Sorpresi a giocare a calcetto: sanzionati dalla polizia. A violare le norme antiCovid, questa volta, dodici studenti universitari spagnoli, che si trovano in Italia per il progetto Erasmus. I giovani, ieri pomeriggio, avevano formato due squadre ed erano entrati nel campo comunale di via Ligea, sotto il viadotto Gatto. Probabilmente, gli studenti iberici hanno sfruttato dei varchi già aperti nella rete di recinzione per arrivare sul terreno di gioco. Una partita che non poteva essere giocata, visto che tutti gli impianti sono fermi per l’emergenza Covid e quindi chiusi. E così, sul posto non è intervenuto un arbitro per fischiare un fallo qualsiasi ma gli agenti della Polizia di Stato che hanno fatto uscire uno ad uno i giocatori, per poi identificarli facendoli avvicinare alla pattuglia. Al termine delle operazioni per ognuno di loro è scattata la sanzione di 400 euro. Insomma, una partita da ricordare non per il risultato sportivo ma per il costo della “multa” da pagare per essere scesi sul terreno di gioco.
Non è la prima volta che il campo di via Ligea viene utilizzato in questi giorni per partite “abusive”, in spregio alle norme anti diffusione del contagio da Sars Cov 2. Il 13 febbraio scorso, infatti, erano stati sanzionati altri giocatori trovati all’interno della stessa area, mentre stavano disputando una partita tra amici. Amici o no, la disputa di questi incontri è molto pericolosa proprio le possibilità di diffusione del nuovo coronavirus che, specie con l’arrivo delle varianti molto più contagiose, rischiano di creare dei focolai. A poco vale la giustificazione di non utilizzare gli spogliatoi: le stesse fase di gioco, con i calciatori a stretto contatto, sono l’ambiente ideale per la trasmissione del Covid, anche perché, quando si gioca, non si indossa la mascherina. (La Città)
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