PARLA CAMMARANO
“Costante disagio per i residenti di diversi comuni, sempre più spesso alle prese con interruzioni idriche provocate da ripetuti guasti. Nell’ultimo mese le interruzioni hanno riguardato ben 12 quartieri del comune di Salerno e13 comuni della Piana del Sele, degli Alburni e della Valle del Sele. Serve al più presto una mappatura dell’intera rete, prevedendo un piano di sostituzione delle condotte, oltre il 70% delle quali ha un’età media stimata tra i 30 e i 50 anni”. Lo denuncia il presidente della Commissione Speciale Aree Interne e consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, che sulla questione ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale. “In Italia il territorio del Salernitano è uno di quelli che registrano le maggiori perdite di acqua potabile. Dall’ultimo “Censimento delle acque per uso civile” elaborato da Istat risulta, infatti, una perdita pari al 62% del totale dei volumi erogati, per un totale di 11 miliardi e 680 milioni di litri dispersi ogni anno nella sola provincia di Salerno. Uno spreco di una risorsa preziosa che non possiamo più consentire”.
PARLA PELLEGRINO
In occasione del ‘question time’ odierno in Consiglio regionale della Campania, il capogruppo di Italia Viva, Tommaso Pellegrino, ha presentato un’interrogazione per conoscere quali siano le problematiche che determinano il ritardo preoccupante nella raccolta ed elaborazione dei dati da inserire nel Registro Tumori della Regione Campania. “Ho chiesto altresì che venga implementato il processo di raccolta dati attraverso l’utilizzo di big data sanitari e sistemi informatici in grado di velocizzare l’acquisizione di informazioni determinanti per svolgere sia valutazioni di carattere politico – sociale in grado di affrontare le criticità determinate da particolari fattori ambientali, sia di poter indirizzare verso le esigenze più opportune gli interventi in sede di programmazione sanitaria”. “Il Registro Tumori della Regione Campania – ha proseguito Pellegrino – necessiterebbe di aggiornamenti continui e puntuali mentre allo stato attuale, da un’analisi delle più recenti pubblicazioni disponibili, risulta che i dati fanno riferimento ad un arco temporale compreso tra gli anni 2012 e 2016. Un ritardo che rischia di compromettere tutto il lavoro virtuoso che la Regione Campania svolto in passato per l’accreditamento di tutte le Aziende sanitarie campane presso la banca dati nazionale AIRTUM”.
“Siamo pronti a mettere in campo tutte le risorse necessarie a colmare nel più breve tempo possibile questo ritardo – ha concluso il Capogruppo di Italia Viva – sia in termini di proposte legislative che in termini di investimenti tecnologici al fine di rendere la nostra regione all’avanguardia nei processi di prevenzione delle patologie oncologiche.
PARLA IANNONE
“Sono tornate le file di ambulanze fuori agli ospedali campani. All’Ospedale di Scafati ambulanze in attesa per una notte intera, malati che al Ruggi di Salerno non vengono più accettati e sono inviati in pellegrinaggio sanitario ad altri ospedali. Che fine hanno fatto i Covid center di De Luca per i quali sono stati spesi milioni di euro e si sprecano le indagini? È passato oltre 1 anno dall’inizio della tragedia Covid e la Campania ad ogni ondata non è mai pronta”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, Commissario regionale di FdI in Campania.
LOCKDOWN
L'ultimo weekend in "zona arancione" a Salerno trascorrerà in lockdown completo. Almeno per quanto riguarda l'area del lungomare di Santa Teresa. In particolare, il 6 e il 7 marzo dalle ore 8 alle 22 sarà chiusa l'area di Santa Teresa ad eccezione del bar. Nelle stesse giornate, dalle 18 e fino a chiusura, scatta, come nello scorso week-end, il divieto di vendita di alcolici e super alcolici, fatta eccezione per la consegna a domicilio. (La Città)
FRANE
Problemi nella parte sottostante a un arco di sostegno a via Benedetto Croce, si fessura la strada e un marciapiede a pochi passi dalla frana dell’Olivieri. Neanche poche ore dopo l’apertura dell’ex statale 18 a senso unico alternato, arrivata a distanza di giorni dal 10 febbraio quando si verificò il cedimento del costone all’altezza del distributore di carburante presente fra Salerno e Vietri sul Mare, emergono nuovo problemi per il tratto stradale che collega il capoluogo alla Costiera Amalfitana. Un’ampia fessura nella pavimentazione del marciapiedi, sul lato mare, ha destato molta preoccupazione e non solo nei residenti. (La Città)
QUI EBOLI
Una quarantina gli indagati per il secondo filone giudiziario sulle vicende amministrative dell’era dell’ex sindaco Massimo Cariello. La Distrettuale antimafia di Salerno, sostituto procuratore Silvio Marco Guarriello , indagata stavolta sulle gare dei servizi assegnati dal Comune di Eboli, tra il 2015 e il 2018. La Procura di Salerno, in questi giorni, sta notificando l’avviso di proroga delle indagini estese fino a metà settembre. Nel registro degli indagati, insieme a Cariello, risultano iscritti Anna Buoninfante , suocera dell’ex sindaco, Antonella Giarletta, già presidente di una coop, Damiano Bruno, dipendente comunale, Giuseppe Barrella, responsabile del settore urbanistica prima dell'interdizione, Rosario La Corte, già dirigente dell’Utc e oggi in pensione, Agostino Mastrangelo, già dirigente del settore delle Politiche sociali ed ora in quiescenza, Lucia Rossi, responsabile comunale del settore urbanistica, Gerardo Avallone, imprenditore, Carmine Fabbiano, imprenditore nel settore della vigilanza privata, Giovanni Russo , già dirigente al Piano di Zona S3 e i dipendenti dello stesso consorzio Daniela Buccino, Carmela La Torraca, Gilda Viscido, Erminia Pendino. La lista degli indagati prosegue con l’imprenditrice Assunta Di Novi , Raffaele Forte , i dipendenti del Comune di Roccadaspide, Tommaso Giuliani , Fulvia Galardo e Franco Graziuso . Tra gli indagati compaiono anche l’attuale sindaco di Roccadaspide, Gabriele Iuliano e il vice Girolamo Auricchio . E ancora la funzionaria del Comune di Eboli Annamaria Desiderio , oggi in pensione, e la collega Annamaria Sasso, indagata nel primo filone di inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari Cariello. Indagati sono pure Antonio Calandriello, Anita Cataldo, dipendente in forza al Comune di Eboli, e le colleghe Filomena Latronico e Severina Gaudieri , il responsabile della Cuc Pino Schiavo, l’ingegnere Antonio Parente , gli imprenditori Giovanni Sacco, Fiorentino Reppuccia, Alfonso Troiano, organizzatore di eventi, e Nicola Paolino. L’elenco si completa con il funzionario comunale Cosimo Marmora, Vincenzo Ippolito, Cosimo Martiniano, Paola Cataldo, Rosalinda Cammarota e Paul Atzwanger dell’omonima ditta che gestisce l’impianto di compostaggio. Nei loro confronti, la Dda procede, a vario titolo, per i reti di corruzione, turbativa d’asta, falso e occupazione e danneggiamento relativamente alla gestione del parking del Palasele durante gli eventi musicali. Sotto la lente degli inquirenti sono finite le gare per il servizio di assistenza domiciliare integrata alle persone anziane non autosufficienti, quella per gli alunni con disabilità nelle scuole dell'infanzia, l’accoglienza integrata nell’ambito dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e gli appalti per la gestione delle aree di sosta e vigilanza delle spiagge del litorale di Campolongo. L’ipotesi di turbativa d’asta riguarda anche gli appalti per la manutenzione dei loculi cimiteriali, della gestione del bar all’interno del Palasele e quella relativa all'impianto di compostaggio della zona industriale. Soprattutto, gli inquirenti hanno esaminato gli atti relativi alla concessione del Palasele, compresa la facoltà di “vendere” gli spazi adiacenti ad espositori durante gli eventi. E poi c’è la vicenda del parcheggio che vede indagate due persone ritenute in passato vicine al clan Maiale. (La Città)
LA STANGATA
Un medico ebolitano originario di Campagna è stato condannato a risarcire oltre mezzo milione all’Asp di Potenza, l’azienda sanitaria locale del capoluogo lucano. La sentenza a carico del dottor Giuseppe Granito , originario di Campagna, ma residente ad Eboli, è stata emessa dalla sezione giurisdizionale della Basilicata, presieduta dal giudice Vincenzo Maria Pergola, relatore Giuseppe Tagliamente e pubblicata martedì. Per la magistratura contabile, il camice bianco avrebbe avuto «plurimi incarichi professionali contemporaneamente svolti presso diverse strutture del Servizio sanitario nazionale (Ssn) ed ottenuti mediante la produzione di false attestazioni e dichiarazioni circa l’assenza di cause di incompatibilità ostative al conseguimento degli stessi (incarichi, ndr)». Attraverso la documentazione falsa, sostengono i giudici contabili, Granito ha ottenuto emolumenti «ingiustamente percepiti». Azione che il medico sapeva di non averne diritto - scrive la Corte dei Conti perché «cosciente volontà di violare le regole». L’attività di recupero erariale è stata intrapresa a seguito di segnalazione del direttore amministrativo dell’Asp di Potenza nel mese di giugno del 2012. Il dirigente richiamava, nella segnalazione alla procura contabile, una nota precedente del direttore dell’Unità operativa complessa di assistenza primaria di Lagonegro. A contabilizzare il danno erariale, che ammonta a 533mila e 286 euro, è stato l’ufficio legale della Regione Basilicata che è l’ente che, di fatto, ha elargito gli emolumenti contestati. I fatti contestati al medico ebolitano sono compresi nell’arco di tempo tra gli anni 2002 e 2011. Nel periodo in esame della Corte dei Conti, il dottor Granito ha svolto incarichi, sia come titolare sia come convenzionato, nelle aziende sanitaria di Basilicata e Campania. Violando, quindi, il principio di «unicità del rapporto lavorativo con il Ssn». (La Città)
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