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I fatti del giorno | Tutte le principali notizie di cronaca e attualità da Salerno e provincia

27/02/2021

IL SUMMIT

Si è tenuto a Palazzo Sant’Agostino l’incontro per discutere sulle problematiche di sostenibilità e programmazione dei trasporti pubblici sul territorio provinciale, in particolare sul progetto Alta Velocità Salerno/Reggio Calabria. Insieme al presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese, all’onorevole Piero De Luca e al consigliere regionale Luca Cascone, erano presenti molti sindaci e consiglieri provinciali. «In merito al progetto Alta Velocità Salerno/Reggio Calabria - afferma il presidente Michele Strianese - bisogna in primis difendere la nostra provincia. I territori, le istituzioni, gli amministratori locali, noi tutti dobbiamo unirci in questa battaglia comune per far capire a RFI (Rete Ferroviaria Italiana) che è fondamentale rispettare una provincia importante per territorio, economia e popolazione. Insieme all'on. Piero De Luca e al consigliere regionale Luca Cascone, abbiamo interloquito con alcuni sindaci e consiglieri provinciali che ci hanno chiesto un incontro su questa tematica. Ascolteremo tutti i territori, tutti i sindaci, gli enti locali e territoriali e lavoreremo sulla cosa più giusta per il territorio provinciale, che dovrà puntare ad uno sviluppo armonico e sostenibile per un futuro di opportunità e lavoro». (La Città)

MALAGIUSTIZIA

Chissà se basta un milione di euro per cancellare un errore infamante. Chissà se i soldi sborsati dal Ministero della Giustizia ristoreranno l’amarezza di Antonio Feleppa , giudice costretto a reinventarsi avvocato. Di sicuro le somme dovute - 1,16 milioni di euro, per l ’esattezza - non gli restituiranno la carriera sospirata, gli anni trascorsi senza la toga, le infrante aspirazioni d’un giovane che voleva fare il magistrato e che, dopo esser riuscito a coronare il suo sogno, si ritrovò nel tritacarne di un’iniqua giustizia. Fino alla decadenza. E alla clamorosa riammissione, a distanza di 24 anni. I “colleghi” della Quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta dal giudice Giuseppe Severini , hanno accolto il ricorso di Feleppa, il pretore salernitano che nel 1993 piombò negli Inferi: la sentenza della Suprema Corte del Diritto amministrativo condanna il Ministero della Giustizia a corrispondere più d’un milione al magistrato salernitano. E a pagare nell’arco di trenta giorni. Ventiquattro anni: tanto vale quel danaro. È il trattamento economico che spetta a Feleppa per il periodo compreso tra la data della sua decadenza dall’ordine giudiziario, il primo agosto del 1994, e il giorno della fatidica riammissione, ad ottobre del 2018. Le retribuzioni per gli anni perduti. Il magistrato salernitano, assistito dagli avvocati Filippo Lattanzi e Vincenzo Sabia , s’era rivolto alle toghe di Palazzo Spada reclamando che si desse seguito ad una sentenza del 2019, che aveva imposto al Ministero la ricostruzione della sua carriera in 120 giorni. Un diktat disatteso, tant’è che c’è voluto un incidente d’esecuzione per arrivare al fatidico conteggio. Contestato da Feleppa, che riteneva erronei i calcoli della Ragioneria territoriale dello Stato d’Avellino (in terra irpina, a 75 anni, il magistrato salernitano aveva prestato servizio da gennaio ad aprile del 2019, negli ultimi quattro mesi della sua frastagliata carriera, ndr ), chiamata all’ardua quantificazione. Dissidi sull’aliquota Irpef, ma «in sede di liquidazione - spiegano da Avellino sarà operato l’eventuale conguaglio », sulla corresponsione del trattamento di fine servizio, che, soggiungono dalla Ragioneria, «non è stata richiesta con il presente giudizio, ma dovrà in ogni caso essere disposta dal Ministero », e sugli accessori dovuti per le retribuzioni non percepite, ai quali, però, «si provvederà con l’utilizzo dell’apposito applicativo». Per ora la tesoreria del Dicastero guidato da Marta Cartabia dovrà erogare 1,16 milioni: poi sarà quel che sarà. Una storia kafkiana, quella di Feleppa, ch’ebbe origine nel bel mezzo degli schizofrenici anni di “Mani Pulite”, nell’Italia della giustizia sommaria. Correva l’anno 1993: il sostituto procuratore dell’allora Pretura circondariale di Salerno era un rampante 49enne di belle speranze. Era stato l’ enfant prodige della magistratura, entrato nella categoria ad appena 23 anni, e faceva coppia fissa col collega napoletano Carlo Correra : il primo era un precursore dei reati ambientali, il secondo il paladino dei delitti alla salute dei consumatori. Il pretore Feleppa finì all’epicentro d’un terremoto giudiziario che sconquassò la magistratura campana, su presunti ritardi nel corso di un’inchiesta sugli abusi edilizi. Finì nel tourbillon di giustizieri e giustizialisti. «Deve ritenersi che il dottor Feleppa - si leggeva nel deliberato d’un plenum del Consiglio superiore della Magistratura, che ai primi di febbraio del ’94, con 18 voti favorevoli, due contrari e sei astenuti, lo trasferì d’ufficio a Potenza nei cui confronti pendono ben tre processi penali, anche a voler prescindere da essi, e ciò non è possibile, vede vulnerata sul luogo, irrimediabilmente, la sua credibilità». L’ultima campana. Tant’è che in terra lucana, lontano dalla “sua” Salerno, Feleppa si lasciò decadere dalla carica. Quattro anni dopo, nel silenzio dei proscioglimenti, fu assolto definitivamente da ogni accusa. Ma era già iniziata la sua seconda vita, quella di stimato avvocato. A dieci anni dalla decadenza, nel 2004, in virtù della nuova “legge Carnevale” (dal nome di Corrado Carnevale , giudice che ne beneficiò) chiese la riammissione nella magistratura. Il Csm s’oppose pure: si finì davanti ai giudici del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che accolsero il ricorso. La sentenza fu impugnata: Feleppa vinse anche in Consiglio di Stato. Era il 2017, a 25 anni dall’infamante errore. Ne aveva 73, l’ex pretore, quando tornò a indossare la toga. A 75 andò in pensione. Ora ne ha 77, di anni: avrebbe voluto dedicarne di più a quello Stato che glielo impedì. E che ora gli darà più d’un milione, ma non il tempo rubato: quello non potrà mai restituirglielo. (La Città)

LA CONDANNA

Condannato in via definitiva l’ex presidente di Salerno Sistemi, Mariano Mucio , per la discarica abusiva di rifiuti pericolosi nel piazzale della società municipalizzata di via Monticelli. La Cassazione (Terza sezione penale, presidente Luca Ramacci ) ha rideterminato la pena in un anno di reclusione e una multa di poco superiore ai 13mila euro. Pena sostituita con il periodo di libertà controllata per la durata di due anni, come stabilito dalla Corte di Appello di Salerno. La vicenda giudiziaria nasce con il blitz dei Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Salerno nel sito di stoccaggio di materiale inerte realizzato a Fuorni. Controllo scaturito da una segnalazione del Wwf su presunte anomalie in quella che appariva come una discarica a cielo aperto e non un’area di stoccaggio con meno di 30 metri cubi di rifiuti. Infatti, i carabinieri quantificarono gli scarti accumulati in circa 1.500 tonnellate. Sotto accusa finì, appunto, Mucio, quale amministratore della municipalizzata, per “colpa in vigilando”. (La Città)

CASSAZIONE

Raid punitivi ed intimidazioni a colpi di pistola per imporsi nel controllo delle “pizze” di spaccio di Eboli, Campagna e capaccio: così i due gruppi rivali, di cui furono promotori Danilo D’Alterio , di Campagna, detto “O Napulitano”, e Cosimo Marotta di Eboli, detto “Nasone”, si affrontarono senza esclusioni di colpi. I Giudici della Corte di Cassazione (terza sezione penale) hanno respinto i ricorsi d e confermato le pene a Danilo D’Alterio (condannato a 13 anni e 6 mesi di reclusione), suo figlio Oreste D’Alterio (4 anni e8mesi), Maurizio Ciancio , detto “Ciancitiello (9 anni), Simone Barbetta (1 anno e 4 mesi), Cosimo Marotta (2 anni), Aldo Pastore , (5 anni) e Vincenzo Stabile (5 anni). Le indagini della Squadra mobile di Salerno partirono dal ricovero in ospedale ad Eboli di Marotta, con la diagnosi di politrauma. Il paziente tentò di sviare le indagini, raccontando di una improbabile caduta per le scale. (La Città)

AL "DA PROCIDA"

Più posti letto e più medici. Così, a un anno esatto di distanza dall’esplosione della pandemia in Campania, il Covid ridisegna i posti dedicati alla degenza e la pianta organica dell’Azienda “Ruggi d’Aragona” di Salerno, in particolare del presidio sanitario “da Procida”. Arrivano in Azienda altri 19 giovani medici, laureati in Medicina e chirurgia e abilitati all'esercizio della professione, da destinare ai presidi salernitani “Ruggi” e “da Procida”: proprio per quest’ultimo ospedale è stato programmato un aumento complessivo di 30 posti letto di degenza per implementare l’accoglienza degli ammalati contagiati. Già nei giorni scorsi erano stati attivati due posti letto in più nell’area Clinica infettivologica. Da ieri mattina i posti del Covid Hospital “da Procida” sono stati ulteriormente implementati con dieci letti in più presso l’unità di Pneumologia 2, diretta dal professore Sergio Poto, e man mano che saranno assunti altri medici a contratto determinato per fronteggiare l’emergenza sanitaria il reparto sarà incrementato di altri diciotto posti letto. Dunque solo la Pneumologia 2 di via Calenda va oltre i 50 posti letto di degenza Covid, si aggirano intorno allo stesso numero i posti letto dell’unità Pneumologia I diretta da Natalino Barbato e dell’area intensiva dell’ex sanatorio. Dopo le disposizioni della Regione che a conti fatti ha chiesto di aumentare i posti letto all’Azienda salernitana guidata dal dg, Vincenzo D’Amato, a seguito all’ennesima impennata di contagi, è stato pianificato un aumento di posti per evitare che l’ospedale fosse saturo e quindi impossibilitato ad assistere pazienti. Alla direzione sanitaria aziendale del “Ruggi”, guidata dal manager Anna Borelli, è spettato il compito di procedere alla fase attuativa che dovrebbe consentire all’ospedale, salvo un’impennata imprevista di contagi, di reggere i colpi di ricoveri improvvisi e a distanza di tempo ravvicinata. Non solo c’è crisi di posti letto. Sono diversi i medici che allo scadere del contratto di sei mesi sono stati chiamati in altre strutture sanitarie lasciando l’Azienda “Ruggi”, oltre alle pensioni e ai trasferimenti, e di questi tempi andare a caccia di medici è come cercare un ago in un pagliaio. (La Città)

QUI AMALFI

Nella capofila della “Divina” sfregiata dalle frane, pure gli archi rischiano di cedere. E il Comune corre ai ripari. Quattro storici archi di via Pietro Capuano ad Amalfi, una delle passeggiate più suggestive e caratteristiche dell’intera Costiera, saranno presto al centro di un intervento di messa in sicurezza. Il comune del paese capofila della “Divina”, infatti, ha affidato all’ingegnere Raffaele Gambardella il compito di effettuare uno studio per individuare quali siano i lavori necessari per ridare dignità a queste caratteristiche costruzioni. Negli ultimi mesi sono stati diversi gli episodi a testimonianza della necessità di un celere intervento. L’ultimo risale allo scorso mese di marzo quando diversi pezzi di intonaco si sono staccati da uno degli archi. A seguito di questo evento è stato effettuato un sopralluogo che ha certificato il pericolo per la pubblica incolumità. Evidenti i segni di degrado degli intonaci, con palesi fratturazioni dei blocchi. Nel giro di pochi giorni è stato effettuato un primo intervento per eliminare l’intonaco pericolante: ora, però, si prospetta la necessità di effettuare lavori più invasivi per mettere in sicurezza l’intera zona pedonale. Via Pietro Capuano, nei periodi di grande affluenza turistica, è letteralmente invasa dai visitatori: è a poche centinaia di metri da piazza Duomo. L’intervento, come si legge nella determina del Comune di Amalfi, è ritenuto «urgente e improcrastinabile al fine di scongiurare eventuali danni a persone o cose ». Si tratta di un pezzo di storia dell’intera Costiera Amalfitana che deve essere tutelato. Intanto proseguono di buona lena, approfittando anche delle favorevoli condizioni meteorologiche, i lavori di messa in sicurezza nella zona di Vagliendola, dalla quale lo scorso 2 febbraio si è staccata la frana che ha distrutto parte della strada statale 163. Il Comune di Amalfi ha affidato all’ingegnere Michele Brigante il coordinamento tra gli interventi della prima e della seconda fase per quanto concerne le opere di consolidamento e messa in sicurezza della porzione di costone franato. Sarà invece Leonardo Cascini ad occuparsi della redazione specialistica per la progettazione degli interventi da effettuare nella seconda fase. Solo termine di queste fondamentali operazioni potranno iniziare i lavori per l’attesa ricostruzione della statale, opera che sarà realizzata dall’Anas, che ha stanziato 1,1 milioni di euro. (La Città)

QUI EBOLI

Vivevano in roulotte il cui costo variava dai 150 ai 250 euro mensili. Una sorta di camping per extracomunitari in un terreno agricolo in località Aversana. Un terreno su cui, ovviamente, le case mobili non avrebbero potuto essere parcheggiate, tanto meno in pianta stabile. Il proprietario italiana, un 67enne dell’Agro Nocerino, lo aveva fittato ad un marocchino di 41 anni che aveva organizzato il lucroso affare. La polizia municipale, al comando del tenente colonnello Sigismondo Lettieri, ha chiuso il ghetto attraverso i sigilli. (La Città)

QUI SIANO

Siano piange la sua settima vittima dall'inizio della pandemia. Ieri mattina, all’ospedale "Monaldi" di Napoli dove era ricoverata da circa tre settimane, si è spenta la dottoressa Cecilia Di Filippo, pediatra di 66 anni in congedo per limiti di età ma ancora molto attiva sul territorio ed impegnata in prima linea per dare il proprio contributo di medico nella lotta al virus. La dottoressa Di Filippo, infatti, era anche medico Animc (Associazione nazionale mutilati ed invalidi civili) presso l’Inps di Nocera Inferiore. Cecilia Di Filippo aveva contratto il virus ad inizio mese, ad essere contagiato anche suo marito, il cardiologo Giovanni Ungaro, anche lui in pensione ma ancora impegnato nella professione insieme alla sua compagna di una vita, con la quale avevano avuto tre figli, Carmen medico radiologo, Gianmarco, medico dentista, e Francesco, responsabile regionale dell’Area Politiche e Coesione territoriale di Confindustria. Una famiglia particolarmente amata ed apprezzata a Siano per il grande impegno profuso nel campo medico e non solo. La notizia della prematura morte della pediatra ha gettato tutti nello sconforto, arrivando subito tra i colleghi dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore dove aveva lavorato la donna. (La Città)

QUI SCAFATI

Una strada che si allaga anche quando non piove. Questo il triste destino di via Longole, arteria della periferia di Scafati e che, secondo i residenti, è finita da anni nel dimenticatoio.
Ai confini con i territori comunali di San Marzano sul Sarno e Poggiomarino, via Longole è una traversa di via Nuova San Marzano, quest’ultima zona tristemente nota per essere teatro di allagamenti soprattutto nella stagione delle piogge. «Via Longole è piena di buche che mettono quotidianamente a repentaglio la buona circolazione di veicoli e pedoni - ha spiegato Antonio Adinolfi, artigiano di professione e residente in zona -. Nelle ultime settimane vi è stato un intervento della società Enel per l'installazione di una cabina elettrica. Fortunatamente hanno asfaltato la strada ma sono mesi che attendiamo un intervento dell’amministrazione comunale». (La Città)

Una zona “arancione scuro”, pensata rossa ma poi ricalcolata, getta nello sconforto gli esercenti di Scafati, in particolar modo i ristoratori e i titolari dei bar, che non ci stanno ad essere definiti untori. Dopo la notizia di martedì mattina che, attraverso le ordinanze firmate dal sindaco Cristoforo Salvati, ha creato una sorta di lockdown morbido, con spostamenti all’interno del comune praticamente concessi per qualsiasi motivazione, ma vietando la sosta su strade e piazze della città, con un coprifuoco anticipato alle ore 19, orario in cui tutti gli esercizi, tranne quelli di pubblica utilità, hanno l’obbligo di abbassare le serrande. Poco dopo, la guerra civile. «Siamo alla frutta, si gioca allo scaricabile», dice Giulio Chirico della Confesercenti. (La Città)

QUI CAVA

Corsa contro il tempo per il mantenimento dell’ambulatorio di Diabetologia dell’Asl sul territorio cittadino. Il Comune è al lavoro per disporre l’adeguamento dei nuovi locali che dovranno ospitare il servizio dopo che sarà trasferito dall’attuale postazione, quella al piano terra dell’ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”, per permettere i lavori di ampliamento del Pronto Soccorso del presidio cavese. La giunta del sindaco Vincenzo Servalli, infatti, ha già individuato i locali del mercato coperto di via papa Giovanni XXIII che sono stati assegnati all’Asl salernitana per la predisposizione dei necessari presidi sanitari preliminari al trasferimento dell’ambulatorio di Diabetologia. Prima, però, bisognerà portare a termine i necessari lavori di adeguamento dei locali per una cifra stimata di circa 95mila euro, del quale si dovrà fare carico proprio il Distretto Sanitario 63. La giunta regionale, infatti, ha deliberato di concedere in comodato d’uso gratuito, fino al prossimo 31 dicembre 2021, gli spazi al piano terra della struttura di via Papa Giovanni XXIII, attualmente liberi. «Tali spazi - si legge nella delibera - saranno ristrutturati a cura e spese dell’Asl salernitana, mentre onere dell’Ente sarà unicamente la messa a disposizione degli stessi». Il problema, però, restano le tempistiche: per l’ultimazione delle procedure, l’avvio dei cantieri e la consegna dei lavori di adeguamento si prevedono non meno di quattro mesi. Lasso di tempo, questo, che rischierebbe di minare la continuità del servizio di Diabetologia sul territorio. (La Città)

Ultimatum all’amministrazione comunale e a quella Provinciale da parte dei cittadini delle frazioni di Santa Lucia e Sant’Anna per la riapertura di via Pasquale Di Domenico. Le comunità delle due aree interessate dal blocco dell’arteria a seguito di un fenomeno franoso verificatosi due settimane fa sono sul piede di guerra e hanno annunciato manifestazioni di protesta se le autorità preposte non provvederanno, in tempi brevi, alla riapertura della strada. Dopo gli interventi di messa in sicurezza dei costoni e delle scarpate che cingono il tratto di strada, di proprietà della Provincia, ci si aspettava infatti che il varco fosse riaperto al transito, quantomeno a senso unico alternato. E invece così non è stato, e dunque i cittadini della zona continuano a lamentare i disagi dovuti alla percorrenza di strada alternative che comportano un notevole dispendio in termini di tempo e di chilometri. (La Città)

QUI SARNO

Concorsi pubblici pronti a partire. Il Comune spinge per l’assunzione di agenti di polizia municipale e per rinforzare gli uffici. Pubblicata dall’Ente municipale di Palazzo San Francesco la graduatoria degli ammessi al concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato e parziale di dieci assistenti di Polizia Locale, Vigile Urbano, categoria C1. Gli ammessi alle procedure preselettive sono 570, mentre 78 sono stati gli esclusi per aver presentato delle istanze incomplete o fuori termine. Il concorso, indetto nel dicembre 2019 per sopperire alla grave carenza di organico del Comando di Polizia Municipale, potrebbe iniziare già nella prossima primavera (emergenza Covid permettendo) con la fissazione di una data di inizio per lo svolgimento della prova preselettiva da tenersi con non più di 30 candidati per sessione e per la durata complessiva di almeno un mese. Come spiegato dall’assessore al personale, Eutilia Viscardi, l’amministrazione comunale di Sarno intende, al più presto, far iniziare anche le altre procedure di assunzione. (La Città)

QUI PONTECAGNANO

Provinciale off-limits, ora gli operatori della fascia costiera chiedono il risarcimento danni alla Provincia di Salerno per sbarrare il ponte sul fiume Asa. Sono trascorsi 15 mesi dal quel novembre del 2019, quando Palazzo Sant’Agostino ordinò la chiusura al traffico del viadotto. Mesi di annunci e promesse. Lo stesso presidente Michele Strianese, nel corso di uno degli ultimi consigli provinciali, dichiarò che i lavori di abbattimento e ricostruzione sarebbero partiti in primavera. A fine febbraio la procedura di gara è appena agli inizi. Lo sconforto regna tra i residenti e gli imprenditori della fascia costiera, in vista dell’estate 2021. «La chiusura - tuona Luana Moccia, presidente dell’associazione Mistral - ha portato ad un calo di presenza e fatturato, senza contare l’aumento degli episodi di microcriminalità. Le attività situate oltre il ponte hanno tutte subito furti o rapine. Un impoverimento generale in uno stato di isolamento. Durante l’estate gli automobilisti hanno bypassato la zona preferendo l’Aversana per le oggettive difficoltà che ancora si registrano nell’attraversare il ponte Asa». Da aprile scorso, infatti, il tratto della strada provinciale 175 adiacente al viadotto può essere attraversato solo da mezzi leggeri ed unicamente in direzione Capaccio Paestum. condizione che nega agli abitanti di Magazzeno anche il servizio di trasporto urbano. (La Città)

QUI CETARA

«Noi avevamo già chiuso da un pezzo». Cetara torna a fare i conti con la paura del Covid. Il sindaco Fortunato Della Monica nella giornata di mercoledì ha imposto una serie di limitazioni per arginare la proliferazione del virus. Al momento sono 12 i cittadini positivi ma si attendono i risultati di oltre 100 tamponi. Il paese costiero è stato uno dei più colpiti nel corso della seconda ondata e proprio per scongiurare che si possa ripetere una situazione dello stesso tipo il primo cittadino è corso ai ripari. Oltre alla chiusura di scuole e uffici comunali, il sindaco ha disposto che le attività commerciali, fatta eccezione per la farmacia, possano rimanere aperte fino alle 14 nei giorni feriali, non oltre le 18 il sabato. Di domenica? Tutti chiusi. (La Città)

LAVORI

Continuano i lavori che la Provincia di Salerno sta eseguendo lungo la SS 18 tra Cava de’ Tirreni e Salerno, nei tratti di propria competenza gestionale. «La strada di livello regionale in gestione provinciale - dichiara il presidente Michele Strianese - ricordiamo che è stata interessata da una frana di un costone roccioso di proprietà privata. Siamo subito intervenuti con la messa in sicurezza di alcuni importanti tratti ricadenti nel territorio del Comune di Salerno. In sinergia con la Società Autostrade ora si sta sistemando il tratto ricadente nel Comune di Vietri sul Mare nei pressi del confine con Cava de’ Tirreni, per provvedere al nuovo manto stradale e soprattutto alla nuova segnaletica orizzontale e verticale in un tratto di strada trafficato e da sempre insicuro».

PISTA CICLOPEDONALE

I consiglieri provinciali Valerio Longo e Giuseppe Ruberto del gruppo di Forza Italia esprimono grande soddisfazione per l’approvazione all’unanimità, nel corso del consiglio provinciale tenutosi ieri a Salerno, della loro mozione con la proposta, attraverso anche il coinvolgimento dei Consorzi in Destra e Sinistra Sele, degli imprenditori turistici, agrituristici e quelli agricoli, che la provincia si faccia immediatamente promotrice di un progetto integrato per la realizzazione di piste ciclopedonali in ampliamento delle strade provinciali verso mare, con percorsi che da queste si diramano per realizzare una accessibilità eco compatibile alle strutture agrituristiche della Piana del Sele, mettendo in rete le varie masserie storiche e i siti archeologici, con illuminazione fotovoltaica, mettendo in rete le varie masserie storiche e i siti archeologici, per aderire ad uno sviluppo economico e occupazionale sostenibile. Per l’attrazione di partenariati pubblici e privati è necessario che la Provincia lanci la specifica programmazione e attivi una missione specifica dell’ufficio preposto per la redazione di un primo schema progettuale di massima, che tenga conto della mappatura delle emergenze storiche, naturalistiche, ricettive e ricettive rurali, chiamando tutti i soggetti interessati ad aderire, in stretta collaborazione con gli uffici regionali. Questa misura, infine, darà anche modo all’ente di valorizzare e rifunzionalizzare l’attuale pista ciclabile costiera, oggi in grave stato di degrado e di abbandono, per il rilancio della economica e della occupazione. (L'Ora di Cronache)

VERSO SANREMO

“Lo Stato Sociale” si appresta a partecipare per la seconda volta al Festival di Sanremo. Dopo il secondo posto ottenuto nel 2018 con “Una vita in vacanza”, e la celebre “vecchia” che ballava con loro sul palco, si presenteranno quest’anno sul palco del Teatro Ariston con “Combat pop”. Ma in attesa di arrivare all’importante appuntamento il gruppo, composto da Alberto “Albi” Cazzola, Francesco “Checco” Draicchio, Lodovico “Lodo” Guenzi, Alberto “Bebo” Guidetti ed Enrico “Carota” Roberto, ha dato vita a un particolare progetto composto da cinque album scritti e curati dai rispettivi cinque artisti bolognesi. E hanno pensato di presentare questa doppia “uscita” con un evento virtuale, organizzato tramite la nota piattaforma Zoom e riservato a 450 studenti dell’Università di Salerno. L’evento chiamato ironicamente “S.A.D.” - acronimo di Stati A Distanza - simile scherzosamente alla modalità telematica attraverso cui i ragazzi di tutta Italia continuano a seguire, lezioni e attività scolastiche, giocando con il termine “sad” che in inglese significa tristezza. A moderare l’incontro è stato il professore Giovanni Maria Riccio, docente di Diritto d’Autore Comparato al Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Ateneo salernitano. La band ha avuto così modo di rispondere alla maggior parte delle domande ricevute dai tanti fan salernitani collegati, approfondendo ciò che “Lo Stato Sociale” è stato fino ad oggi, tra canzoni e avventure. «Sul nostro cammino abbiamo affrontato numerose difficoltà - hanno detto i membri della band durante l’incontro in streaming - ma ci siamo anche semplificati la vita da soli. Lavorare in un gruppo è diverso che lavorare da soli, bisogna trovare il modo di far funzionare idee individuali per tutti. Poi chiaramente ci sono state anche difficoltà provenienti dall’esterno, e sono state tante». (La Città)

I TOPI BALLANO

Più che avvisare, i cartelli con la scritta “pittura fresca” sembrano essere diventati una sorta di ammonimento, ma per il futuro. Sono ormai parecchi giorni che gli addetti delle coop tappezzano le panchine del Lungomare di cartelli e nastri bianco e rossi ma la vernice ancora non è stata passata. Qualcuno, col trascorrere del tempo, è anche volato via e i salernitani, all’inizio titubanti nel sedersi, ora occupano comunque le panchine nonostante gli avvisi. Probabilmente consapevoli del fatto che le procedure saranno ancora lunghe. «Dobbiamo pitturare anche la parte di dietro?», si confrontano i quattro operai in divisa arancione che devono occuparsi della porzione di panchine che si trovano all’altezza dell’Embarcadero. Uno di loro è all’opera, un altro spinge una carriola con dentro vernice e materiale utile mentre davanti a loro di stagliano centinaia di schienali ormai consumati dalla salsedine e dalla mancata di manutenzione. Si tratta di un intervento che è certamente utile per affievolire il senso di abbandono del Lungomare. Più che un intervento di manutenzione - con il benestare degli operai che tentano di fare il meglio possibile - quello di verniciatura delle panchine sembra più una toppa colorata messa lungo un chilometro e mezzo di totale abbandono. Nè sono sufficienti gli interventi di potatura perché ormai anche il verde sembra non avere più una gestione complessiva. Tant’è che molte aiuole o sono incolte o sono brulle e tristemente vuote.
I topi “europei”. A inchiodare all’abbandono del tratto di strada più simbolico e panoramico della città arrivano anche alcune foto pubblicate sul gruppo Facebook dei “Figli delle Chiancarelle”, un ampio reportage su una colonia di topi. I roditori saltellano tra le aiuole illuminate dal sole e sono anche di dimensioni non indifferenti; e, infatti, uno dei commenti al post li equipara agli scoiattoli: “Si respira aria di Central Park”, nota una utente del gruppo. E il dibattito si divide anche tra chi sostiene che si tratti di cincillà. Poi c’è chi rileva un meritorio lavoro che questi ratti svolgono nella pulizia dei rifiuti abbandonati sul Lungomare e propone che siano ufficializzati come squadre di supporto di Salerno pulita. (La Città)

VACCINI

Il cinema “Augusteo”, il nuovo centro realizzato nella frazione di Matierno con i fondi del “Piano Periferie”, il Centro sociale al quartiere Italia e i locali dei Salesiani: sono questi i quattro siti scelti dall’Asl all’interno dei quali i salernitani potranno sottoporsi all’agognato vaccino contro il Covid. Questi spazi sono stati individuati nell’ambito di un elenco con dodici differenti proposte dei tecnici dell’Amministrazione. Nell’ambito delle iniziative di prevenzione e di controllo della diffusione del virus, il sindaco ha partecipato alla presentazione di “Tamponiamo il Covid”, campagna di screening sul territorio promossa dal Rotary di Salerno insieme a parrocchie e laboratori di analisi per dare la possibilità a chi ne ha bisogno di sottoporsi gratuitamente al test. In questa prima fase sono stati previsti seicento voucher. Nell’iniziativa sono state coinvolte la parrocchia di Santa Maria Giudaica e San Vito Maggiore, nella responsabilità di don Felice Moliterno, la parrocchia di San Giuseppe guidata da don Natale Scarpitta, la parrocchia Santa Maria della Porta e San Domenico di monsignor Francesco Fedullo e la parrocchia Santi Felice e Giovanni Battista in Pastorano sotto la guida di don Marco Raimondo. I laboratori che hanno risposto all’iniziativa sono “Diagnostica Cavallo” del dottore Pierpaolo Cavallo, “Analisi cliniche De Felice” del dottore Nicola De Felice, Centro Diagnostico “Ventre” del dottore Marco Ventre. Non solo perché, spiega il presidente del “Rotary Club Salerno Est”, Dino Bruno, «grazie al supporto della Croce Rossa metteremo in campo una campagna di tamponi a domicilio di persone che, sempre su indicazione dei parroci, non sono in condizione di potersi muovere di casa». Inoltre, continua il presidente «la Croce Rossa ha offerto anche la possibilità di poter fare i tamponi nei pressi delle cinque parrocchie che sono parte della rete per uno screening in drive in: le persone potranno recarsi, a bordo della propria auto, nei tendoni che saranno allestiti per l’occasione. Saranno sottoposti a un tampone rapido». (La Città)

Sarà il Palairno ad accogliere il centro vaccini del comprensorio. Lo ha annunciato il sindaco di Baronissi, Gianfranco Valiante. La sede è stata individuata di concerto con l’Asl, dopo aver vagliato varie strutture. «Il vaccino dovrà essere il punto di arrivo, segnerà la vittoria nella battaglia contro il virus - ha affermato il primo cittadino - Realizzeremo un centro all’interno del palazzetto, che ci consente ogni condizione di sicurezza e logistica, ad esempio i parcheggi. Sarà attrezzato con otto moduli e stiamo procedendo all’unisono con l’Asl per organizzare percorsi, box, lettini, frigoriferi». Il sindaco ha puntualizzato che le spese di allestimento saranno a carico del Comune. «Un investimento per non costringere i cittadini a fare pellegrinaggi». È già in corso un’interlocuzione con varie ditte per la fornitura di tutto l’occorrente e a giorni dovrebbe essere comunicata la data dell’apertura.
Novità importanti pure a Cava de’ Tirreni, dove il Comune ha individuato gli spazi che saranno destinati all’istituzione del centro vaccinale. Le immunizzazioni saranno effettuati presso la Circoscrizione Santa Lucia che già era stata adeguata, nei mesi scorsi, per i tamponi. (La Città)

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LE TRUFFE

Una ricostruzione delle attività truffaldine comprese tra il 1996 e il 2010, con una carriera criminale remunerativa apre il lavoro della procura per inquadrare la personalità del valentinese Luigi Celentano, difeso dagli avvocati Fabio Carusone e Alessandro Laudisio e specializzato nei raggiri contro ogni misura restrittiva imposta. «Dal 1996 Celentano ricomincia a delinquere senza remore», scrive il pm Davide Palmieri, dopo scarcerazione e fine pena, con affidamento in prova ai servizi sociali. Una volta libero, però, riprende una serie notevole di truffe, ricettazioni di titoli di credito, con «il collaudato sistema della vendita fittizia di autovetture d’epoca e di lusso, con numerosissime querele e denunce da parte di ignari commercianti e collezionisti, che indicano il Celentano in grado di avvalersi di altri soggetti, per carpire la buona fede delle persone ed incassare acconti e interi prezzi di vendita, facendo perdere le sue tracce, dal 2000 fino al 2010, quando viene tratto in arresto per esecuzioni». (La Città)

PARLA PELLEGRINO

Contratto sanità privata e ristori, il consigliere Tommaso Pellegrino “interroga” il presidente della Regione. «Ad oggi non è stata assunta nessuna iniziativa in merito all’erogazione dei ristori del 50% per i centri di riabilitazione mentre tale erogazione è prevista per le case di cura private - ricorda Pellegerino - Ciò sta determinando gravi difficoltà per i centri che, correttamente, hanno applicato il contratto Aiop/Aris a partire dal mese di ottobre 2020, difficoltà che si aggiungono a quelle che i centri di riabilitazione stanno affrontando a causa del Covid-19. I ristori oltre ad alleggerire le difficoltà delle aziende, rappresenterebbero anche una sollecitazione nei confronti delle aziende che al contrario non hanno ancora applicato il contratto». Da qui alla richiesta al governatore per conoscere «in quali tempi e con quali modalità la Regione intende procedere all’erogazione dei ristori». (La Città)

IL LUTTO

Lacrime nei picentini. La comunità di Castiglione del Genovesi e tutti i rappresentanti della politica del comprensorio piangono “zio” Michele Plaitano, deceduto all’età di 87 anni. Si è spento nella giornata di ieri, dopo esser stato allettato a lungo. Personaggio di spicco dell’amministrazione comunale alle pendici del Tubenna negli anni passati: aveva ricoprendo la carica di vice sindaco nel periodo che va dal 2004 al 2009 e più volte il suo Comune lo aveva delegato a sedere al tavolo della Comunità montana monti Picentini, dove ha ricoperto anche il ruolo dell’assessore. Con Plaitano va via una persona non solo politica ma anche umana ed onesta. Il sindaco Matteo Generoso Bottigliero, a nome dell’intera amministrazione comunale, ha espresso il suo cordoglio: «È stato punto di riferimento indiscusso per la nostra comunità - il ricordo del primo cittadino - con lui vanno via l’onestà, la disponibilità, la serietà e l’umiltà soprattutto nei confronti dei più deboli, che grazie al suo aiuto hanno avuto la possibilità di trovare un lavoro stabile senza esser costretti ad abbandonare il paese». Plaitano è stato vicesindaco nel 2009 al fianco dell’ex primo cittadino della comunità di Castiglione, Mario Camillo Sorgente. (La Città)

I FONDI

Oltre 15 milioni di euro per sette comuni picentini. Li ha stanziati il Governo a titolo di contributi da destinare a investimenti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio. Per il 2021, i finanziamenti sono stati elargiti a ben 71 comuni del Salernitano: dovranno utilizzarli per opere di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico. Nei Picentini, i beneficiari sono Pontecagnano Faiano (5 milioni), San Cipriano Picentino (2,5 milioni), Giffoni Valle Piana (2,5 milioni), Montecorvino Rovella (2,49 milioni), Giffoni Sei Casali (1,5 milioni), Castiglione del Genovesi (998mila euro) e Montecorvino Pugliano (998mila euro). (La Città)

LA TRAGEDIA

Accusa un malore durante una riunione di condominio e muore. A perdere la vita un 70enne che si trovava nell’oratorio Santa Maria delle Grazie di Agropoli. L'uomo stava partecipando a una riunione di condominio quando ha avvertito un improvviso malore. I presenti hanno immediatamente fatto scattare l’allarme. Sul posto è arrivata una prima ambulanza che ha poi richiesto l’invio di un secondo mezzo attrezzato per soccorrere il malcapitato. Purtroppo l’intervento dei sanitari è stato inutile. Sul posto sono intervenuti anche gli uomini della polizia municipale e i carabinieri della compagnia di Agropoli. (La Città)

ESTORSIONE

Estorsione, rapina e porto abusivo di strumenti atti ad offendere. Con queste accuse i Carabinieri della compagnia di Sala Consilina  hanno arrestato Melchiorre Ferrara, 21 anni, domiciliato a Polla già noto alle forze dell'ordine. Vittima dell'estorsione un noto imprenditore di Atena Lucana. I militari, guidati dal capitano Paolo Cristinziano, hanno accertato, anche attraverso intercettazioni telefoniche, che il 21enne riscuoteva da qualche mese somme di denaro dall'imprenditore. Dalle indagini, coordinate dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Lagonegro, è emerso che l'estorsore terrorizzava l'imprenditore utilizzando una pistola, un tirapugni ed un coltello. L'attività investigativa non ha preso il via da specifica denuncia della vittima impaurito dalle continue minacce dell'estorsore. L'uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Potenza. (La Città)

NEI GUAI

Aperitivo a due passi dal mare e rifiuti abbandonati in mezzo alla natura a Camerota. Sei ragazzi, tutti minorenni, sono stati individuati dal sistema di videosorveglianza comunale. A tradirli uno scontrino fiscale. Dalla ricevuta, infatti, il comando di polizia locale, è riuscito a risalire alla data e all’orario preciso del fatto. Con l’ausilio delle immagini delle telecamere del Comune di Camerota, il gruppo è stato riconosciuto. Dei fatti saranno informati i genitori. A pochi passi dalla scogliera sono stati abbandonati bicchieri di plastica, buste, bottiglie, lattine e confezioni varie. I giovani saranno invitati a ripulire la zona. (La Città)

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