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01/11/2020

LA NOTA

“Le Camere di Commercio campane seguono con grande attenzione l’evolversi dello scenario relativo alla diffusione della pandemia e le conseguenti ricadute che essa ha sulle categorie coinvolte. Abbiamo rappresentato alle Istituzioni le istanze dei diversi comparti, auspicando provvedimenti che tengano conto della attuale situazione economica e produttiva. Ma in questo momento è prioritaria la salute. Senza salute non c’è economia”. “Non è un problema della Campania, non è un problema dell’Italia, è un problema globale. Altri stati europei hanno preso in queste ore provvedimenti severi e indiscutibili”. “Oggi più che mai bisogna riconoscere il primato della scienza e la politica deve adeguarsi alle sue indicazioni facendo scelte dolorose ma inevitabili. E’ una situazione straordinaria e come tale va gestita”. “Per tale ragione, pur comprendendo profondamente le difficoltà e le preoccupazioni delle categorie più colpite, stigmatizziamo qualsivoglia forma di manifestazione e sit in di protesta. Riteniamo irresponsabili le iniziative registrate in questi giorni, peraltro organizzate in maniera del tutto sconsiderata attraverso passaparola spontanei o tramite i social network. Esse rappresentano una violazione dei decreti che vietano tassativamente gli assembramenti. Ed è proprio in questa fase particolarmente delicata di diffusione del contagio che facciamo appello alla responsabilità individuale a salvaguardia della salute pubblica e delle stesse categorie interessate. Contestualmente chiediamo alla Regione Campania di mettere in campo tutte le azioni possibili, immediate e anche drastiche, per salvaguardare tutti i settori. Solo arginando l’epidemia si potrà guardare ad una ripresa totale delle attività”.

QUI CETARA

Stando all'ultimo aggiornamento, sono tutti sintomatici i 15 positivi al Covid-19 di Cetara, per quanto trattasi di sintomi lievi che ne consentono le cure domiciliari. Un numero considerato elevato, per un comune che conta poco più di duemila abitanti, che ha portato il primo cittadino, Roberto Della Monica, ad adottare sin da subito misure più drastiche, in vigore fino al 15 novembre. Durante l’annuncio pubblico, avvenuto nella scorsa serata attraverso i canali social ufficiali, il sindaco ha anticipato la nuova ordinanza che comunica la chiusura di scuole, uffici comunali, chiese e del cimitero nei giorni 1 e 2 novembre, nonché degli esercizi commerciali alle ore 14, con eccezione del sabato, in cui potranno restare aperti fino alle 18, mentre la domenica la chiusura sarà disposta per l’intera giornata; fanno eccezione le attività di ristorazione, per cui continuano a valere le direttive nazionali e regionali. Vietato, inoltre, l’accesso alla zona di Largo Marina, se non per raggiungere la propria abitazione, il luogo di lavoro o attività commerciali. Anticipato, infine, il coprifuoco alle 21, mentre nelle ore restanti, pur non essendoci un divieto della mobilità individuale, il sindaco Della Monica raccomanda vivamente di limitare le uscite ai soli motivi di necessità.

LA SENTENZA

Sentenza rivoluzionaria del TAR Campania. I bambini autistici hanno diritto all’insegnante di sostegno per tutte le ore di permanenza a scuola, indipendentemente dalla cattedra di 18 ore settimanali prevista dal Provveditorato per l’insegnante di sostegno. In sintesi nel caso in cui il piccolo autistico svolga orario prolungato, ad esempio tempo pieno e/o pomeridiano, è compito del Provveditorato assegnarli anche più di un insegnante di sostegno, affinché sia seguito per tutto l’orario scolastico. Una boccata di ossigeno per i genitori costretti, per evitare problemi, a dover prelevare i propri figli da scuola superate le 18 ore coperte dall’insegnante di sostegno, soprattutto in caso di sindrome dello spettro autistico grave. Questo il commento di Angela Masia referente del Gruppo Scuola Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Campania: “ Sono molto soddisfatta di questo ricorso e ringrazio l’Avvocato Luigi Adinolfi per il prezioso lavoro che ogni giorno svolge a supporto dei nostri bambini. Altresì bisogna amaramente constatare il perdurare di una grave distorsione del sistema scolastico contro la quale Angsa Campania combatte da sempre in prima linea. Ogni singola Scuola oggi ha un organico di sostegno inferiore ai reali fabbisogni degli alunni, chiaramente causa di procedimenti disciplinati da leggi che stabiliscono il contenimento della spesa pubblica. Peccato che tali provvedimenti siano in netto contrapposizione con la Corte costituzionale che ha stabilito il principio che “ad un maggiore livello di disabilità deve corrispondere un maggior grado di assistenza, al fine di consentire al disabile di superare il suo svantaggio e di porlo in condizione di parità con gli altri” (sentenza n. 80 del 22 febbraio 2010). Angsa Campania non smetterà, pertanto, di lottare e chiedere a tutti i tavoli di discussione che si ponga fine, una volta per tutte, a questo malcostume italiano è che siano realizzati interventi individualizzati in relazione alle reali esigenze dei singoli alunni.”

IL CONCORSO

Saranno gli alunni delle IV e V dei licei salernitani Tasso, De Sanctis e Da Vinci a scrivere i racconti Noir, preferibilmente ambientati nel centro storico di Salerno, con particolare attenzione al convento di San Michele, a partecipare alla VI edizione del SalerNoir Festival le notti di Barliario, organizzato dall’Associazione Porto delle Nebbie, con la collaborazione e il sostegno della Fondazione Carisal, il patrocinio del Comune di Salerno e la partecipazione del teatro Ghirelli-Casa del Contemporaneo. La presentazione del Regolamento del Concorso è avvenuta durante un incontro on line, a cui hanno preso parte la Presidente dell’Associazione Porto delle Nebbie e Direttrice del festival Piera Carlomagno, il Direttore della Fondazione Carisal Francesco Innamorato, la Responsabile di progetto della Fondazione Gabriella Monetta, la Referente Scuole dell’Associazione Pina Masturzo, e le docenti Referenti dei tre licei coinvolti, Ester Cafarelli per il Tasso, Mimma Virtuoso per il De Sanctis e Daniela Giacomarro per il Da Vinci. Ciascun partecipante, da solo o in coppia, potrà consegnare entro il 20 Novembre 2020, un racconto di lunghezza non inferiore a 4mila e non superiore a 6mila battute, spazi compresi, e con proprio titolo. Il racconto dovrà essere consegnato, alla propria insegnante di riferimento, in busta chiusa o inviato via email in base alle restrizioni anti Covid-19 e dovrà essere anonimo, con la sola indicazione del titolo. A parte verranno inviati il titolo del racconto e il nome dell’autore. I testi saranno valutati da una giuria composta dalle scrittrici Piera Carlomagno e Tina Cacciaglia e dalla referente della Fondazione Gabriella Monetta, che selezioneranno i migliori tre per le classi quarte e il vincitore per le classi quinte. I racconti finalisti e vincitori saranno presentati durante la serata di premiazioni, dibattito e reading, che si terranno in presenza o in streaming, nella prima metà di dicembre, con il coinvolgimento degli alunni che hanno partecipato al concorso e delle loro famiglie. Ai quattro vincitori andrà un premio in buoni libri da parte della Fondazione Carisal, che sarà consegnato dal Presidente della Fondazione Carisal Domenico Credendino.

COMMEMORAZIONE DEFUNTI

In occasione della Commemorazione dei Defunti, il prossimo lunedì 2 novembre, il Cimitero Monumentale di Salerno sarà aperto al pubblico dalle ore 7.00 alle ore 17.30. Stessi orari di apertura saranno osservati nella giornata di domenica 1 novembre. Al fine di prevenire assembramenti e garantire il necessario distanziamento tra i cittadini che vorranno recarsi nel luogo di culto, gli ingressi saranno contingentati. Saranno aperti 7 varchi (uno da Fratte e gli altri lungo la via di Brignano). Ciascun varco sarà presidiato da personale del Cimitero e volontari della Protezione Civile per garantire gli accessi nella massima sicurezza. All’ingresso sarà, inoltre, misurata la temperatura corporea mediante termoscanner. In considerazione della fase emergenziale in corso, si invita la popolazione e segnatamente le persone più fragili, laddove possibile, a recarsi presso il Cimitero in giorni diversi, al fine di evitare un eccesso di ingressi nelle giornate del 1° e 2 novembre, riducendo, compatibilmente con le esigenze, gli accessi dei nuclei familiari numerosi. Per dare la possibilità di commemorare i propri cari defunti a tutti i cittadini, ed in particolare alle persone che non si recheranno presso il Cimitero, alle ore 18.00, a cancelli chiusi, sarà celebrata una SS Messa alla sola presenza di S.E. l’Arcivescovo Mons. Bellandi, di Don F. Mangilli e Don Rosario Petrone, degli assessori comunali Nino Savastano e Antonia Willburger e del direttore del Cimitero Filomeno Di Popolo.

QUI BARONISSI

In occasione della commemorazione dei defunti, il cimitero di Baronissi sarà regolarmente aperto ma con ingressi contingentati per evitare assembramenti nel rispetto delle normative anti – Covid e delle indicazioni dell’Unità di Crisi epidemiologica della Campania. “Abbiamo deciso di lasciare aperto il cimitero perché la ricorrenza dei defunti è sempre particolarmente cara alle famiglie – spiega il sindaco Gianfranco Valiante – ma abbiamo disposto il doveroso contingentamento e controllo degli ingressi. Chiedo a tutti di agire con estrema consapevolezza in questo momento di emergenza e l’invito forte che sento di rivolgere alla cittadinanza è di evitare assembramenti e lunghe visite, onorando i nostri defunti nel rispetto delle misure di sicurezza stabilite dal Governo. Con un po’ di buonsenso riusciremo ad evitare affollamenti”. Con ordinanza odierna il sindaco ha disposto l’ingresso per iniziali del cognome del capofamiglia. In particolare, venerdì 30 ottobre, dalle ore 12.00 alle 17.00, potranno accedere al cimitero i nuclei familiari con iniziali del cognome A-B; sabato 31 ottobre dalle ore 7.00 alle 12.00 i nuclei familiari con iniziali cognome C-D; sabato 31 ottobre dalle ore 12.00 alle 17.00 nuclei familiari con il cognome del capofamiglia E-F-G-H-I; domenica 1 novembre, dalle ore 7.00 alle 12.00, iniziali cognome J-K-L-M; domenica 1 novembre, dalle ore 12.00 alle 17.00, i nuclei familiari con iniziali N-O-P-Q; lunedì 2 novembre, dalle ore 7.00 alle 12.00, cognome R-S e lunedì 2 novembre, dalle ore 12.00 alle 17.00, i nuclei familiari con iniziali cognome T-U-V-W-X-Y-Z. L’ingresso al cimitero sarà consentito esclusivamente agli utenti dotati di mascherina e previa misurazione della temperatura agli ingressi. I visitatori dovranno rispettare il distanziamento sociale, stazionare soltanto per il tempo necessario al saluto dei propri cari e per effettuare le attività di sostituzione fiori. La Polizia Locale, con la collaborazione dei volontari della Protezione Civile e dell’Associazione Il Punto, presidierà i quattro ingressi per evitare assembramenti e verificare il rispetto delle prescrizioni. 

LA PROTESTA

Sono oltre 10mila le persone che si sono riunite nelle 24 piazze allestite lungo tutta la penisola per esprimere i valori economici e sociali della ristorazione e dell’intrattenimento italiano. La chiusura anticipata di bar e ristoranti e le misure restrittive nei confronti di imprese di catering, banqueting e intrattenimento, rischia di essere il colpo di grazia ad un settore sull’orlo del baratro fallimentare. Imprenditrici e imprenditori che, chiamati a raccolta da Fipe – Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi, hanno simbolicamente apparecchiato per terra, disponendo oltre 1000 coperti rovesciati a ricordare alla politica lo stato di emergenza nel quale versa il settore della ristorazione con 300mila posti di lavoro a rischio, 50mila aziende che potrebbero chiudere entro fine 2020 e 2,7 miliardi di euro bruciati solo per effetto dell’ultimo decreto. Protesta del tutto apolitica, pacifica e nel pieno rispetto delle regole, a dimostrazione del grande senso di responsabilita? che ha sempre caratterizzato gli imprenditori del settore. “Noi oggi siamo a terra ma non ci arrendiamo – sottolinea il Presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani -. Prima della pandemia davamo da mangiare a oltre 11 milioni di persone ogni giorno e vogliamo continuare a farlo. Oggi ci viene chiesto di sospendere la nostra attivita? per senso di responsabilita? e per contribuire a ridurre l’impennata dei contagi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, pur sapendo che i nostri locali sono sicuri. Lo sappiamo perche? lo dicono i dati e lo sappiamo perche? nei mesi scorsi abbiamo investito tempo, risorse ed energie per renderli sicuri. Non siamo untori e rivendichiamo il diritto di lavorare”. “Il Decreto Ristori approvato dal Governo – prosegue Stoppani – e? un primo importante segnale che va apprezzato, ma dopo decine di provvedimenti che hanno avuto problemi a diventare realmente operativi, penso ad esempio ai ritardi della cassa integrazione, il fattore tempo e? essenziale per recuperare un po’ di fiducia nelle istituzioni. Se le risorse promesse non arriveranno sui conti correnti degli imprenditori entro i primi giorni di novembre, il Paese perdera? una componente essenziale dell’agroalimentare e dell’offerta turistica che da sempre ci rendono unici al mondo”. Proprio per ribadire l’importanza del settore della ristorazione e dei pubblici esercizi in generale, i partecipanti alla manifestazione hanno imbracciato una serie di cartelli con impresse le loro parole d’ordine: dalle categorie professionali (cuochi, lavapiatti, bartender, sommelier, bagnini…) ai valori rappresentati (professionalita?, accoglienza, ospitalita?, passione…) ai numeri della crisi. Un modo per raccontare un mondo di saperi che rischia di perdersi. Oltre ai ristoratori, da Confcommercio Salerno, presenti le delegazioni provinciali di albergatori (Federalberghi), fiorai (Federfiori), abbigliamento (Federmoda), gestori impianti carburanti (Figisc), presiedute da Giuseppe Gagliano: “Ringraziamo i professionisti della ristorazione e gli stessi imprenditori che sono scesi in piazza al loro fianco per aver dimostrato si possa manifestare in maniera assolutamente pacifica, senza causare alcun problema di ordine pubblico” – spiega il Presidente di Confcommercio Salerno, e aggiunge: Non intendiamo sottovalutare la problematica sanitaria, ma abbiamo il diritto di essere informati in anticipo – e non un minuto dopo, sul contenuto di provvedimenti che, per quanto legittimi, devono essere scaturiti da un confronto con le associazioni di categoria, corpo intermedio a cui tocca gestire le conseguenze delle restrizioni, per consentire alle imprese di organizzarsi tempestivamente ed affrontare questi momenti che, ormai, sono diventati drammatici”.

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