A seguito dell'ordinanza emanata nella tarda serata di ieri dalla Regione Campania viene a cadere uno degli ultimi tabù post Covid: gli sport di contatto, per grandi e piccini. Una manna dal cielo per tante società e famiglie che navigavano nel buio in attesa della ripartenza: "Il problema principale lo hanno dovuto sostenere le strutture - ha spiegato Giuseppe De Palma, esperto allenatore salernitano e responsabile con Ciro Caserta della Scuola Calcio Eden Soccer - I decreti delle ultime settimane sono stati molto contraddittori e poco congegnati: si è dato l'accesso ai parchi, alla movida, alla mare il distanziamento è utopistico mentre sono stati ingabbiati i campi dove i ragazzi potevano riprendere l'attività in modo graduale e soprattutto con ampie garanzie per le famiglie, dalla presenza degli istruttori e non solo. I genitori ci hanno manifestato più volte le loro perplessità, ancora oggi attendiamo linee guida più chiare sulla ripresa reale dell'attività per il prossimo anno ma ci accontentiamo di ripartire: è fondamentale soprattutto dal punto di vista emotivo".
In ogni caso l'Eden Soccer è pronta a cavalcare la cresta dell'onda con la politica di sempre: "I giovani sono al centro di tutto, per noi l'aspetto ludico e comportamentale è di primaria importanza rispetto al risultato che è secondario. Sono ormai 10 anni che lavoriamo con l'obiettivo di accompagnare i nostri atleti parallelamente al percorso scolastico con uno staff selezionato, educatori prima che allenatori. Non vediamo l'ora di riprendere", ha proseguito De Palma.
L'ex allenatore delle giovanili di Salernitana e Avellino è reduce dall'esperienza alla guida del Centro Storico in Promozione: "Sono stati due anni di grandi soddisfazioni, l'avventura si è conclusa anzitempo con mio sommo dispiacere per i legami di amicizia che si erano instaurati con i giocatori, lo staff e che perduravano già da prima con i dirigenti. Sono state fatte delle scelte ma non voglio guardare indietro, mi piacerebbe rimettermi in discussione: la voglia di tornare in pista a livello agonistico c'è". In relazione alle polemiche su format e giovani, De Palma conclude: "La politica degli under per me è sbagliata e si continua a peggiorarla: io sarei per ringiovanire globalmente il movimento senza forzature, obblighi ed etichette. Mi metto nei panni dei ragazzi del 2000: ormai sono fuori dal giro e faticheranno a trovare squadra come l'anno scorso. Negli anni ho allenato ragazzi che sono passati dal possibile esordio in Serie A al non giocare più e questo mi intristisce tanto. Sono contento per Danilo Gaeta, Francesco Marone che stanno mantenendo standard elevati e gli auguro di continuare così ma ci sono tanti altri che avrebbero meritato miglior sorte, vedi Carrafiello, e non per colpa loro ma di tanti fattori contingenti ormai noti. Mi auguro che dopo il Covid nei dilettanti si faccia una selezione naturale, in maniera che possa andare avanti chi ha vera passione a discapito di chi specula economicamente. Una cosa è certa, dal punto di vista tecnico c'è il serio rischio di un ulteriore abbassamento del livello complice l'allargamento dei gironi nei vari tornei".
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