Turbativa d’asta ed estorsione aggravata dal metodo mafioso: Fedele Ragosta e Francesco Delle Cave rischiano una condanna a 6 anni e 9 mesi ciascuno. La richiesta di pena è stata formulata, ieri, dal pubblico ministero Francesco Rotondo al termine della requisitoria. Per la turbativa è stata dichiarata la prescrizione. Fedele Ragosta e Francesco Delle Cave, sono accusati di estorsione e turbativa d’asta per le minacce con cui l’albergatore Francesco Soglia, difeso dall’avvocato Lentini, fu convinto a non partecipare alla gara per l’acquisto dell’hotel Raito. I fatti risalgono al 2005, quando Soglia era ancora proprietario dell’hotel Baia e gestiva con la “Soglia service srl” anche il Raito, in virtù di un contratto di fitto firmato con la curatela. Era il naturale candidato all’acquisto della struttura ricettiva, ma su quell’immobile di prestigio aveva messo gli occhi anche Ragosta, individuato dagli inquirenti come il mandante dell’atto intimidatorio ai danni di Soglia. Due persone lo raggiunsero davanti all’albergo, lo costrinsero a salire su un’auto e gli puntarono contro due pistole, lasciando intendere che avrebbe rischiato la vita se da momentaneo affittuario della gestione dell’hotel Raito avesse tentato di diventarne il proprietario, partecipando all’asta con cui la curatela fallimentare lo avrebbe messo in vendita di lì a poco. Nel procedimento penale a carico di Ragosta e Delle Cave si è costituito parte civile l’Associazione antiracket-antiusura. “Emergenza Legalità”. La prossima udienza è fissata per il 12 aprile. In quella data vi saranno le repliche dei difensori e la sentenza.
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