinario a cui parteciperanno oltre ai 16 sindaci dell’Ente montano Sele-Tanagro, circa 50 sindaci da Cilento, Diano e Alburni, che nei mesi scorsi avevano espresso solidarietà al territorio volceiano contro la delocalizzazione delle fonderie. Una scelta, quella di delocalizzare lo stabilimento di Via dei Greci a Buccino, che dal 2018 vede oltre 50 sindaci del territorio provinciale e numerosi Enti montani salernitani, impegnati con delibere di consiglio, nella battaglia istituzionale portata avanti prima davanti al Tar e ora in Consiglio di Stato, dalla Comunità Montana Sele-Tanagro, dal Comune di Buccino, da un’industria conserviera e dall’associazione nazionale ambientalista “Difesa-Ambiente” contro il provvedimento di annullamento, avanzato in giudizio dai Pisano e da Confindustria Salerno, alla variante al Puc con la quale il Comune di Buccino ha trasformato l’area industriale in “distretto industriale agroalimentare” chiudendo così, ad ogni ipotesi di insediamento di industrie inquinanti sul territorio. (La Città)

LA DISCARICA

Discarica abusiva a Cappella, i cittadini chiedono l'intervento delle istituzioni. Il consigliere comunale Giuseppe Sarconio spinge per l'attuazione del Piano di Insediamenti produttivi.
Si tratta prevalentemente di materiali edili ma vi sono presenti anche rifiuti agricoli, e qualche arredo da bagno, come un piatto doccia e alcuni rubinetti. In un'area apparentemente abbandonata al suo destino e che, invece, dovrebbe rientrare in quel grande progetto Pip che avrebbe dovuta rilanciare l’intero comparto industriale scafatese e non solo. In via Sant'Antonio Abate, alle spalle della piazzetta della frazione Cappella, sorge una discarica totalmente abusiva. (La Città)

LA TRUFFA

Percepiva il Reddito di cittadinanza ma era ospite di una casa di riposo, un 63enne finisce nei guai per aver intascato il sussidio pur non avendone i requisiti. È bastato poco più di un mese di indagini per scoprire l'ennesimo furbetto che grazie ad una serie di dichiarazioni false, stava percependo illegittimamente, da un po' di tempo, il Reddito. Ad organizzare la truffa ai danni dell'Inps stavolta è stato il 63enne V.S. di Siano, con alcuni precedenti penali alle spalle e per giunta ricoverato, in regime di assistenza continuativa socio sanitaria, in una struttura residenziale. L’uomo aveva regolarmente presentato al Comune, che funge da primo filtro, la pratica per ottenere il sussidio. Grazie a ben due dichiarazioni, risultate poi false, il 63enne era riuscito ad ottenere l'erogazione del reddito di cittadinanza nel periodo che va da aprile 2019 ad ottobre 2020. Grazie ad una segnalazione sono partite le indagini eseguite dal comandante della polizia municipale, il capitano Salvatore Dionisio, che incrociando i dati, è riuscito a ricostruire il piano criminoso messo in atto dell’uomo. (La Città)

A PROCESSO

Si è svolta ieri la prima udienza del processo “Garibaldi”, contro il gruppo attivo su Pagani per la gestione di un deposito di armi e droga con l’aggravante dell’accusa di camorra: il dibattimento davanti ai magistrati del primo collegio, presieduto dalla giudice Cinzia Apicella, riguarda gli imputati paganesi Nadia Adiletta, Pasquale Avventurato, Luca Ferraioli, Carmine Graziano e il nocerino Salvatore Molinari. L’operazione era scattata nell’ottobre 2019, con le misure cautelari eseguite contro gli attuali cinque imputati, tutti finiti agli arresti domiciliari, incaricati a vario titolo di gestire droga e armi custodite all’interno di un garage in via Garibaldi a Pagani, tra munizioni, fucili, pistole e marijuana. In carcere erano finiti Mario Rossi, 30enne paganese accusato di spaccio ed evasione, e Giuseppe Vergati, entrambi condannati nelle scorse settimane con rito abbreviato per accuse senza l’aggravante del metodo di camorra, mentre sono stati stralciati il paganese Giuseppe D’Auria e Luciano Solferino Tiano, di Nocera inferiore, con giudizio separato. (La Città)

FORMAZIONE

«Sapere come agire può cambiare la vita di chi è in difficoltà». Il messaggio lanciato dalla Confesercenti di Angri è eloquente e si inserisce in un quadro di intervento per prevenire situazioni che mettono a rischio la vita della persone. Il presidente di Asfel, Vincenzo Marino, e Aldo Severino, vicario della Confesercenti provinciale Salerno, lanciano la campagna "Un piccolo gesto per salvare una vita”. «Spesso si sente parlare di casi di bambini o adulti rimasti soffocati a causa di un corpo estraneo, oppure di malori improvvisi in strada o anche durante lo svolgimento di una attività sportiva, come una partita a pallone o una semplice corsetta. In alcuni casi ci si è trovati in prima persona in stato di panico, di fronte a gravi emergenze che hanno coinvolto un familiare o un amico, senza sapere cosa fare», spiega Severino. (La Città)

LAVORI

Hanno preso il via ieri i lavori di messa in sicurezza del costone in via Penne nel comune di Conca dei Marini. Si tratta di un intervento di fondamentale importanza per garantire a tutti i cittadini di poter usufruire della strada senza correre particolari pericoli per la propria incolumità. Gli interventi dovrebbero durare circa 20 giorni, a patto che le condizioni meteo consentano il regolare svolgimento dei lavori. La strada è stata interdetta al traffico veicolare e pedonale. «Si raccomanda ai residenti di prestare la massima attenzione e di non attraversare in alcun modo il versante interessato dai lavori - scrive il sindaco Gaetano Frate - sussistendo il rischio di caduta di pietrame di piccola e media dimensione». (La Città)

LA RESA

Via i comfort dal rifugio sulla vetta di monte Finestra, l’associazione agli escursionisti: «Abbiate rispetto di quel luogo, ci auguriamo che presto tutto torni come prima». Gli atti vandalici consumatisi nei mesi scorsi e l’esigenza di evitare assembramenti in ottemperanza alle vigenti normative per il contenimento del contagio da Covid-19, infatti, hanno costretto i membri dell’associazione “Amici di Monte Finestra”, ormai operativi dal 2009 a tutela degli ambienti naturali di cui può vantarsi il territorio cavese, a prendere provvedimenti in merito all’utilizzo del rifugio da loro gestito sulla vetta dell’omonima montagna che domina da oriente la valle metelliana e fa da confine naturale tra i comuni di Cava de’ Tirreni e Tramonti. Da anni l’associazione ha messo a disposizione dei tanti escursionisti che frequentano la montagna un rifugio attrezzato, di libero accesso e dotato di tutti i comfort che all’occorrenza possano servire a chi è reduce dalla scalata e decide di rifocillarsi per qualche ora o trascorrere la notte sulla vetta. Peccato, però, che proprio il ricovero e gli agi che erano stati messi a disposizione sono stati più volte oggetto di veri e propri atti vandalici ad opera di ignoti che hanno saccheggiato i locali, danneggiato gli arredi e tentato di rubare le attrezzature messe a disposizione dall’associazione “Amici di Monte Finestra”. Lo scorso novembre, suppellettili e arredi erano stati vandalizzati e, come se non bastasse, i saccheggiatori, approfittando d’essere soli, avevano tentato anche di violare il vano sottostante il rifugio, dove gli “Amici di Monte Finestra” custodiscono oggetti utili per eventuali azioni di soccorso. Circa un mese fa, poi, i membri dell’associazione avevano scoperto che un gruppo di giovani si era divertito a imbrattare di vernice spray i costoni rocciosi, i massi e gli alberi della zona, addirittura avendo l’ardire di firmare lo scempio con i propri nomi (su alcune pietre era possibile infatti leggere a chiare lettere le firme di tali Raimondo, Mario, Pietro, Lello e Nunzia). Così, gli stessi referenti dell’associazione - anche per disciplinare gli accessi al rifugio considerata l’emergenza pandemica - hanno disposto un vero e proprio decalogo che prevede l’assenza (fino ad emergenza sanitaria superata) di fornelli, griglie, bicchieri, caffè e alimenti. (La Città)

IO TI ASSOLVO

Una omissione di soccorso era stata contestata nei confronti di una 16enne dalla Procura per i minori di Salerno, finita sotto accusa dopo un incidente stradale. Nel corso del sinistro, verificatosi nel gennaio scorso lungo via Carlo Tramontano, a Pagani, la giovane si era rapidamente allontanata dal luogo dell’impatto, a bordo di uno scooter, insieme ad un’amica che era con lei, senza prestare il dovuto soccorso e guadagnandosi l’incriminazione formale con l’apertura di una inchiesta seguita dalla Procura competente. Ma due giorni fa, l’imputata ha ottenuto il non luogo a procedere per il procedimento e le relative accuse contestate «perché il fatto non sussiste», con esclusione di ogni accusa e conclusione del procedimento. In particolare, un’autovettura era finita giù dalla sopraelevata, nella scarpata della zona collinare. Per quell’incidente, un giovane era finito al Pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore. Dalle ricostruzioni svolte sul luogo, vigili urbani e carabinieri avevano accertato la presenza di diverse persone, tra i quali era emerso il profilo di responsabilità a carico dell’adolescente. La 16enne di Angri, dunque, era finita sotto accusa, con il procedimento avviato nei suoi riguardi. Secondo quanto riscontrato in fase d’indagine, aveva avuto un ruolo colposo, con omissione rispetto alle conseguenze dell’incidente. (La Città)

IL CONTENZIOSO

Servizi mai pagati a un’azienda che si occupa di rifiuti, l’azienda partecipata “Angri Eco Servizi” condannata a pagare 80mila euro. Per questo motivo, il management della società in house del Comune ha presentato ricorso in Cassazione per impugnare la sentenza con cui i giudici hanno condannato la ditta al pagamento di circa 80mila euro per un contenzioso, risalente al 2004, con una società fornitrice di servizi nell’ambito dei rifiuti. Il contenzioso, infatti, risale al 2005, con l’istanza presentata dalla società che si era vista rigettare la propria istanza in primo grado di giudizio, sollevando così dal pagamento della fattura l’azienda partecipata del Comune di Angri. (La Città)

LA MULTA

Violazioni per non aver rispettato i campioni nelle acque di scarico, mancato monitoraggio dei parametri su grassi e oli animali e vegetali, con ulteriore assenza di controllo dei quantitativi prodotti e assenza di registri di annotazione delle attività di controllo dell’integrità dei bacini di contenimento con annesse aree stoccaggio di rifiuti speciali. Queste le principali inadempienze che hanno fatto scattare un multa dalla Regione Campania nei confronti della Prt, la ditta sarnese impegnata nella produzione e reimpiego di materiali plastici. La sanzione di soli 1.500 euro è frutto dell’accertamento eseguito dall’Arpac in tre tranche lo scorso anno tra luglio e settembre. Durante quei controlli sono state riscontrate irregolarità anche sul fronte della manutenzione, con avaria di pompe dosatrici degli additivi e anomalo funzionamento del sistema di abbattimento. Stando alla versione dei fatti dell’azienda, i parametri e le omissioni sarebbero state regolate, con autocontrolli svolti. Una volta completato il quadro previsto, con gli accertamenti e i riscontri previsti, la Regione ha emesso l’ordinanza contro l’azienda per violazione della normativa di tutela ambientale, con obbligo di versamento di 1.500 euro. La decisione è stata ratificata una volta acquisita la documentazione e i risultati degli accertamenti dell’Arpac. La Prt era stata interessata un anno fa da un incendio, con l’avvio di accertamenti su tutto il comparto industriale della zona industriale di Salerno, scatenando anche la dura reazionee dei vari comitati dei cittadini a tutela della integrità ambientale e della salute pubblica. Ora per la ditta è stata disposta una sanzione amministrativa, considerata minima rispetto al giro d’affari che muove l’azienda quotidianamente. Proprio questo punto ha scatenato diverse reazioni dal mondo politico sarnese, sempre attento alle vicende di natura ambientale. (La Città)

ALLAGAMENTI

Da oltre un decennio attendono lavori lungo il corso del fiume che potrebbero scongiurare gli allagamenti. Ma il progetto non è mai decollato e ad “ogni maledetta pioggia” è sempre la stessa storia. Ennesimo grido d’allarme lanciato da un gruppo cittadini di Sant’Angelo, a Mercato San Severino, che abitano in una zona particolarmente esposta nel momento in cui precipitazioni abbondanti causano l’esondazione del Solofrana. L’ultima di una lunga serie di disavventure si è consumata martedì, quando un evento meteorico ha fatto straripare ancora una volta il fiume, con l’inondazione di terreni e proprietà private. Una storia che si ripete per una decina di famiglie di Sant’Angelo, che quando il cielo minaccia un acquazzone temono per la loro stessa incolumità. Il corso del fiume, infatti, presenta un restringimento di circa 11 metri che, complice la pioggia, favorisce le esondazioni. Un problema per le coltivazioni, ma anche per gli allagamenti e i danni nelle abitazioni, con gli inquilini costretti spesso a lasciare i piani inferiori e rifugiarsi a quelli superiori per non correre rischi. E pensare che 11 anni fa, tramite la presidenza del Consiglio dei ministri, erano stati stanziati fondi per una serie di interventi volti alla mitigazione del rischio idrogeologico in provincia di Salerno, in cui era rientrata anche la realizzazione di un canale parallelo al letto del Solofrana, dove convogliare l’acqua in eccesso. Il progetto ha un costo lievitato negli anni da 160mila a 210mila euro (altri 50mila furono aggiunti al piano originario dopo un sopralluogo nel 2018) e potrebbe alleviare i disagi dei cittadini, ma non è mai stato attuato, in quanto andrebbe prima conclusa una procedura di esproprio che al momento si è arenata. (La Città)

IL SEQUESTRO

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Buccino, nell'ambito di controlli mirati alla tutela del territorio nella zona industriale del comune di Buccino presso un cantiere edile hanno posto sotto sequestro l'area di cantiere e deferito all'Autorità giudiziaria il titolare dell'azienda e il titolare della ditta esecutrice dei lavori per i reati di abuso edilizio. Nel corso dei controlli i militari hanno riscontrato che su un'area di circa 200 mq erano state realizzate alcune opere edili, tra cui due tettoie poggianti su pilastri, un basamento in calcestruzzo con installata in cima una "colonna di deodorazione" e, a poca distanza dall'area citata, era stato realizzato un silos destinato al trattamento di olio alimentare, poi sequestrato dai militari. Ad esito di più approfonditi accertamenti e di misurazioni effettuate con apparecchiature gps, hanno riscontrato che le opere erano state edificate a circa 40 mt di distanza dalla sponda del fiume "Bianco", in violazione di quanto previsto dalla legge che prescrive una fascia di rispetto di 150 mt dalla sponda dei fiumi per la realizzazione di opere edilizie. Successivamente il personale operante ha accertato l'assenza del permesso a costruire, e dell'autorizzazione paesaggistico-ambientale, motivo per il quale è stato denunciato il titolare della ditta esecutrice dei lavori.

IL CASO

Alunni spaventati, genitori indignati. Curia imbarazzata, docenti spiazzati. È il risultato di una lezione di religione senza precedenti. Più che un’ora di insegnamento alla tolleranza, è sembrata una dichiarazione di guerra all’Islam. Protagonista dell’increscioso episodio, è stata un’insegnante ebolitana. Peraltro “recidiva” nelle sue invettive contro l’Islam. Nel marzo del 2018 era già successo. La prof di religione si era scagliata contro un candidato al Parlamento Italiano. La colpa del politico torinese? Era italiano, si, ma si era convertito all’Islam. Tra polemiche, veleni e imbarazzi, tre anni fa si era chiuso il primo incidente diplomatico. Pochi giorni fa, ne è esploso un altro. Che ha spinto la curia di Salerno a prendere una severa posizione. La prof ha chiesto scusa. Si è pentita. O meglio, ri-pentita. A tre anni dal precedente scivolone è tornata a incensarsi il capo. A raccontare la storia incredibile è Fatiha Chakir, presidente dell’associazione “Il Mondo a Colori”, giornalista e mediatrice culturale di lungo corso. «Giovedì scorso sono stata contatta da alcuni genitori. Erano sbalorditi. Sulla piattaforma “Classroom”, la professoressa di religione della scuola Matteo Ripa, aveva scritto frasi deliranti». Fatiha mostra in foto la lezione presentata in Dad dall’insegnante. (La Città)

POLPETTE AVVELENATE

Polpette avvelenate per uccidere i cani. Accade in località Cuccaro, comune di Olevano sul Tusciano. E a denunciarlo è l’associazione caccia al cinghiale, che ha raccolto le segnalazioni. «Ormai siamo alla frutta, era da anni che non accadeva qualcosa di simile, che venissero trovate polpette avvenate per cani - scrivono i responsabili dell’associazione caccia - denunciamo questo scempio. Per fortuna non è accaduto niente e le polpette sono state prontamente individuate e distrutte. Si attende nel frattempo che siano attivate le unità antiveleno per effettuare un’attenta bonifica di tutta l’area interessata. Chiediamo a chi di competenza di provvedere a far controllare». Il rischio maggiore si corre nelle immediate vicinanze delle aziende faunistico-venatorie o di protezione della fauna o di caccia, in cui gli avvelenatori hanno tutto l’interesse a sterminare qualsiasi predatore che possa interferire con l’attività venatoria. Di qui il consiglio degli esperti di lasciar la museruola ai cani durante la passeggiata: un boccone inghiottito in un secondo può rivelarsi fatale. Nella cittadina picentina si è creata una certa preoccupazione tra i proprietari dei cani. Bisogna prestare molta attenzione ad iniziare dalla località Cuccaro, senza tralasciare il resto del vasto territorio comunale. E i volontari invitano a denunciare qualsiasi episodio agli organi di polizia, presentando di persona un esposto o denuncia, anche contro ignoti, in forma scritta. Per mettere fine a questa pratica è necessario che vengano individuati i responsabili. (La Città)

ARRESTI

I Carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, nelle ultime 24 ore, hanno tratto in arresto due soggetti, entrambi noti alle forze dell'ordine. Il primo, un 57enne di origini milanesi, è stato arrestato a San Mauro La Bruca, dove i militari - presso la sua abitazione - hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale: armi, munizioni, polvere da sparo, il tutto illegalmente detenuto. Illegale anche la detenzione della sostanza stupefacente rinvenuta a Moio della Civitella presso l'abitazione del secondo soggetto, gestore di un noto bar del luogo. L'uomo, un 26enne di Vallo della Lucania, è stato trovato in possesso di un notevole quantitativo di sostanza stupefacente nonché di un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento in dosi e denaro provento dell'attività di spaccio. Per entrambi i malviventi l'Autorità Giudiziaria vallese ha disposto gli arresti domiciliari.

LA DEA BENDATA

Il SuperEnalotto si ferma ancora in Campania: nel concorso di giovedì 11 marzo, infatti, è stato centrato un “5” da 21.945,56. La vincita è stata registrata presso l’esercizio “Gallo Matto” di via Papa Giovanni XXIII 46/48 di Angri, in provincia di Salerno. Nel frattempo il Jackpot è arrivato a quota 121 milioni di euro che saranno messi in palio nel prossimo concorso. L'ultima sestina vincente è arrivata il 7 luglio scorso, con i 59,4 milioni di euro finiti a Sassari, mentre in Campania, fa sapere Agipronews, il 6 manca dal 30 dicembre del 2014, con 18 milioni finiti a Castellammare di Stabia. (La Città)

IL LUTTO

L’escalation del virus nell’Agro Nocerino fa sentire tutta la sua forza. E, assieme al numero dei contagi, cresce purtroppo anche quello delle vittime. A piangere, ancora una volta, è Angri. La città doriana, infatti, ieri ha appreso la notizia del decesso di Giuseppe D’Antuono. Il 70enne era risultato positivo nelle scorse settimane e nella mattinata di ieri è deceduto al Covid Hospital “Scarlato” di Scafati dove era stato ricoverato in seguito a un peggioramento delle sue condizioni di salute. Una figura storica nella città doriana: D’Antuono, infatti, è stato per tantissimi anni un dipendente dell’amministrazione comunale adesso guidata dal sindaco Cosimo Ferraioli. (La Città)

IL LUTTO/2

Amalfi piange la prematura e improvvisa scomparsa di Salvatore Torre, il contabile di “Amalfi Mobilità”. S’era fatto ben volere da tutti i cittadini del paese capofila della Divina, che in lui trovavano un punto di riferimento per ogni esigenza alla quale dovevano far fronte. Il 65enne, martedì sera, stava rientrando a casa dal lavoro quando, a causa di un malore, ha interrotto bruscamente la sua corsa a bordo del suo veicolo. I pochi passanti sulla statale amalfitana, nel tratto compreso tra Vettica e Pogerola, hanno notato un’auto ferma sul ciglio della strada. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi ma purtroppo per Torre non c’è stato niente da fare. In pochissimo tempo la notizia della scomparsa dell’uomo ha affranto l’intera popolazione di Amalfi. (La Città)

IL LUTTO/3

Addio a Giuseppe Castiello. S’è spento a 75 anni il pioniere della pizzetta da asporto a Cava de’ Tirreni. Fondatore, insieme al fratello Francesco, della rosticceria “Peppe”, nella seconda metà degli anni ’60 fece in modo che la sua pizzetteria diventasse un punto di riferimento per la movida cavese, che muoveva i primi passi. Castiello aveva intuito che Cava aveva bisogno di valorizzare la gioventù cavese. I giovani di qualunque ceto sociale trovarono in Giuseppe un amico, uno che aveva osato ed era riuscito ad affermarsi come imprenditore.
La sua pizzettaera borghese e proletaria, era per tutti, come il sorriso che dispensava dietro la cassa ai tanti giovani che, a volte, e lui lo sapeva, non potevano neanche pagarsi una pizzetta: lui sapeva, e con il suo sorriso sornione, ed un cenno della testa a chi dietro al bancone dava le pizzette, faceva capire che era tutto pagato. Un uomo impegnato anche nella crescita culturale della città, soprattutto con i suoi amici Pasquale Falcone e Angelo Di Domenico con i quali, a “Radio Cava Centrale” e a “Quarta Rete”, allora radio e televisione di Cava de’ Tirreni, conduceva programmi come “Collage”, “Arrivano i nostri” e “Che strano sabato”. (La Città)

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