LA MULTA
Controlli della Polizia municipale. Diffide e sanzioni a due medie strutture di vendita Nel pomeriggio di ieri, il personale del Comando, coordinato dal comandante Sergio Cauceglia ha effettuato una serie di controlli all’interno di medie strutture di vendita presenti sul territorio comunale, effettuando una dettagliata ricognizione dei prodotti esposti per la vendita, rilevando che in due attività, site una in località Mattine e un’altra in via Taverne, l’esposizione degli stessi avveniva senza accorgimenti restrittivi di prodotti esclusi dalla libera vendita dall'ultimo Dpcm Il personale operante ha proceduto a contestare il fatto illecito ai titolari delle rispettive strutture di vendita, procedendo alla contestuale completa interdizione dalla vendita al pubblico dei prodotti allo stato non commerciabili, con diffida agli interessati al rispetto delle norme statali e regionali di riferimento in relazione al rischio di contagio da Covid-19. Emesse a carico di ciascuno dei titolari delle strutture la sanzione amministrativa, prevista per legge, pari ad euro 400,00. L’attività di controllo degli esercizi commerciali proseguirà anche nei prossimi giorni.
IL SEQUESTRO
Il Nucleo di Polizia ambientale dell’Ufficio Circondariale marittimo di Palinuro ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal gip presso il Tribunale di Vallo della Lucania di un distributore carburanti sito nel Comune di Celle di Bulgheria. Nel corso di verifiche, eseguite in collaborazione al personale tecnico dell’Arpac di Salerno, è stato infatti riscontrato che la ditta lavorava in assenza dell’autorizzazione unica ambientale ed in assenza di un sistema di trattamento depurativo delle acque di dilavamento del piazzale, luogo in cui si svolgevano le fasi di lavorazione e l’attività di distribuzione del carburante. Le acque in questione, contaminate con le sostanze connesse all’attività, confluivano in un depuratore non a norma e venivano immesse tal quali nelle aree circostanti e su nudo terreno in area limitrofa al fiume Mingardo. Il tutto è accaduto in area soggetta a speciale protezione all’interno del Parco Nazionale del Cilento, degli Alburni e del Vallo di Diano.
L'AGGRESSIONE
È stato denunciato il responsabile dell’aggressione ai danni dell'avvocato Roberto Lambiase , avvenuta lunedì scorso in una strada isolata di campagna e situata al confine tra Roccapiemonte e Mercato San Severino. Si tratta di un 60enne rocchese, A.P., al quale i carabinieri, dopo una perquisizione domiciliare, hanno sequestrato in maniera preventiva - perché con la denuncia alla magistratura sono venuti meno i requisiti per il possesso - alcune armi che l'uomo deteneva regolarmente in casa. I militari della Compagnia di Mercato San Severino, diretti dal colonnello Alessandro Cisternino , ora stanno cercando di ricostruire l'accaduto e soprattutto di capire i motivi che abbiano spinto il professionista 60enne di Roccapiemonte a scagliarsi con tanta violenza contro l'avvocato 50enne, rischiando di ucciderlo. Ieri intanto Roberto Lambiase, ancora provato e dolorante, si è recato presso la stazione dei carabinieri di Castel San Giorgio dove ha raccontato la sua versione dei fatti. L'ex dirigente della Battipagliese Calcio e già presidente del consiglio comunale di Roccapiemonte dal 2012 al 2016, ha ripercorso quei momenti drammatici nei quali ha temuto di perdere la vita. L'avvocato sarebbe stato attirato in un vero e proprio agguato, anche se l'esatta dinamica dei fatti è oggetto di indagini, sono tanti gli interrogativi ai quali i carabinieri stanno cercando di dare delle risposte. Lambiase, ignaro di tutto, convinto di dover dare un parere legale, è stato condotto dal suo aggressore in una strada sterrata in aperta campagna lontano dal centro abitato. Qui A.P. dopo che l'auto di Lambiase si era fermata sull'impervio sentiero, si era allontanato dicendo di essere a pochi passi dalla sua abitazione e di dover prendere delle carte. Dopo poco l'uomo sarebbe ritornato armato di bastone e avrebbe iniziato a colpire di spalle l' avvocato Lambiase. Quattro, cinque violenti colpi al capo mentre il sangue schizzava ovunque. Sbattendo a terra l'avvocato si lussava anche una spalla. Trovata una pietra la vittima ha trovato le forze per potersi difendere e allontanare per pochi istanti il suo aggressore, riuscendo a scappare. Al legale rocchese, intanto, è arrivata anche la solidarietà dell’Ordine degli Avvocati di Nocera Inferiore. «L’ignobile atto perpetrato ai danni di Lambiase rappresenta, purtroppo, l’emblema di un modo distorto di percepire il delicato ruolo che, quotidianamente, noi avvocati siamo chiamati a svolgere. Il Consiglio dell’Ordine condanna ogni forma di violenza». (La Città)
LO SCONTRO LEGALE
Scontro legale tra amministrazioni forestali: il Tar accoglie il ricorso presentato dalla Comunità Monti Picentini contro altri tre Enti, nominando il commissario ad acta per vigilare sul pagamento di somme relative a oneri del personale. La stessa Comunità aveva chiesto di ottenere l’esecuzione della sentenza emessa dal Tribunale di Avellino nel 2016, e che riguardava il decreto ingiuntivo a carico della stessa per il versamento di contributi delle annualità 2001, 2005, 2006 e 2007. Gli Enti forestali della Irno Solofrana, della Terminio Cervalto e della Partenio Valle di Lauro erano state condannate al pagamento di una somma pari a circa 150mila euro, oltre agli interessi. Il decreto ingiuntivo risaliva al 2007, con un importo di oltre 206mila euro, corrispondente a una parte del contributo «elargito dal ministero dell’Interno alla Comunità Montana Serinese per gli oneri del personale, che era stato assunto dalla disciolta unica Comunità Montana Valle Irno e successivamente distribuito tra le Comunità Montane risultanti dallo scioglimento». Una situazione rimasta in stallo per quattro anni, fino al ricorso al Tar della Monti Picentini. La Comunità ricorrente si è rivolta ai giudici amministrativi chiedendo di «adottare tutte le misure necessarie per assicurare l’integrale esecuzione dell’ordinanza azionata, con condanna delle intimate amministrazioni al pagamento in suo favore della somma indicata nel titolo azionato, comprensiva degli interessi medio tempore maturati e delle spese del presente giudizio». Sollecitata la nomina di un commissario ad acta per il persistente inadempimento. Il Tar Campania (sezione Salerno) ha accolto le motivazioni della Comunità Monti Picentini. «Rispettate le formalità procedurali e sussistente la fondatezza della pretesa, il ricorso in esame deve essere accolto e, per l’effetto, in esecuzione dell’azionato titolo esecutivo, deve ordinarsi alla Comunità Montana Irno Solofrana, alla Comunità Montana Terminio Cervialto e alla Comunità Montana Partenio Valle di Lauro il pagamento, in solido, in favore di parte ricorrente (entro il termine di novanta giorni, decorrenti dalla comunicazione o, se anteriore, dalla notificazione della presente sentenza), delle somme a essa spettanti per effetto della sentenza in epigrafe, comprensive degli interessi medio tempore maturati, nei limiti in cui le somme in base ad essa dovute non sono state ancora corrisposte e, dunque, detratti i pagamenti eventualmente già effettuati». Respinta la condanna al versamento della mora, mentre è stata disposta la nomina del commissario ad acta nella persona del prefetto di Salerno, con facoltà di delega, che dovrà provvedere a istanza di parte, entro il successivo termine di trenta giorni dalla scadenza del termine già assegnato». (La Città)
IL RAID
Nuovo avviso di conclusione indagini per l’agguato all’arma bianca consumata la sera del 22 ottobre 2019 a Roccapiemonte, capitanata da un gruppo di nocerini a punire un precedente episodio contro dei coetanei rocchesi. La procura ha riemesso l’avviso, in sostituzione del precedente inviato a luglio, con dieci posizioni e altrettanti ragazzi coinvolti rispetto ai dodici iniziali, con lo stralcio per la competenza del tribunale dei minori a carico di altri per le accuse di devastazione, lesioni e porto in luogo pubblico di armi improprie. (La Città)
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