Il Coronavirus porta ancora lutto sul nostro territorio: tre decessi ieri a Salerno, Bracigliano e Buccino. Va in ospedale per essere curato e invece contrae il Covid. Protagonista della vicenda è Giovanni Camarda, 85 anni, originario di Salerno e residente a Torrione, storico dirigente della Banca commerciale italiana, che ha guidato le filiali di Foggia e di Bari. Il calvario dell’uomo inizia il 31 dicembre e termina il 13 gennaio. Qualche anno fa l’uomo aveva avuto dei bypass coronarici e nell’ultimo periodo aveva avuto degli episodi di svenimento. Situazione che monitorava scrupolosamente: si recava spesso in ospedale, dove gli venivano fatte delle tac al cervello che non avevano mai mostrato nulla. L’ultimo svenimento il giorno di Capodanno. La famiglia, allarmata, chiama la guardia medica che seda l’uomo, ma poi l’episodio si verifica nuovamente. Tra i 26 cittadini iracheni che ieri sono sbarcati al porto di Salerno tre sono risultati positivi al Coronavirus. Si tratta di tre minori non accompagnati (un ragazzino di 9 anni e due ragazze di 17) per i quali è stato disposto l’immediato ricovero presso il reparto Covid dell’ospedale di Agropoli, dove sono giunti pochi minuti fa a bordo di ambulanze sterili dell’Humanitas di Salerno.
Bracigliano piange la sua sesta vittima dall’inizio della pandemia. Carmine Sarno, 58enne, musicista appassionato e generoso, è stato stroncato da un improvviso peggioramento della malattia. In famiglia erano tutti positivi ma nessuno aveva manifestato, almeno apparentemente, grosse complicazioni. Anche Carmine Sarno, senz’alcuna patologia acclamata, stava attendendo che passassero i giorni di quarantena, in attesa di un tampone di controllo che potesse attestare la fine del decorso del Coronavirus. E invece le sue condizioni sono precipitate nel giro di poco tempo: una forte crisi respiratoria, l’arrivo del 118 quando ormai per il maestro di clarinetto non c’era più nulla da fare. Una morte che ha gettato tutti nello sconforto, familiari, amici e conoscenti.
È una città sgomenta e in lacrime, quella di Buccino, che ieri mattina è stata svegliata dalla terribile notizia della morte per coronavirus, di Arturo Lepore, l’ex consigliere comunale. Aveva 73 anni ed era impiegato presso gli uffici amministrativi dell’ospedale San Leonardo di Salerno. Lepore, era originario di Buccino dove ha vissuto fino a qualche anno fa, poco prima di trasferirsi con la sua famiglia nella città di Salerno. Positivo al Covid19 e ricoverato presso l’ospedale Da Procida di Salerno, le condizioni di salute del 73enne si sono aggravate nella mattinata di ieri quando il suo cuore ha smesso di battere. Dolore nella città natia, a Buccino, dove vivono parenti, familiari e amici della vittima del coronavirus. Conosciuto da tutti nella cittadina volceiana, Lepore ha ricoperto negli anni ’80 e ’90, importanti incarichi politici. Stimato da tutti, l’uomo ha affiancato nel ruolo di consigliere comunale, i sindaci di Buccino: Renato Mastursi, Mario di Leo e Filomena Gerbasio.
Coronavirus, positivo bimbo di 3 anni di Eboli. In isolamento fiduciario una classe della scuola d'infanzia di Molinello. Il piccolo sarebbe risultato infetto dopo aver ripreso ad andare in classe almeno per 2 giorni dopo la ripartenza degli asili. Il piccolo alunno non presenta sintomi gravi e per questo le sue condizioni non destano particolare preoccupazione. Per motivi precauzionali sono quindi stati posti in quarantena tutti i bambini che frequentavano la stessa classe del bimbo positivo, che in quei giorni erano solo 4, e le maestre. Saranno sottoposti a test nei prossimi giorni.
Boom di contagi nella casa per anziani, scattano le restrizioni comunali. Il sindaco Adriano De Vita, di fronte all’impennata dei numeri degli infettati, ha disposto, con atto immediato, la chiusura delle scuole del piccolo centro Cilentano per porre un primo freno e una forma di contenimento alla diffusione del virus, limitando gli spostamenti obbligati dei novesi. Primo fra tutti quello dell’appuntamento con la campanella di inizio e fine delle lezioni. Dunque, scuole chiuse a Novi Velia a partire da oggi e fino al 24 gennaio così come a a Caselle in Pittari, Castel San Lorenzo e Castelnuovo Cilento. Gli alunni tornano alla didattica a distanza. Si torna in classe, se i contagi tornano sotto la soglia di attenzione, lunedì 25 gennaio. Il condizionale, in questi casi, è d’obbligo.
IL CASO
Volontariato e vaccini. Su questi due argomenti si è accesa la discussione al Comune di Pisciotta, innescata dal sindaco Ettore Liguori. Attraverso una locandina a firma de “Il Ramoscello” si evidenzia: «In tempi di vaccinazione anti Covid-19 uno dei problemi rilevanti riguarda Ie categorie che devono essere vaccinate prioritariamente. Al di là dell’indiscutibile priorità che va data agli operatori della sanità, si è ritenuto privilegiare anche chi opera nelle associazioni di protezione civile e di volontariato». Ma il problema è che non sempre chi è iscritto in queste associazioni effettivamente vi opera. «Tutto giusto - dice Liguori - se si fa riferimento a chi opera nelle anzidette associazioni in modo organico, quotidiano e documentabile». Diverso è quando ad avere la priorità sono persone «formalmente iscritte ma che nella loro vita non hanno mai partecipato attivamente ad un qualsivoglia intervento di protezione civile o di soccorso». E definisce «operetta se vengono indicati e sottoposti ad una sorta di vaccinazione privilegiata un mucchio indistinto di nobiluomini e gentildonne solo perché vantano una generica iscrizione ad una associazione locale». E mentre questo accade «gli anziani di Pisciotta aspettano responsabilmente il proprio turno di vaccinazione come il personale scolastico». C’è chi, invece, passa alle vie di fatto, come Rosario Carpinelli, pensionato ed ex dipendente dell’Asl di Salerno, che ieri ha denunciato illeciti nella somministrazione dei vaccini eseguiti a suo avviso anche a chi non ne aveva diritto, almeno in questa fase, puntando il dito contro i direttori generali delle due Aziende sanitarie salernitane Ruggi e Asl, rispettivamente Vincenzo D’Amato e Mario Iervolino.
FONTE: La Città
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