C'è un legame più o meno stretto con la provincia di Salerno e la Salernitana nella storica promozione in Serie A dello Spezia. Il successo grazie al miglior piazzamento in regular season ai danni del Frosinone del Messi di Fisciano Nicola Citro (protagonista di un episodio discusso in pieno recupero in area ligure) vede tra i protagonisti volti molto noti tra gli appassionati e addetti ai lavori del salernitano. Ha lasciato a malincuore i granata dopo tre anni conditi da 86 presenze, nel giro di due anni ha conquistato due promozioni di fila in massima serie. Parliamo di Gigi Vitale, il jolly di fascia originario di Castellamare che oltre a tanta corsa, ci mette anche tanta tecnica ma soprattutto cuore e professionalità. Un doppio traguardo meritato che fa storcere nuovamente il muso alla tifoseria del Cavalluccio per la contraddittoria gestione del calciomercato di Fabiani e soci.
A Salerno ha vissuto il patema d'animo della finale persa con il Verona, della fine dell'era Lombardi, lasciando comunque il segno all'ombra dell' "Arechi" con 7 reti nella stagione 2010/11: Antonino Ragusa è tra gli altri protagonisti che con umiltà e caparbietà di reagire a numerosi infortuni che ne hanno condizionato la carriera, ha saputo prendersi l'ennesima rivincita della sua carriera ritrovando la A dalla porta principale (seppur dopo i play-off). Nel lotto degli ex granata che hanno scritto la storia a La Spezia c'è da annoverare anche Matteo Ricci. Il centrocampista scuola Roma che ha condiviso l'apoteosi con il gemello Federico, ha all'attivo 33 presenze nel 2017/18 e dopo essere stato etichettato come solito dalla tifoseria salernitana, ha fatto vedere di che pasta è fatto all'ombra del "Picco".
Calciatori ma anche staff tecnico. E' originario di Cava de' Tirreni, infatti, Lello Senatore. L'esperto preparatore dei portieri metelliano è tra gli storici collaboratori di Pasquale Marino con cui ha condiviso importanti esperienze con Udinese, Parma, Genoa, Frosinone, Vicenza e Brescia prima di approdare allo Spezia e rimanere al fianco del profeta Vincenzo Italiano. Inevitabile il plauso anche per il 53enne mentore dei numeri 1 che ha contribuito all'ottimo rendimento di Simone Scuffet ed alla crescita di Desjardins e Krapikas.
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