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Tradizione e innovazione per un mix vincente all'insegna del buon gusto, la mission di Masserie dell'Imperatore

14/01/2021

Mantenere la tradizione del passato adeguandosi al presente e proiettandosi al futuro, valorizzando beni primari e giocando di squadra per resistere anche in un periodo storicamente così complesso come quello attuale. E' questa la mission di Masserie dell'Imperatore, l'azienda nata dall'idea di Davide Petito, deciso a valorizzare il patrimonio viticolo di famiglia. Il progetto nasce dalla passione e da un concetto primario, quello di rappresentare al meglio il proprio territorio, il Vulture e più nello specifico la valle dell’Ofanto. Per rappresentare al meglio un territorio bisogna conoscerlo a fondo, bisogna conoscere il suo andamento climatico, le caratteristiche del terreno nelle varie zone e contrade ma soprattutto bisogna conoscere la sua storia e instaurare un forte legame affettivo, è quasi come avere un interlocutore con cui parlare, bisogna saper ascoltare le sue richieste e bisogna anche assecondarle, con uno sguardo sempre rivolto al futuro e alla valorizzazione dello stesso territorio.

"Da qui si sviluppa l’idea di rappresentare il Vulture mediante i suoi prodotti per eccellenza, l’Aglianico del Vulture e la Malvasia del Vulture - spiega Petito - Il legame affettivo che si ha con i propri prodotti ci spinge sempre più a ricercare l’eccellenza e a sperimentare ogni anno tecniche di vinificazione innovative, ma tutto parte dal lavoro in vigna, un lavoro incessante che dura per tutto l’arco dell’anno. Qui la manualità e l’esperienza la fanno ancora da padrone, bisogna curare le viti come curiamo noi stessi, bisogna accudirle e proteggerle".

L'impegno richiesto è costante così come la passione per portarlo avanti in maniera rigorosa: "Il lungo lavoro comincia a fine Gennaio, con la potatura delle viti, le nostre viti a spalliera, vengono potate mediante due diverse tecniche che scegliamo in base all’età delle nostre viti e soprattutto alla vigorosità delle stesse determinata anche dal tipo di terreno in cui si trovano, e sono il cordone speronato bilaterale e il guyot - aggiunge il fondatore - Il lavoro è manuale e una volta potati i tralci vengono disposti in mezzo ai filari come cordoni. Finita la fase della potatura, di solito verso la fine di Febbraio, segue una fase di lavoro in cantine per la preparazione delle nuove annate da imbottigliare, di solito i nostri vini base che vengono imbottigliati appena prima dell’inizio della primavera successiva alla vendemmia, per poi aspettare il risveglio della stagione, che porterà alla nascita delle nuove gemme che ci daranno i nuovi tralci alle nostre viti. Da Aprile inizia una lunga fase di lavorazioni in vigna che termina di solito nella settimana precedente al ferragosto. Si alternano lavorazioni con la fresa per pulire il terreno da erbacce spontanee e fresa interceppo per lasciare il fusto della vite sempre pulito e farlo respirare".

"Il tutto viene intervallato da ripetuti trattamenti in vigna, di solito ogni 7/8 giorni contro le varie malattie più comuni che ogni anno possono attaccare le viti, ovvero la Peronospora, l’Oidio o il mal dell’Esca, queste le più importanti. Dopo la metà di Maggio si entra in una fase importantissima del ciclo vitale della vite, la potatura verde o scelta germogli, essa è importante per due motivi, il primo è quello di pulizia della pianta e favoreggiamento della perfetta maturazione dei tralci che da qui a poco andranno in fioritura, la seconda è che la potatura verde se fatta nella maniera corretta ci permette di allungare la vita delle piante e di prepararci alla potatura invernale in maniera ottimale. Nei mesi successivi si continua con trattamenti alla pianta e con lavorazioni di pulizia al terreno, facendo sviluppare la parte superiore della pianta ovvero il fogliame. Durante il mese di Agosto, in base all’andamento climatico annuale si effettuano due importanti lavorazioni sempre in vigna: il defogliamento e il diradamento. Il primo viene effettuato soltanto sulle foglie che coprono l’uva che è ormai invaiata, ovvero ha maturato fino al punto di assumere il suo colore naturale, senza aver però ancora completato la sua maturazione zuccherina e polifenolica. Il defogliamento ci serve in questa fase a permettere una migliore maturazione delle uve che possono essere colpite in maniera omogenea dai raggi solari. Il diradamento invece consiste nelle annate più produttive e nei vigneti più vigorosi, nella cernita dei grappoli, ovvero si lasciano solo tolgono e si scartano i grappoli che sono a contatto tra di loro. Questo per far si che durante la maturazione delle uve non ci siano dei grappoli marci".

Il mese di Settembre è il mese della raccolta delle nostre uve a bacca bianca, della nostra Malvasia, che vendemmiano a mano e immediatamente portiamo in cantina dove avviene la vinificazione in fermentini di acciaio inox a temperatura controllata senza macerazione sulle bucce. Per la nostra Malvasia segue un’affinamento in botti di acciaio inox a temperatura controllata per almeno 6 mesi prima dell’imbottigliamento e dell’immissione sul mercato di solito nella primavera successiva alla vendemmia. La seconda uva che viene raccolta è quella a bacca rossa destinata al nostro Rosato Basilicata IGP, composta da uve 100% Aglianico del Vulture che vengono raccolte anch’esse a mano e subito portate in cantina, dove avviene la vinificazione in fermentini di acciaio inox a temperatura controllata e dove avviene la macerazione sulle bucce per circa 7/10 ore, noi lo definiamo il vino di una notte, seguita dalla svinatura e poi dalla fermentazione alcolica. Il successivo affinamento per malmeno 6 mesi in botti di acciaio inox a temperatura controllata completano la maturazione di questo vino che viene imbottigliato e poi immesso sul mercato nella primavera successiva alla vendemmia. Successivamente iniziamo con la vendemmia delle nostre uve da destinare alle nostre 3 tipologie di rosso. La prima viene raccolta a mano dopo la prima decade di Ottobre e verrà destinata al nostro Rosso Basilicata IGP, anche qui vinificazione in fermentini di acciaio inox a temperatura controllata e macerazione sulle bucce per circa 10 giorni con rimontati quotidiani, seguiti da un affinamento per 6 mesi in botti di acciaio inox a temperatura controllata per 6 mesi prima dell’imbottigliamento e dell’immissione sul mercato nella primavera successiva alla vendemmia. La nostra seconda tipologia di vino è composta da sole uve Aglianico del Vulture provenienti dai nostri vigneti di età compresa tra i 27 e 30 anni, raccolte a mano dopo la seconda decade di Ottobre e immediatamente portate in cantina dove avviene la vinificazione in fermentini di acciaio inox a temperatura controllata con macerazione delle bucce per circa 15 giorni e rimontaggi quotidiani seguiti da un affinamento in botti di acciaio inox a temperatura controllata e per una parte in anfora per circa 12 mesi che ci permette di avere una microssigenazione naturale ottimale del vino in questa fase, seguita da un’affinamento in bottiglia per ulteriori 6 mesi che completano la maturazione di questo vino che sarà denominato Aglianico del Vulture D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata). L’ultima nostra etichetta, quella di punta proviene da sole uve Aglianico del Vulture provenienti dai nostri vigneti più vecchi (età 60 anni) e raccolta a mano dopo la terza decade di Ottobre. Le uve immediatamente portate in cantina vengono vinificate in fermentini di acciaio inox temperatura controllata per circa 15/20 giorni con lunga macerazione sulle bucce e rimontaggi quotidiani. Segue un affinamento per circa 18 mesi in botti grandi di Rovere di Slavonia da 15 Hl e per almeno 1 anno in bottiglia, anch’esso ha come denominazione Aglianico del Vulture D.O.C.

Come detto è di fondamentale importanze restare al passo con i tempi, valorizzando il brand attraverso la potenzialità del web e le capacità di chi se ne occupa: "I nostri canali social vengono gestiti da un team giovane composto da 3 ragazze, Simona, Giorgia e Fabiana, che gestiscono in maniera perfetta le pubblicazioni e i contenuti grafici, rispettivamente dislocate tra Milano e Napoli che sono due città con due mercati di riferimento per noi. Il progetto social è solo all’inizio è rappresenta pieno quella che è la filosofia dell’azienda, mediante i colori, i paesaggi e gli elementi caratteristici dei nostri vini e del nostro territorio. Un progetto social che nei prossimi mesi diventerà sempre più corposo e ricco anche di collaborazioni con altre realtà, altri brand e personaggi influenti nel mondo del vino", aggiunge Petito che poi si sofferma sull'importanza della vendita a distanza: "La parte E- commerce ci vede impegnati sempre di più e in particolare in questo periodo storico dove il canale Horeca è bloccato dalla crisi COVID 19. In questo momento to siamo attivi sulla piattaforma XECOM FOOD con i nostri vini e a breve sarà attivo il nostro personal shop Masserie dell’Imperatore".

In conclusione spazio ad altre idee e progetti: "La prima è quella della realizzazione dell’area Hospitality, e del recupero delle nostre due masserie storiche, tenendo sempre conto dei caratteri storici dei fabbricati ma con uno sguardo al futuro e all’innovazione per far vivere ai nostri clienti un’esperienza unica a 360 gradi, immersi nel cuore del Monte Vulture. La seconda è la nostra prossima uscita con l’Aglianico del Vulture D.O.C.G. Riserva che uscirà dal prossimo 2021 con l’annata 2015 e rappresenta per noi un punto importante. Sarà la nostra etichetta più importante e rappresenterà un pò quelli che sono i nostri 3 capi saldi: IL LAVORO, LA FAMIGLIA e IL TERRITORIO. Sarà ottenuto dal nostro vigneto più importante, il nostro CRU storico situato in contrada San Felice nel comune di Melfi e intitolato alla fondatrice dell’azienda Agricola Petito, Emanuela Cicchiello, (mia nonna) e prenderà il nome di Vigna Emanuela".

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