Costruire, lentamente comporre. Pezzo dopo pezzo, perché è l’insieme delle esperienze e delle visioni a definire meraviglia, intensità e bellezza: Casadilego, è per questo che nessun altro nome le è sembrato più adatto. La passione per Ed Sheeran da sigillarsi addosso, e quel sogno di trasformarsi in “una casa di lego pronta ad accogliere, pronta a scoprire posti meravigliosi e parti mancanti”. Dietro una spiccata timidezza, la lunga chioma blu e due occhioni pronti a divorare il mondo, c’è Elisa Coclite, la giovanissima cantante che ha trionfato a X Factor 2020 lo scorso 11 dicembre nel team di Hell Raton. In punta di piedi, così come è solita fare, ma con il cuore pronto ad esplodere e raccontare: ha la stessa età di tanti giffoner, appena diciassettenne, ospite speciale e emozionata della Winter Edition del Festival che con la melodia, le parole e la libertà è capace di dare forma e tempo a case di magia, storie e emozioni. “La prima volta che ho ascoltato Ed Sheeran mi sono sentita a casa, avevo otto anni e c’è stata una vera e propria scintilla – ha raccontato a Giffoni -. Un mondo nuovo, fatto di cose che mi piacevano e mi facevano stare bene, ho capito che la musica sarebbe stata la mia vita”. A frugare nel cassetto dei sogni insieme a lei, il giornalista Andrea Laffranchi. Sono tanti quelli di Casadilego, voce rivelazione del talent Sky. “Alle blind non ho mai avuto grandi aspettative – ha continuato così a raccontarsi -. Pensavo che i primi tre provini sarebbero stati gli ultimi, non mi aspettavo di arrivare fino a lì. Poi la non aspettativa si è trasformata in impegno a fare sempre meglio”. Un percorso nuovo per lei, una musica pronta a suonare sempre più forte. “Non ero lì per vincere o dimostrare qualcosa – ha continuato –. Volevo condividere, prendere e dare”. È il pianoforte la sua seconda pelle, quello scudo speciale che la protegge, nascondersi tra le note è una cosa naturale, quasi necessaria.
Figlia di musicisti, nelle sue vene scorre sangue jazz passivo: “Ricordo la prima volta che ho sfiorato quei tasti neri, avevo solo pochi mesi. Non mi sorprende tutto questo legame che c’è tra me e il pianoforte, è stato forse il primo suono che ho ascoltato, mio padre mi ha accolta con Mozart quando io e mamma siamo arrivate a casa tre giorni dopo la mia nascita”. Ed è cresciuta così, a musica leggera e sogni grandi. “Davanti a me c’è una strada, il senso è riempirla di ispirazioni – ha continuato -. Ho bisogno di trovare nuove cose, conoscere nuovi mondi, ho bisogno di trovare la mia dimensione ideale cantando in italiano. E poi ho tanta voglia di imparare”. Non ha mai smesso di scrivere, Casadilego lo fa da sempre: un modo per sopravvivere, per trattenere su carta una parte importante della sua vita: “Oggi è difficile farlo, far coincidere quello che c’è nella mia testa con la realtà che stiamo vivendo è un’impresa ardua. Le due cose non combaciano, vedo e sento cose che non posso vivere e provare, è assurdo”. Dalla semplicità disarmante Elisa, con le idee chiare e lo zaino pieno di cose da riempire. “Con Manuelito mi sono divertita tantissimo – ha raccontato a Laffranchi e ai giffoner - è stato un percorso bellissimo. Porterò con me dei legami intensi, le under donne sono diventate delle sorelle. Ma anche Santi, i Melancholia e tutti gli altri ragazzi che hanno condiviso quei giorni con me. Adesso voglio far conoscere chi sono, tutte le mie sfumature, perché le persone hanno visto solo una parte di Casadilego. Ci sono ancora tanti mondi da incastrare”.
Oggi il suo account Instagram conta più di 200mila follower: “Sono felice che le persone ascoltano la mia musica ma non sono ossessionata dai social – ha aggiunto -. Mi piacerebbe vederle davanti a me, questo si, duecentomila persone riempiono quattro stadi. Sarebbe pazzesco”. Appassionata di programmi di cucina, è il risotto il suo piatto forte. Non ama fare sport e la matematica è una delle sue acerrime nemiche. Al cinema preferisce la lettura, il suo primo videoclip lo immagina senza di lei: “Mi piacerebbe invece fosse pieno di effetti animati”. Timida, ma con le emozioni giuste. Che parlano anche restando zitte. “Voglio concentrarmi sulla positività, proprio come mi diceva Manuelito – ha spiegato -. In un mare di commenti positivi, tendiamo a focalizzare la nostra attenzione su quello negativo. Io sono a favore della critica costruttiva, quella sterile mi destabilizza e credo non porti a nulla. Sento forte il peso della cattiveria, della superficialità, ma quello della musica è sempre più forte. Quando uscii da X Factor mi chiesero del body shaming e di una serie di cose di cui non mi sento pronta a portare il peso. C’è tanta gente che combatte e ha combattuto, che incentra la propria arte per portare messaggi di questo tipo. Io non mi sento in grado e non voglio farlo, sono dell’idea che nella vita bisogna sempre prendere una posizione e io so bene quale è la mia. Qualora ce ne fosse bisogno metto anche una bandierina in testa, ma adesso lasciatemi fare musica”. Diretta, con il sorriso e gli occhi pieni, sempre. E con un ospite speciale pronto a irrompere nel bel mezzo della chiacchierata, il suo gattone Eddie: “Ha il pelo rosso, indovinate a chi mi sono ispirata per dargli un nome? Il prossimo si chiamerà Manuelito. Anche se lui mi ricorda tanto uno scoiattolo volante, con quelle giacche dalle maniche larghe”.
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