LA TRUFFA
Sono accusati di truffa aggravata, autoriciclaggio e mediazione creditizia abusiva gli 82 salernitani raggiunti dall’avviso di conclusioni indagini del pm Francesca Fittipaldi , della Procura di Salerno. L’inchiesta della Guardia di Finanza ricostruì una presunta truffa alla Banca Popolare dell’Emilia Romagna e alla Banca di Sassari, che avrebbe provocato all’istituto di credito sardo un danno del valore di circa 800mila euro. Tutto ha avuto inizio nel 2017 quando la direzione centrale della Bper evidenziò delle anomalie nell’erogazione di 800mila euro di prestiti a decine di clienti presso la filiale di Bellizzi e di cui, solo 80mila euro erano stati pagati quali rimborso rate prestito all’istituto. A capo del raggiro, per i pm, c’era l’allora direttore della Bper di Bellizzi, Amodio Saracino , e due impiegati bancari, Francesco Nappo e Michele Del Grosso , accusati di associazione in concorso finalizzata alla truffa, che avevano attivato una rete costituita anche da promoter finanziari Gianluca Romano, Domenico Carbone, Mario Ingenito, Massimo Maresca e Domenico Carucci. (La Città)
L'ARRESTO
Affiancarono ciclista e gli portarono via la catenina d'oro: arrestati giovani ebolitani. Gli agenti del commissariato di Polizia di Battipaglia hanno applicato un'ordinanza di custodia cautelare a carico di P.M.34enne e B.L., 22enne, entrambi di Eboli. I due, lo scorso luglio, si erano resi protagonisti di un furto con strappo: a bordo di un'utilitaria affiancarono un cittadino rumeno che percorreva via Adige in bicicletta, sottraendogli con la forza una collana d'oro. Gli agenti, grazie alla visione dei filmati di video sorveglianza e ai racconti di alcuni testimoni, sono riusciti a risalire all'identità dei rapinatori.
L'AGGRESSIONE
Incidente stradale in via Gonzaga, due donne “brille” aggrediscono l’anziano conducente dell’altra auto. L’impatto è avvenuto tra una Citroen C1 e una Ford Focus. All’arrivo dei vigili urbani, le donne hanno ingiuriato anche la polizia locale. La vigilia di Capodanno costerà cara alle due ebolitane. Alla conducente brilla è stata sospesa la patente. Ad entrambe è stata notificata una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale. Le due donne avevano deciso di festeggiare la fine dell’anno con l’alcool, non curandosi di essere un pericolo per gli altri automobilisti. Così non hanno esitato a imboccare via Generale Gonzaga. L’incidente avrebbe potuto concludersi pacificamente scambiandosi i dati delle rispettive assicurazioni, se non fosse stato che la donna in evidente stato di alterazione etilica ha iniziato a urlare contro l’anziano conducente dell’altra macchina. A darle manforte, è stata l’amica in auto con lei, anche lei del tutto obnubilata dall’alcool. Le due hanno creato un tale caos che sul posto sono accorsi i vigili urbani. Inevitabili le sanzioni. Per la conducente la vicenda si è conclusa nel peggiore dei modi: patente sospesa e accusa di guida in stato di ubriachezza, oltre all’oltraggio a pubblico ufficiale. (La Città)
PROSCIOLTI
Sono state archiviate le accuse per trentuno medici finiti sotto inchiesta per l’omicidio colposo di Umberto Ferrara, 76enne deceduto dopo essere stato visitato in tre diversi ospedali, tre strutture sanitarie ospedaliere dell’agro nocerino, in particolare Scafati, Pagani e Nocera Inferiore. L’episodio avvenne a gennaio 2019, con la denuncia dei familiari ad avviare l’inchiesta per fare luce sull’episodio: Umberto Ferrara, originario di Cava de' Tirreni, aveva dei problemi di linguaggio, stava male e non riusciva a parlare, con il trasporto in ospedale per cercare di individuare le cause. Sulla vicenda, il gip Gustavo Danise del tribunale di Nocera Inferiore ha accolto la richiesta di archiviazione non ravvisando elementi utili a sostenere l’accusa in giudizio richiamando la consulenza disposta dal pm che aveva sottolineato la conformità delle condotte dei medici rispetto alle misure terapeutiche adottate dagli indagati. Per quanto riguarda la causa del decesso, individuata all’esito dell’esame autoptico eseguito dalla consulente del pm dottoressa Viviana Vessa, «tutto induce a ritenere che si sia verificato un evento imprevisto, improvviso, non prevedibile né prevenibile, escludendo la ravvisabilità di elementi di rilevanza penale nella condotta di ciascuno degli indagati». (La Città)
DEGRADO
Da allevamento in pessime condizioni igienico sanitarie a “resort” per cani senza appunti. Grazie all’attività di controllo sul territorio, nel corso di queste feste è stata scritta una storia a lieto fine per gli ospiti a quattro zampe di un podere agricolo di diversi ettari ad Agropoli in località Mattine. Infatti, nell’ambito delle operazioni di monitoraggio per il contrasto agli abusi edilizi, condotte dagli agenti della polizia locale, guidati dal maggiore Sergio Cauceglia, con il supporto degli operatori del Nucleo Intervento Tutela Ambientale, coordinati da Giuseppe Di Somma , durante un sopralluogo, grazie all'ausilio dei droni era stata individuata un’area con all’interno un fabbricato abusivo di 150 metri quadrati e poi un allevamento di razze canine di alta genealogia al limite del clandestino. Cuccioloni di beagle e di cane corso sono stati trovati ammassati in spazi angusti e in gabbie non a norma, in condizioni igieniche precarie e documentazione sanitaria tremolante e discontinua. Molti cuccioli erano infatti sprovvisti del libretto veterinario e, di conseguenza, non erano stati microchippati e sottoposti alle dovute vaccinazioni. Una struttura, insomma, da adeguare e tassativamente restituire al decoro entro una settimana. E puntuali, la mattina del 24 dicembre le guardie ecozoofile, insieme al dottor Enzo Squillaro dell'Azienda Sanitaria Locale Agropoli 69-70, hanno eseguito l'ispezione al fine di verificare la corretta e idonea attività. Di fatto il titolare della struttura ha seguito le prescrizioni in maniera certosina, superando addirittura le aspettative dei più ottimisti e donando felicità non solo a se stesso, ma soprattutto ai circa venti cani del proprio allevamento.
L'INTERROGATORIO
Si terrà lunedì mattina l’interrogatorio di garanzia dell’operaio 49enne di Albanella, protagonista di due roghi d’auto e di un tentato atto incendiario in danno della vettura del nuovo compagno dell’ex moglie. L’uomo ha bruciato prima la vettura della donna, parcheggiata nei pressi dell’abitazione ad Albanella, poi quella dell’ex suocera a Battipaglia. Il tutto con costanti intimidazioni verbali e sotto forma di messaggi, estese anche all’avvocatessa, assunta a rappresentare la parte offesa, in occasione di un incontro per discutere della separazione consensuale. Lunedì prossimo, assistito dall’avvocato Leopoldo Catena , il manovale risponderà alle domande del gip, Vincenzo Pellegrino. Le accuse sono gravi e gli episodi contestati molteplici. L’operaio è destinatario di una misura cautelare: il divieto di avvicinarsi all’ex moglie. (La Città)
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