L'attesa della quiete eterna per i defunti. E dei quattrini da parte dell'Ente per i concessionari. Circa 80 famiglie attendono i soldi delle edicole funerarie dal 2011, circa 600mila euro, in balìa della guerra tra gli uffici del Comune e l’opposizione ai decreti ingiuntivi dei giudici. L’eterna incompiuta macina condanne a pioggia per il Comune, costretto a risarcire i concessionari per le quote risparmiate in seguito alla gara con il ribasso del 35%. L’opera era in autofinanziamento: l’avviso pubblico, redatto prima che la “Tecnobuilding” e la “Vivai piante Sica” s’aggiudicassero la gara d’appalto, fu varato “a prezzo pieno”. Senza ribassi. E mentre per una piccola parte dei concessionari l’Ente avrebbe trovato l’accordo “patteggiando” il debito, per gli altri ci sarebbe solamente un’intenzione di pagamento che, giuridicamente, non ha valore. L’opera è al palo da quasi 3 anni, e la delibera per la ripresa dei lavori? Non c’è. Mentre la necropoli continua a essere terra di nessuno, tra erbacce e degrado all’ingresso del parcheggio.
FONTE: La Città
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