di Michele Ficetola
In vista delle elezioni regionali di settembre, in Campania si ritaglia un posto importante nella corsa a Palazzo Santa Lucia anche il “Terzo Polo con Sergio Angrisano Presidente” una coalizione sostenuta da liste CMI, dai No 5G, dal movimento No obbligo vaccinale e dal Movimento verde. In provincia di Salerno a rappresentare questa coalizione sarà Giovanni De Laso, di Polla. Lo abbiamo intervistato per ascoltare le motivazioni e gli obiettivi
Che cosa rappresenta il Terzo Polo e quali sono i suoi obiettivi in questa tornata elettorale ?
Il Terzo Polo vuole rappresentare, finalmente, l' alternativa reale, concreta, alla partitocrazia nazionale che da decenni si alterna alla guida della Campania ma che come tutti sanno, tutti possono constatare, aldilà dei grandi annunci pre elettorali che si susseguono puntualmente all'inizio di ogni tornata da molti anni, al riscontro dei fatti, non ha mai risolto i gravi e ormai cronici problemi strutturali della nostra regione. Nella nostra coalizione sono rappresentate tutte le componenti che si occupano dei veri problemi della gente.
Può spiegarsi meglio?
Noi parliamo di esigenze reali. Referendum per la istituzione della Macroregione del Sud, tutela e salvaguardia ambientale, infrastrutture, lavoro, vaccini, Stop 5G, sviluppo sostenibile. Nel corso di questa campagna elettorale avremo tempo e modo di spiegare più dettagliatamente ai cittadini della Campania la nostra offerta programmatica. Chiaramente, queste sono tematiche a livello ragionale, essendo io espressione di un territorio più periferico, ho la volontà, la voglia, il dovere di portare alla ribalta ed eventualmente in Regione Campania per la loro soluzione, le problematiche più direttamente connesse al Vallo di Diano, al Cilento e agli Alburni, alle aree interne che si stanno spopolando.
Sono problematiche reali, delle quali parlano tutti.
Ha detto bene, ne parlano tutti ma, purtroppo da sempre ne hanno solo parlato visto che ci riferiamo a formazioni e protagonisti politici che al potere ci sono stati. Le faccio un esempio. Quando ascolto il presidente uscente, Vincenzo De Luca, ho l'impressione che in questi cinque anni lui sia vissuto all'estero o su un altro pianeta. Per lui va tutto bene e il suo operato ha prodotto effetti straordinariamente benefici per la nostra regione. A suo dire sembra che l'unico vero problema sia indossare o meno la mascherina. Non è cosi, purtroppo. Nella terra dei fuochi i bambini continuano a nascere malformati e le persona a morire di cancro, il fiume Sarno continua a essere il corso d'acqua più inquinato d'Europa, la sicurezza delle persone in Campania non è migliorata, la sanità pubblica per la quale i cittadini pagano le tasse si vede sistematicamente penalizzata a favore della sanità privata. Ricordo che De Luca ha chiuso 8 Ospedali in Campania salvo riaprirli nel corso dell'emergenza COVID e su alcune riaperture sta indagando la magistratura. Ha tagliato molti reparti ma la pressione fiscale sui cittadini è aumentata. L'ospedale di Polla si appresta a essere ulteriormente ridimensionato, ulteriormente spogliato. Dal 30 Giugno non più DEA di primo livello ma ospedale di Base. Quello che De Luca non ha mai tagliato, al contrario, sono le consulenze esterne che gravano sul bilancio regionale per 8 milioni di euro e i vitalizi che costano a noi contribuenti ben 31 milioni di euro all'anno, quattro volte più della Lombardia. Davvero, mi creda, quando ascolto i suoi sermoni senza contraddittorio, contornato da pappagalli ammaestrati, mi diventa difficile capire chi è il vero Crozza fra i due, se chi lo imita o lui stesso, visto che produce in me molta ilarità per quello che afferma, gli va comunque riconosciuta una naturale inclinazione comica che lo rende a volte anche simpatico. Ultimamente sta parlando di progetti finalizzati alla bonifica della terra dei fuochi e di bonifica del Sarno. E' molto strano che a due mesi dalle elezioni presenta progetti di riqualificazione e tutela ambientale. Alla fine di un mandato, di solito si parla di consuntivi, si spiega agli elettori cosa si e fatto. Il parlare di quello che si farà è una chiara, indiretta ammissione, che non si è fatto niente. E' contro questa gente, contro questi demagoghi e populisti che ci battiamo e ci batteremo da oggi in avanti, in questa campagna elettorale e oltre. E' con questa gente e i partiti che rappresentano che bisogna chiudere il conto se si vuole lo sviluppo, la moralizzazione della Campania e il riscatto del Mezzogiorno d'Italia.
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