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I fatti del giorno | Tutte le principali notizie di cronaca e attualità da Salerno e provincia

05/03/2021

CAOS PD

“Le dimissioni a mezzo post, sono oramai, per chi nutrisse ancora qualche riserva, la conferma che la rete e nello specifico i social network sono diventati il terreno principale, prioritario e per certi aspetti esclusivi della comunicazione politica.Eppure, nell’immediatezza, il giudizio per la scelta di Zingaretti non è stato positivo”. Lo scrive Domenico Giordano, spin doctor di Arcadia che ha interrogato la rete sulle dimissioni del segretario del Partito Democratico. “Analizzata, nelle prime dodici ore, la qualità del parlato, con la keyword ‘Nicola Zingaretti’ il 47% delle menzioni si presentano – sottolinea – con un segno negativo a fronte di un mood positivo che si ferma al 21%. Il dato, però, per certi aspetti più interessante riguarda il sentiment registrato analizzando come unica fonte solo la pagina Facebook di Nicola Zingaretti: in questo caso, restringendo il campo del monitoraggio il mood negativo tocca quota 18% mentre quello negativo sale al 66%, un dato trascinato che potrebbe essere in qualche misura alimentato dal malcontento che il popolo dem si porta in pancia da diversi mesi”.“È interessante – aggiunge – anche constatare, se torniamo ad allargare lo sguardo all’intera rete e non solo al canale sociale del segretario, come il terreno preferito per le discussioni sia circoscritto ai siti di informazioni e ai blog (in totale oltre l’82%), mentre Facebook e Twitter riescono a raccogliere solo la restante parte delle discussioni.La tag cloud che si associa al nome del segretario è, invece, ampiamente condizionato dalla costruzione semantica del post delle dimissioni le cui parole chiavi vengono riprese e rilanciate dai commenti e dalle reaction”.“Infine, è curioso sottolineare, ancora la capacità dell’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte di calamitare l’attenzione degli utenti social. Il post di ‘solidarietà’ pubblicato a poco più di due ore dall’annuncio fatto da Zingaretti è diventato – conclude Giordano –  in brevissimo tempo quello in assoluto più performante, tra quelli pubblicati nella categoria ‘politics’. Una viralità che si è abbattuta in primis sullo stesso post di Zingaretti che è stato triplicato per numero complessivo di reaction”.

SANITA'

Stabilizzazioni del personale sanitario precario, arrivano le prime fumate bianche per gli addetti dell’Azienda “Ruggi” di Salerno: i dirigenti guidati dal manager Vincenzo D’Amato , infatti, hanno autorizzato l’assunzione a tempo pieno e indeterminato, a partire dal prossimo 15 marzo, di 16 dipendenti che hanno maturato i requisiti previsti dalla Legge Madia. Si completa, così, il primo step per gli addetti che avevano avuto un rapporto di lavoro di almeno tre anni (anche non continuativi) negli ultimi otto con l’Azienda Universitaria. Ma non potrebbe essere finita qui: nella delibera che ufficializza l’assunzione dei 16 precari, infatti, l’Azienda evidenzia «di riservare a successivi provvedimenti la stabilizzazione dell’ulteriore personale che, nel corso della corrente annualità, conseguirà i requisiti prescritti». Ma c’è di più: molte delle 76 istanze presentate, infatti, riguardano addetti che hanno avuto rapporti di collaborazione con il “Ruggi” tramite contratti di somministrazione di lavoro oppure con privati (in particolare cooperative) convenzionati con il Sistema sanitario nazionali. E gli esclusi, adesso, potrebbero seguire la strada già intrapresa di altri colleghi campani non stabilizzati che hanno presentato un ricorso al Tar in cui i giudici ha risposto favorevolmente alle loro istanze. Aprendo spiragli di speranza anche per la loro assunzione. CLICCA QUI per altri dettagli forniti dal quotidiano "La Città"

INNOVAZIONE

Piaggine sostiene la ricerca in biotecnologie con la “bio-mattonella” ad impatto zero e plastic free. L’Amministrazione comunale di Piaggine guarda avanti, ad uno sviluppo ecosostenibile, e in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, investe nell’Innovazione Biotecnologica contribuendo alla realizzazione di uno dei primi progetti frutto delProtocollo d’Intesa tra il piccolo borgo del Cilento e il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’università campana diretto da Antonella Violano, ispiratrice della ricerca: è stata lei che ha voluto che la sperimentazione partisse dai prodotti del sottobosco del Monte Cervati e da quelli di scarto delle attività agricole presenti a Piaggine. La “bio-mattonella” è la soluzione escogitata da due giovani biotecnologi, Salvatore Del Prete e Daniela Marasco, fondatori della start up Service Biotech.  In Italia ogni anno si svolge ilBioInItaly National Roadshow, un evento ideato da Assobiotec, in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center e dal Cluster Spring, dedicato a ricercatori, imprese ed aspiranti imprenditori. Lo scopo è quello di fare incontrare le idee innovative italiane più importanti con investitori di tutto il mondo. L’edizione di quest’anno è stata ospitata dal Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli. Le aspiranti start up che hanno presentato il loro progetto, sono state una ventina; la vincitrice, della sezione Circular Bioeconomy, è stata la Service Biotech, impresa interamente dedicata all’innovazione in ambito biotecnologico. La “bio-mattonella” è formata da un rivestimento di bioplastica e da un “nucleo” costituito da materiale di scarto della filiera agroindustriale. Si tratta di un prodotto ad impatto zero e plastic free perché ottenuto da materiale di scarto agricolo, fibro-rinforzato da funghi inattivati, e ricoperto da bioplastica a basso contenuto di glicerolo. L’uso di tali scarti, oltre ad essere estremamente economico ed ecologico, consente anche una grande flessibilità di utilizzo in diversi ambiti industriali. Tra questi sicuramente va sottolineato quello del packaging per prodotti agroalimentari. La “bio-mattonella” ha costi estremamente bassi, non necessita, infatti, di impianti industriali complessi e sfrutta scarti vegetali agro-industriali utilizzando un prodotto naturale a fine vita; è sia un prodotto finito, sia un prodotto di fine vita re-introducibile in un ciclo biologico potenzialmente infinito. «Siamo riusciti –  sostiene Salvatore Del Prete, amministratore delegato della Service Biotech – a sfruttare gli scarti e a dar loro nuova vita attraverso una bio-mattonella che è a sua volta biodegradabile e auto riciclabile. La nostra “mission” è innovare nel campo dell’economia circolare con un’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, grazie ad un prodotto che si rivolge al settore del packaging e al tempo stesso facendo attenzione al biorisanamento del territorio». E come aggiunge Antonella Violano, dell’Università Vanvitelli, che ha ispirato il progetto e lo ha seguito dai primordi: «Nessun prodotto è veramente a fine vita, quando si può re-introdurlo in un ciclo biologico». «Siamo felici – afferma Guglielmo Vairo, Sindaco di Piaggine – che il Comune di Piaggine, con i suoi prodotti naturali, abbia contribuito al buon esito di questa importante ricerca: sviluppare, in un piccolo paese dell’entroterra di un Parco Nazionale, un prodotto del genere, completamente biodegradabile ed a basso impatto economico ed ambientale, è particolarmente significativo per le Aree Interne. Con l’Università Vanvitelli e la Service Biotech programmiamo nuove forme di collaborazione che possano avere risvolti formativi ed occupazionali nel nostro piccolo borgo».

MAI PIU' SOLE

In occasione della Festa della Donna 2021, Federfiori Confcommercio Campania promuove la campagna di solidarietà “Un Raggio di Sole, per Donne mai più sole”: un pensiero per le persone anziane ricoverate nelle Residenze Sanitarie del territorio, sempre più colpite e isolate dall’emergenza sanitaria. In programma domenica mattina 7 marzo, l’iniziativa consiste nella consegna di Gerbere gialle, quale simbolo di luce, traguardo e gioia, da parte dei fioristi campani che hanno aderito,da donare alle signore anziane ospiti nelle strutture, in totale sicurezza, secondo le normative vigenti. Portare un augurio e un messaggio di speranza, con l’auspicio si accenda un sorriso, attraverso un omaggio floreale. “Questa idea, che vuole dare un’immagine positiva ed empatica del fiorista, soprattutto nei giorni di ricorrenze particolari, nasce per dare un segno di vicinanza alle donne, che sono madri, nonne, compagne e figlie, spesso lasciate da sole o, addirittura maltrattate. Non dimentichiamoci dell’immenso valore che hanno” – spiega Gabriele Esposito, Presidente Regionale Federfiori Confcommercio Campania, e aggiunge: “Siamo contenti che, in tutte le province della Campania, abbiano risposto in tanti all’iniziativa, partecipando con entusiasmo”.

ASSUNZIONI

“Apprendiamo con soddisfazione che oggi prendono servizio all’ospedale di Cava 10 infermieri, un rafforzamento dell’organico che consentirà di far tornare a funzionare a pieno regime i reparti di Ortopedia e Chirurgia, accorpati qualche mese fa per reperire personale sanitario da impiegare per l’emergenza Covid. Il ruolo dell’opposizione è stato determinante per sollecitare l’amministrazione comunale a chiedere spiegazioni ai vertici dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi D’Aragona sul ritardo dell’invio degli infermieri da tempo promessi”. Le parole dei consiglieri dei gruppi consiliari del Comune di Cava de’Tirreni, La Fratellanza, Siamo Cavesi, Fratelli D’Italia e Forza Italia. “Lo stesso discorso vale per il centro vaccinale a Santa Lucia, presso il quale si effettueranno anche le vaccinazioni degli ultra80enni cavesi, evitando che 3500 cittadini debbano recarsi a Salerno. Un’eventualità, questa, presa in considerazione solo dopo che l’opposizione ha sollevato il problema”. “Ci impegneremo sempre a svolgere il nostro ruolo al meglio e controlleremo e solleciteremo l’azione dell’amministrazione nell’interesse dei cittadini cavesi. Siamo consapevoli che l’assunzione dei 10 infermieri è solo un primo passo verso un più complessivo piano di rilancio del nostro ospedale, al quale ancora mancano medici ed operatori sanitari in settori di importanza nevralgica per il “Santa Maria dell’Olmo”.

LA LETTERA

«Molti reparti dell'ospedale di Polla rischiano la chiusura». Il grido d'allarme del sindaco Loviso in una lettera inviata al presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca. «Con la presente siamo costretti a ribadire - ancora una volta - la gravissima situazione in cui versa l'Ospedale "Luigi Curto" di Polla a causa dell'estrema carenza di personale medico. Gran parte delle Unità Operative presenti - scrive il primo cittadino di Polla Massimo Loviso - rischiano l'imminente chiusura per l'impossibilità ad assicurare i quotidiani turni di lavoro degli stessi medici. Si avverte una grave preoccupazione da parte di tutta la popolazione del Vallo di Diano, pronta anche a clamorosi gesti di protesta». (La Città)

ANTIMAFIA

Dalla Cittadella giudiziaria alla Stazione Marittima. Mattone dopo mattone, ha dato vita agli avveniristici progetti delle archistar David Chipperfield e Zaha Hadid. Ora, sui vertici della “Passarelli spa”, l’impero delle opere pubbliche di Sant’Agnello, assoluto protagonista dell’ultima stagione delle mastodontiche opere pubbliche capaci di ridisegnare il volto di Salerno, cala la scure della Prefettura di Napoli: è l’interdittiva antimafia che, nelle scorse ore, è stata blindata dai magistrati della Prima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania. Le toghe presiedute dal giudice Salvatore Veneziano hanno bocciato il ricorso della “Passarelli spa”: non si tocca l’interdittiva a firma del prefetto di Napoli Marco Valentini. Un provvedimento di natura cautelare e preventiva, sulla scorta d’informative e verbali d’indagine redatti dagli organi investigativi: il prefetto esclude un imprenditore perché non lo ritiene affidabile al punto tale da contrarre rapporti con la pubblica amministrazione, ravvisando nelle società dei rischi d’infiltrazione mafiosa. Un rapporto di fiducia tra le istituzioni ed il privato che viene meno. (La Città)

VIOLENZA

Risponde di violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti nei confronti della moglie il 39enne finito sotto accusa dopo la denuncia della donna, con i fatti ricostruiti a partire dalle botte inferte, secondo le accuse, fino ai rapporti sessuali imposti, pretesi dalla coniuge, buttata sul letto e a forza e spogliata. I fatti risalgono ad un periodo compreso dal 2016 fino al 2018, con la sequenza di episodi consistiti in atti reiterati di violenza e comportamenti aggressivi e molesti, tra percosse e ingiurie, accuse di violenze psicologiche: «non sei una buona madre» le diceva l’uomo, per poi minacciarla di morte, nel gennaio 2016, e ancora costringerla a subire le sue aggressioni. Nel luglio 2017, dalle ricostruzioni partite dalla denuncia presentata ai carabinieri, la donna veniva picchiata, a seguito di una discussione, con l’uomo a sferrarle alcuni schiaffi al volto, tirate di capelli e trascinamenti. In particolare tali violenti episodi provocavano alla vittima una serie di «escoriazioni multiple, ecchimosi su entrambi i glutei, iperemia del cuoio capelluto e stato ansioso », come riportato dal referto medico dell’ospedale di Scafati. Tali aggressioni si consumavano davanti alla figlia minore, con aggravante a pesare sul reato di lesioni e maltrattamenti: l’ulteriore accusa di violenza sessuale arrivava nelle more delle botte e dei maltrattamenti subiti, con un litigio trasformato in un abuso sessuale consumato, dopo le botte e la costrizione a subire le sue voglie. (La Città)

QUI BATTIPAGLIA

E’ il quadrilatero storico conosciuto come “Le Comprese”, è il luogo che per i battipagliesi racchiude il maggior numero di ricordi. Eppure da anni versa nel più totale abbandono. La zona è stata inserita più volte nel piano delle opere pubbliche. Ma, puntualmente, la consiliatura termina e la riqualificazione non arriva. Uno dei problemi più sentiti alle Comprese, ed esteso fino alle spalle della chiesa Santa Maria della Speranza, lungo via Indipendenza, è quello della pubblica illuminazione. Pochi lampioni risalenti ad oltre 40 anni fa i cui fili pendono tra un palazzo e l’altro. Spesso le luci sono fulminate ed anche quando spandono una luce fioca e quasi surreale, come se il quartiere fosse rimasto speso nel tempo. «Abbiamo presentato raccolte firme e diverse petizioni – racconta Cosimo Panico , portavoce del comitato civico ambientale – già dai tempi dell’amministrazione Santomauro . Ormai ho perso il conto di quante volte siamo andati al Comune per far presente la situazione. La sera non si può camminare per quelle strade. Molte persone anziane sono cadute. Quando chiudono i pochi negozi rimasti ci si deve solo barricare in casa». La questione è stata ripresentata anche all’assessore ai Lavori Pubblici, Pietro Cerullo. «L’assessore mi ha detto più di una volta che l’illuminazione verrà rifatta in gran parte della città, anche alle Comprese - spiega Panico- Anzi l’ultima volta mi diede una data precisa: tra gennaio e febbraio, solo che siamo arrivati a marzo. Secondo l’amministrazione si rifarà prima l’asfalto, in alcuni punti già stanno lavorando, e poi l’illuminazione. Anche se a me sembra assurdo rompere di nuovo per posizionare i pali». Il piano della illuminazione pubblica è inserito nei finanziamenti dei famosi Pics, per il quale è stata affidata la progettazione in esterno. Sarebbe, dunque, questione di tempo per vedere finalmente “un po’ di luce”. Ma alle Comprese anche le vecchie case, le palazzine popolari, ormai cadono a pezzi. Già dall’esterno sono visibili macchie di umidità, intonaci cadenti, coloro ormai sbiaditi dal tempo. Una situazione che ferisce chi è davvero legato alla storia, seppure breve, della città. Qualcuno, come Angelo Intagliatore , vorrebbe che le Comprese divenissero isola pedonale, chiuse al traffico per sempre. Luogo dove ubicare botteghe artigianali e creare attrazioni. Qualche piccolo esperimento è stato fatto proprio dall’amministrazione Francese , ma perché funzioni occorrerebbe, non solo la riqualificazione dei vecchi edifici e l’illuminazione delle strade, ma anche un nuovo piano traffico che consentisse di evitare ingorghi». (La Città)

QUI EBOLI

 Trova una busta di rifiuti, nel terreno in collina a San Donato. Apre il “pacco” dal quale spuntano centinaia di carte. Un sospiro di sollievo, prima della sorpresa. Temeva di trovarvi rifiuti speciali e pericolosi, erano solo documenti. Tra quelle carte, però, è spuntato un nome. Che lo ha incuriosito. Sui quei documenti, era infatti stampata l’identità di un ex consigliere comunale, in carica fino al novembre scorso quando l’assise pubblica è stata sciolta dopo le dimissioni del sindaco Massimo Cariello, finito agli arresti domiciliari. L’uomo di San Donato ha chiamato i vigili urbani ai quali ha consegnato il pacco incriminato. «Guardate, controllate, vedete che nome c’è. Lo multate?». Il politico maleducato verrà sanzionato: 206 euro. Multa scontata, se pagherà entro 5 giorni. Quella di San Donato è la collina più “sfregiata” dagli scarichi abusivi. Le aziende edili sono quelle più irregolari, più volte pizzicate a scaricare merce in collina. Spesso la provinciale per Olevano, a bordo strada, diventa una discarica con quintalate di rimasugli lavorativi. Ci sono poi i lanciatori dei sacchetti che a 15 anni dall’entrata in vigore della raccolta differenziata, preferiscono ancora gettare la spazzatura in collina. Ma a quanto pare, a fargli compagnia c’è anche un politico locale. L’altra piaga ebolitana è lungo la zona industriale, in via Fontana del Fico. L’inciviltà in questo caso raggiunge livelli siderali. I rifiuti abbandonati per strada farebbero impallidire il mobilificio più attrezzato. Si va dai materassi ai divani sventrati, dai mobili vecchi ai cassetti usurati. Il vicino comune di Battipaglia è riuscito a incastrare un paio di incivili con le telecamere mobili. A Eboli, come è noto, tra politici e telecamere non c’è feeling. (La Città)

RIFIUTI A CIELO APERTO

Finita l’era di divani, materassi e arredi da bagno: impazzano in città le discariche da veri e propri magazzini di stoccaggio. Sì, perché diventa difficile credere alla scusa del “cittadino incivile” quando, ad essere rinvenuti sul ciglio della strada, sono circa trenta di televisori e monitor di computer, accumulati uno sull’altro e in parte ancora imballati, o addirittura quantitativi di amianto tali da rendere inimmaginabile che una singola persona sia stata capace di trasportarli e accantonarli senza che un solo residente - o più presumibilmente una telecamera di videosorveglianza - si sia accorto di nulla. Ed è così che nei giorni scorsi in città, a margine di una serie di rinvenimenti di vere e proprie discariche, impazzano i quesiti dei cittadini: da dove provengono questi rifiuti, quale azienda li ha sversati, dove sono i controlli? Il luogo incriminato è la frazione di San Pietro, dove gli ignoti responsabili dello sversamento hanno accumulato gli schermi nei giorni scorsi: un rione circondato di abitazioni, dove teoricamente dovrebbero essere presenti le videocamere di sorveglianza, e soprattutto in una zona di passaggio, sul ciglio della strada, davanti al campetto sportivo di via San Giovanni Bosco. «Ovviamente si sono mossi di notte senza che nessuno di noi si potesse accorgere di nulla - raccontano i residenti - , a rinvenimento avvenuto, quindi, abbiamo fatto la segnalazione agli operatori ecologici che si sono mobilitati per ripulire il tutto. Ma siamo sicuri che, da qui a qualche giorno, saremo punto e a capo». Fari puntati, dunque, sugli artefici di tali sversamenti e, attestato che un privato cittadino non possa materialmente essere responsabile dell’illecito conferimento di almeno trenta schermi, i sospetti sono indirizzati verso qualche azienda dei comuni limitrofi. «Servono maggiori controlli e, soprattutto, che i sistemi di videosorveglianza funzionino continuano i cittadini -. È impensabile che un furgone pieno di televisori abbia attraversato l’intera città per arrivare a San Pietro, senza essere stato ripreso da una telecamera. Se, invece, fossero arrivati da località Croce o da Pellezzano, avrebbero sicuramente trovato, lungo la strada, posti più “discreti” per portare a termine le loro illecite azioni». La palla, dunque, passa ora ai controlli: i residenti della frazione hanno chiesto un’attività di sorveglianza più mirata da parte dei vigili urbani. Un appello più volte inoltrato al Comando di Polizia Locale di via Ido Longo, soprattutto perché, oltre a rappresentare un danno ambientale, le discariche diventano rifugio per topi, tanto che, nei giorni scorsi, addirittura un operatore ecologico si era ritrovato una vera e propria colonia di roditori addosso, in località Rotolo, mentre ripuliva l’ennesimo accumulo di ingombranti. In più i report quotidiani prodotti dalla “Metellia Servizi”, la partecipata del Comune che si occupa del servizio di raccolta rifiuti in città, parlano chiaro: nella sola mattinata di ieri sono stati rinvenuti rifiuti speciali sia in via Nicola Di Marino (sempre alla frazione San Pietro, per un totale di sette buste, contenenti almeno 100 chili di amianto, abbandonate nei pressi delle case popolari) sia in via Avvocatella dove sono stati rinvenuti 40 chili di vernice in due grossi fusti, 30 chili di frammenti di cartongesso e altri 70 chili di inerti di vario tipo. (La Città)

LA TRAGEDIA

È morta Teresa Pellegrino, la pensionata di 82 anni ricoverata al Centro grandi ustioni dell’ospedale Cardarelli di Napoli. L'anziana di Camerota era stata ricoverata dopo essere rimasta gravemente ustionata a seguito dello scoppio di una bottiglia di alcol etilico utilizzata per accendere il camino. L’incidente avvenne a Camerota, in località Chivu. (La Città)

IN TV

Riparte l’appassionante sfida tra i borghi più belli d’Italia. Il programma di grande successo che ha permesso ai telespettatori di scoprire posti bellissimi, divenuti mete turistiche tanto frequentate quanto quelle più tradizionali, è giunto alla sua ottava edizione. La prima serata della nuova stagione, in onda domenica 4 aprile, condotta da Camila Raznovich, vedrà sfidarsi 20 borghi, uno per regione. Si potrà esprimere il proprio voto sul sito Rai: http://www.rai.it/borgodeiborghi. Gli utenti non ancora registrati per votare dovranno creare una utenza Raiplay indicando username, password ed indirizzo e-mail. Si vota da domenica 7 marzo alle 17.00 fino a domenica 21 marzo alle 23.59, e solo votando si potrà portare alla vittoria il proprio borgo preferito. Si può votare una volta al giorno e per una sola preferenza.La giuria di esperti è composta da Rosanna Marziale, chef stellata e divulgatrice enogastronomica, Mario Tozzi, geologo e primo ricercatore del Cnr e Jacopo Veneziani, storico dell’arte e dottorando alla Sorbona di Parigi. Questi i borghi in gara: Issime (Valle d’Aosta- Aosta); Cocconato (Piemonte-Asti); Finalborgo (Liguria – Savona);Pomponesco (Lombardia – Mantova); borgo Valsugana (Trentino Alto Adige – Trento); Malcesine (Veneto – Verona); Poffabro (Friuli Venezia Giulia – Pordenone); San Giovanni in Marignano (Emilia Romagna – Rimini); Buonconvento (Toscana – Siena); Corciano (Umbria – Perugia); Grottammare (Marche – Ascoli Piceno); Pico (Lazio – Frosinone); Campli (Abruzzo – Teramo); Trivento (Molise – Campobasso); Albori (Campania – Salerno); Valsinni (Basilicata – Matera); Tropea (Calabria – Vibo Valentia); Pietramontecorvino (Puglia – Foggia); Geraci Siculo (Sicilia – Palermo) e Baunei (Sardegna – Nuoro). (Adnkronos)

FLASH MOB

“Da donna a donna. Ricuciamo i legami”: è questo il titolo dell’iniziativa promossa per domani, 6 marzo, alle 15, nel cortile della casa circondariale di Fuorni. La direttrice del carcere, Rita Romano, in occasione della festa della donna che sarà celebrata lunedì 8 marzo, ha deciso di dare risalto al lavoro delle detenute: “Stop alla violenza sulle donne” è lo slogan scelto infatti per decorare decine e decine di mascherine cucite a mano. La Fondazione della Comunità Salernitana, insieme all’associazione musicale I Picarielli e all’associazione Campania Danza, hanno organizzato un flash mob nel cortile della casa circondariale per sostenere l’iniziativa e lanciare il progetto, da cui prende il titolo anche l’evento. Il flash mob di domani darà l’avvio a una raccolta fondi per potenziare il laboratorio di cucito presente all’interno del carcere. La manifestazione, che si svolgerà nel pieno rispetto delle norme anticovid, è patrocinata dal Comune di Salerno, dal CIF – Comitato Imprenditoria Femminile della CCIAA di Salerno, dal Comitato Femminile Plurale di Confindustria e da FG – Industria Grafica. Domani mattina alle 10, negli spazi della casa circondariale, è possibile effettuare riprese e interviste alla direttrice Rita Romano e al presidente della Fondazione Comunità Salernitana Antonia Autuori.

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