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I fatti del giorno | Tutte le principali notizie di cronaca e attualità da Salerno e provincia

06/01/2021

DAL GIUDICE

«Non ho bruciato nessun’auto. Ho minacciato la mia ex perché non aveva pagato delle spese con i soldi che le avevo dato». Ha risposto così l’operaio di Albanella denunciato dall'ex moglie per stalking, intimidazioni e danneggiamento. Difeso dall'avvocato Leopoldo Catena , il 49enne ha risposto alle domande del gip del tribunale di Salerno, Vincenzo Pellegrino . «Abbiamo risposto alle contestazioni dell'accusa- dichiara l'avvocato- esponendo la versione dei fatti del mio assistito». Nel corso del confronto, l'imputato non ha negato i messaggi e le espressioni verbali minatorie nei confronti dell’ex moglie. Non solo per la scoperta della nuova relazione della donna, ma soprattutto per i debiti contratti dalla stessa in paese, nonostante un anticipo economico messole a disposizione dall'ex marito e da utilizzare in spese necessarie. Questi pagamenti non sono mai stati fatti, stando alla versione del manovale. La lite avvenne lo scorso luglio nel supermercato dove lei lavorava come banconista. L’uomo si recò nel market per chiedere un chiarimento. Ma il legittimo proposito iniziale è sfociato poi in una baruffa a decibel elevati con tanto di lancio d'insaccati contro la donna. «Questo è il solo episodio concreto del quale si ha certezza perché ripreso dalle telecamere del punto vendita», spiega l’avvocato Catena. Nessuna prova video esisterebbe, invece, per quanto concerne i due attentati incendiari in danno prima dell'automobile della donna e poi di quella di sua madre, l’ex suocera residente a Battipaglia, e un tentato sfregio di egual fattura all'auto del nuovo compagno. Ragion per cui, sono state confermate le intimidazioni scritte ma è stato sottolineato che a queste non è seguito alcun fatto criminoso. «Abbiamo negato in radice i due episodi e il tentato rogo - continua Catena- fornendo ulteriori spunti investigativi agli inquirenti ». Dato, quest'ultimo, che potrebbe generare futuri colpi di scena e interessare altre figure nella vicenda iniziata nel 2019, anno della separazione coniugale che ha conosciuto solo pochi mesi di quiete apparente. A dispetto della misura cautelare in carcere richiesta dal pm, il giudice ha convalidato il divieto di avvicinamento all’ex moglie fino a 200 metri. A Battipaglia vive la parte offesa insieme al nuovo compagno ma ha sede anche l'officina presso la quale lavora l'imputato, domiciliato ad Albanella insieme ai tre figli, «in riferimento ai quali- conclude l'avvocato Catena - bisognerà accordarsi sul diritto di visita da parte della madre. Restiamo in attesa del giudizio immediato o del decreto di citazione a giudizio». (La Città)

EPIFANIA SOLIDALE

Il Comune di Castel San Giorgio in campo per i più bisognosi in occasione dell’Epifania. L’amministrazione comunale, infatti, ha pensato di regalare un pensiero dolce ai bambini disabili e a quelli all’interno di nuclei familiari che usufruiscono del pacco alimentare distribuito in città grazie alle varie convenzioni messe in piedi dall’Ente. “Ho subito condiviso le proposte ricevute dagli assessori alle Politiche sociali e alle Pari opportunità, Antonia Alfano e Giustina Galluzzo. Per noi l’inclusività è un valore che va dimostrato ogni giorno”, ha detto la sindaca Paola Lanzara. “Ecco perché, in occasione dell’Epifania, abbiamo donato una calza con dolciumi ai bimbi diversamente abili e a chi fa parte di famiglie già in carico ai nostri Servizi sociali e che usufruiscono del pacco distribuito principalmente dal Banco Alimentare. Vogliamo che queste feste natalizie, particolari per l’emergenza Covid, vengano ricordate dai più piccoli in modo diverso”.

TRASPORTI

Il consigliere regionale Luca Cascone nella commissione di studio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti incaricata di avanzare proposte per la definizione del quadro normativo in relazione agli aspetti economici-finanziari del trasporto pubblico locale e criteri uniformi per la ripartizione dei contributi statali. Una nomina voluta dal ministro Paola De Micheli. La commissione, presieduta dal professor Bernardo Giorgio Mattarella della Luiss Guido Carli di Roma, composta da esperti della materia e dai rappresentanti istituzionali dei soggetti pubblici coinvolti nell’offerta di mobilità pubblica a livello locale. (Cronache)

IL ROGO

Sarà la relazione tecnica dei vigili del fuoco a chiarire le cause di un incendio che è divampato, la notte scorsa, in un negozio di abbigliamento a Vallo della Lucania, nel Salernitano. Al momento, non viene esclusa alcuna pista, nemmeno quella del dolo. Nessuna persona è rimasta coinvolta. Il rogo, che ha generato molto fumo nero, ha provocato danni alla merce in esposizione posizionata in stand in metallo. Le fiamme non hanno causato danni strutturali alla stabile che ospita l'esercizio commerciale. L'intervento dei pompieri, infatti, ha consentito di domare l'incendio, limitandoli. Le indagini sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania.

ANTI VIOLENZA

La violenza contro le donne diventa tema politico generale, sara’ attivo sul territorio un altro importante servizio promosso dall’amministrazione comunale: il Centro AntiViolenza “Vite di Giada” e’ il nome del servizio sociale dedicato alla memoria di Luana Rainone, morta accoltellata alla gola ad appena 31 anni. Luana è scomparsa il 23 luglio scorso ed è stata ritrovata uccisa, a Poggiomarino, avvolta in buste per la spazzatura, gettata crudelmente in un pozzo per le acque nere. Questo è solo uno dei tanti casi di femminicidio che siamo purtroppo costretti a raccontare.

LA RIMOZIONE

Rimosso il furgone in via Pellegrino Cuciniello, nei pressi del passaggio a livello della rampa di accesso alla tangenziale di via Irno. Quel Turbo Daily bianco era diventato un po’ l’emblema dei veicoli abbandonati per strada. Le foto di Google Maps, infatti, lo ritraggono fermo nello stesso punto almeno dallo scorso luglio. Poi, nel tempo, una targa era sparita, un’altra era diventata illeggibile, il vetro lato guida era andato in frantumi e la relativa guarnizione era stata divelta. Perfino un albero lo stava avvolgendo con i suoi rami. (La Città)

DISSERVIZI POSTALI

Anno nuovo, vecchi problemi con i disservizi di Poste Italiane nelle filiali della Campania. Ad alzare il coperchio di un problema che si trascina da tempo è stato il sindaco di Bellizzi, Domenico Volpe . Le rimostranze del primo cittadino sono arrivate sulla scrivania del presidente regionale dell’Anci, Carlo Marino. La protesta esplosa a Bellizzi è finita, attraverso un’altra missiva, a Maria Lea Pettorino, responsabile relazioni istituzionali territoriali Sud di Poste Italiane. La situazione, non è più un mistero, è diventata insostenibile. Tantissimi utenti, tra cui anziani e persone con difficoltà ambulatorie, sono costretti ad attendere per ore, in fila, in piedi e alle intemperie il proprio turno di “chiamata”. A scatenare le ultime polemiche sono stati gli utenti bellizzesi che negli ultimi giorni del 2020 sono stati costretti ad attendere sotto forti piogge torrenziali e raffiche di vento il loro turno per entrare all’interno delle poste. Alcune utenti in verità, soprattutto i più giovani, attraverso la prenotazione hanno aggirato l’ostacolo. Hanno infatti avuto accesso senza dover attendere molto tempo per entrare. In più occasioni i dirigenti postali hanno rivolto un meticoloso appello a recarsi agli sportelli solo per le operazioni indispensabili in modo da agevolare sia gli utenti che i lavoratori. (La Città)

La protesta dei cittadini metelliani contro le Poste corre sui social. E con tanto di foto eloquenti che documentano assembramenti che si vengono a creare per pagare anche un misero bollettino postale. La richiesta più logica è quella di rendere operativi più sportelli a disposizione delle persone che fruiscono dell’ufficio postale. Occorre un impegno concreto e indifferibile da parte della direzione delle Poste per migliorare il servizio che è chiaramente in difficoltà. C’è urgenza di un riassetto più efficiente dei servizi resi all’utenza. (Cronache)

LA BRAVATA

Festeggia il Capodanno, sparando colpi di pistola in aria. Il video pubblicato su Facebook è diventato virale. Nell’agro ebolitano, ora, sono in molti ad avere paura. L’imprenditore che ha festeggiato la fine del 2020 in modo eclatante è molto noto nel suo ambiente ma anche per alcuni problemi avuti con la giustizia in passato. Non badando a spese in fuochi d’artificio, l’ebolitano ha salutato l’arrivo dell’anno nuovo nel cortile della sua villa. Il video procede per oltre un minuto senza alcuna scena eclatante. All’improvviso spunta una pistola, impugnata dall’imprenditore. L’uomo chiama alcuni parenti. E inizia a sparare. In alto. Invece di concludere i fuochi con i consueti tre “botti finali” che normalmente sono più forti degli altri, alla fine degli artifici pirotecnici che hanno inondato di colori, luci e rumori il suo ampio giardino, ha fatto di più. Il giovane, infatti, ha impugnato una pistola ed ha esploso un colpo in aria. Come se non bastasse il gesto in sé ha deciso, piuttosto incautamente, di condividere la bravata sui social. Non ci è voluto granché perché diventasse virale e capitasse in mano a tantissimi giovani che potrebbero prendere il gesto e imitarlo. In pochi minuti, tante persone hanno copiato il link del video che è stato trasmesso attraverso la messaggiastica istantanea su centinaia di telefonini. Il gesto pericoloso e sconsiderato ha scatenato inevitabili polemiche. Appare difficile che l’imprenditore sia in possesso del porto d’armi, considerando il precedente penale. Un passato che, però, aveva giurato di aver sepolto e dimenticato. Ma il fatto che possieda una pistola non depone certo a suo favore. Nel quartiere dove risiede la sua “bravata” non è passata inosservata. Monta la preoccupazione destata dal gesto, che non è stato considerato come semplice goliardia, piuttosto come una ostentazione di potere e di inclinazione alla violenza che spaventa la maggior parte delle persone. Si attende ora una risposta da parte delle forze dell’ordine che possa rasserenare gli animi. Il “pistolero” rischia una denuncia. (La Città)

OPERAZIONE KAMARATON

Per 39 indagati coinvolti nell’inchiesta Kamaraton il 4 marzo del prossimo anno inizierà il processo. Sono stati tutti rinviati a giudizio al termine dell’udienza preliminare che si è svolta presso il tribunale di Vallo della Lucania. Altre tre persone coinvolte nella vicenda giudiziaria e legate alla Soget hanno chiesto il rito abbreviato. Per tutti a chiedere il processo era stato il sostituto procuratore Vincenzo Palumbo al termine delle indagini relative alla maxi vicenda giudiziaria che ha sconvolto il Comune di Camerota il 16 maggio del 2019. Furono 12 le misure cautelari che scattarono a carico di ex politici, funzionari e professionisti, tutti legati alla giunta guidata dalla seconda metà del 2012 ai primi mesi del 2017 dal sindaco Antonio Romano. Con lui a finire nei guai Antonio Troccoli già primo cittadino, il figlio Ciro Troccoli assessore nella giunta romano, e gli ex amministratori Michele Del Duca, Rosario Abate, Fernando Cammarano. Furono sottoposto agli arresti. Per gli ex primi cittadini si aprirono anche le porte del carcere di Vallo. Poi rimessi in libertà. Il prosieguo delle indagini il ha fatto numero degli indagati fino ad arrivare ad un totale di 42 e coinvolgendo altri funzionari, avvocati, vigili urbani e dirigenti della Soget. Nel lungo elenco figura anche Giuseppe Occhiati, il dipendente comunale finito in manette pochi giorni dopo il blitz dei carabinieri, beccato in flagranza mentre intascava soldi in cambio del rilascio di un documento all’interno di un bar. Le indagini coordinate dalla Procura di Vallo fecero emergere l’esistenza di un “collaudato sistema criminale”, stando alle accuse basato su logiche affaristiche e clientelari, funzionale alla spartizione illecita degli appalti a favore degli imprenditori amici. Per il procuratore capo Antonio Ricci, una vera e propria struttura associativa, in grado di perseguire i propri fini illeciti attraverso l’apparato amministrativo. Venivano rilasciate anche “regolari ricevute” con assunzioni che sfruttavano le difficoltà occupazionali dell’area e portavano a creare occasioni di lavoro non per tutti ma solo per alcuni, e non per merito, al massimo per il numero di voti garantito. E ancora spartizione di gare d’appalto a società riferibili agli stessi amministratori o a soggetti compiacenti o a loro vicini. Un modus operandi omogeneo e portato avanti per un apprezzabile lasso di tempo, che si sviluppava in particolare sotto le direttive di Romano e Troccoli con l’apporto degli altri. La gestione della cosa pubblica era “Un affare per pochi amici”. In cambio delle gare pilotate, gli imprenditori fornivano agli amministratori o la classica mazzetta, con somme di diverse migliaia di euro, o assunzioni presso le proprie aziende di personale indicato dagli amministratori, o ancora lavori edili privati in maniera gratuita, pass per parcheggi e ormeggi gratuiti durante l’estate. (Cronache)

AGRITURUISMO

Vincenzo Tropiano direttore della Coldiretti provinciale di Salerno, interviene in merito alla vicenda degli Agriturismi regolarmente autorizzati a svolgere le loro attività, ma che purtroppo sono rimasti fuori dai ristori previsti a causa della pandemia. “Purtroppo a causa di un errore commesso dalla Regione circa il 60% degli Agriturismi non potrà per ora usufruire dei ristori. E tutto perchè non è stato aggiornato l’albo delle attività presenti sul territorio campano”. Tropiano spiega che i singoli comuni dove gli Agriturismi hanno sede hanno rilasciat ai gestori i dovuti permessi e di conseguenza queste attività sono in regola e possono operare senza nessun problema. 

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