Nuovo sos dagli operatori delle sale cinematografiche. Lo streaming, a causa dell’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus, ha preso il sopravvento sulle amate sale, il cui ricordo è ormai nostalgia. Continuano le preoccupazioni e la polemica da parte degli esercenti del settore, contrari alla data di riapertura prevista dal ministro Dario Franceschini il prossimo 27 marzo, ipotesi che sarà confermata con il nuovo Dpcm pronto ad essere varato dal Governo guidato da Mario Draghi. Un giorno scelto non a caso. Il 27 sarà infatti la “festa” del teatro. Emblematico, sicuramente, ma anacronistico e in controtendenza rispetto all’andamento della curva epidemiologica. Manuele Ilari, presidente nazionale dell'Unione Cinematografica Esercenti Italiani, l’ha definita «l’insostenibile Odissea». «Inopportuno e dannoso aprire a macchia di leopardo - commenta -. Le continue dichiarazioni dei politici corrono il rischio di arrecare danni ai cittadini e alle imprese. Per quanto ci riguarda, i cinema non sono nelle condizioni di poter riaprire a fine marzo».
FONTE: La Città
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