Mentre la Salernitana resta imbrigliata nel circolo vizioso di continue polemiche sulla gestione tecnica e societaria, i talenti salernitani che dalla città di San Matteo sono emigrati in giovanissima età continuano a farsi rispettare in giro per l'Italia. L'ultimo caso in ordine cronologico è quello di Manlio Di Masi, centrocampista classe 2000 che il Chievo prelevò dalla Millenium nel 2015. Dopo l'intera trafila nel settore giovanile gialloblu con tanto di fascia di capitano in Primavera, la corsa di Di Masi si arresta momentaneamente a La Spezia per poi riprendere vigorosamente a Foggia dove inizia ad assaggiare area di professionismo. Il fallimento dei satanelli non lo smuove dalla Puglia, diventando il faro del centrocampo rossonero nell'infernale campionato di D interrotto causa Covid. La conferma è scontata e neanche l'ammissione in C dopo il caso Bitonto-Picerno cambia il destino di Di Masi che prima Capuano e poi Maiuri mettono al centro del progetto di rinascita. E così, alla prima di campionato, il mediano di quantità e qualità ci mette subito lo zampino regalandosi un esordio da ricordare: fuga sulla corsia di sinistro e traversone teso rasoterra per il raddoppio del Foggia nel 2-0 rifilato al Potenza. Ma soprattutto una prestazione convincente che porrà sotto i riflettori per tutto il campionato uno degli ultimi talenti cristallini cresciuti a Salerno.
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