Il Consiglio dei Ministri ha approvato i cinque decreti legislativi per l'attuazione della riforma dello Sport. Lo apprende l'ANSA da fonti governative. I decreti erano stati presentati nello scorso autunno dal ministro Vincenzo Spadafora, quando era ancora in carica il governo Conte. Tra le novità più importanti l'abolizione del vincolo sportivo e il riconoscimento della figura del lavoratore sportivo.
L'approvazione del CdM doveva arrivare entro il 28 febbraio (pena il decadimento e la ripartenza dell'iter dall'inizio) e i cinque decreti sono arrivati in preconsiglio dei ministri senza attendere il parere delle Commissioni Parlamentari, da qui la svolta quasi imprevista.
Per quanto riguarda l'abolizione del vincolo sportivo (ad oggi un atleta può svolgere attività sportiva agonistica solo per conto della società per la quale è tesserato e quindi non può praticare lo stesso sport con altra società) partirà tra 5 anni mentre il lavoratore sportivo, a partire da luglio 2022, verrà regolarizzato col versamento di contributi previdenziali per chi supererà la no-tax area di 10.000 euro annui.
"Dopo tanti anni la riforma dello sport e' fatta e aprirà una strada di cambiamento per tutti e solo in meglio". L'ex ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, in una diretta Facebook commenta con soddisfazione l'approvazione, in Consiglio dei ministri dei decreti legislativi. "Dopo un anno di lavoro complicato - ha aggiunto - la riforma è stata approvata. Finalmente tantissime cose diventano realtà, dalle tutele per i lavoratori sportivi, al professionismo femminile". Spadafora ha ringraziato il presidente del Consiglio Mario Draghi e ha auspicato che "chi assumerà delega continui a pensare a questo mondo.
“Oggi il calcio di base ha ricevuto un altro duro colpo, come se non bastassero già gli effetti terribili della pandemia - il commento del presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia - Con l’approvazione dei decreti di riforma dello sport, concepiti dal precedente esecutivo, vengono ancora una volta penalizzate le società dilettantistiche, a cominciare dall’abolizione del vincolo. Vorrei anche ricordare a chi gioisce per questa presunta rivoluzione che senza le ASD non esisterebbero neanche i lavoratori sportivi. E tutto ciò arriva mentre stiamo faticosamente creando le condizioni per far ripartire alcune delle nostre attività”.
CLICCA QUI per la lettera congiunta indirizzata dai presidenti di FIGC, FIP e FIPAV a Mario Draghi
FONTE: Sportmediaset
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