di Andrea Bignardi
Mare pulito, scavi fruibili e spazi ampi: queste le armi con cui Paestum prova a ripartire. Con tanto ottimismo da parte delle istituzioni e del management del parco Archeologico e non poche perplessità sull’imminente stagione turistica da parte degli operatori del settore. La città dei Templi proverà a riadattare la sua offerta puntando sugli ampi spazi come garanzia del distanziamento sociale necessario per prevenire il rischio di contagio da Covid-19. Dopo la riapertura al pubblico ed in sicurezza, il 18 maggio, del Parco Archeologico che ha già accolto centinaia di visitatori nell’ultima settimana, anche le spiagge libere a partire da sabato scorso sono pienamente fruibili, a cominciare dall’Oasi Dunale di Torre di Mare che, grazie al protocollo d’intesa sottoscritto tra Legambiente, il comune di Capaccio Paestum e le riserve naturali di Foce Sele e Monti Eremita-Marzano. Percorsi tattili per non vedenti ed ipovedenti e creazione di percorsi appositi per utenti con disabilità motoria: una serie di iniziative che si aggiungono alla Bandiera Blu conseguita ancora in piena “fase due” del lockdown.
PRIME RIAPERTURE TRA DUBBI E PERPLESSITA’
Ma c’è anche tanta sofferenza economica ed occupazionale dietro la ripartenza soft di questa stagione. Con le spiagge che non potranno essere più prese d’assalto ed il wedding al palo, agli imprenditori turistici non resta che ripiegare sull’ospitalità che all’ombra dei Templi, diversamente dalla Costiera dove proliferano B&B e case vacanza, è prevalentemente alberghiera. Annullate praticamente tutte le cerimonie fino almeno ad agosto, e azzerate le prenotazioni dei turisti stranieri, che solitamente popolavano la cittadina costiera tra aprile-maggio e settembre-ottobre, occorre puntare su un turismo di prossimità, a vocazione balneare. Quello su cui hanno fatto da sempre leva le strutture storiche di Paestum, a gestione familiare, prima del proliferare dei pomposi alberghi a quattro e cinque stelle. “Una previsione? Al momento è difficile da fare – commentano i fratelli Mandetta, titolari dell’omonimo storico albergo di Torre di Mare, i primi ad aprire secondo le disposizioni del decreto – Prenotazioni per l’estate al momento non ce ne sono. In questo periodo saremmo già stati nel pieno, siccome tedeschi e americani prediligono la nostra zona in tarda primavera”. La loro struttura è pronta da tempo, ma di clienti da accogliere nei prossimi mesi ancora nemmeno l’ombra. “Tutte le prenotazioni che avevamo in agenda per l’estate – continuano – sono state cancellate e abbiamo dovuto restituire le caparre, per poche di esse siamo riusciti a rinviarle per il prossimo anno: si trattava perlopiù di invitati ai matrimoni che si sarebbero dovuti tenere in strutture della zona”. “Riapriremo tra una settimana, siamo ancora nell’incertezza più totale sull’applicazione delle disposizioni e della nuova normativa – afferma Raffaele Pisacane dell’Hotel Cristallo alla Laura – Abbiamo azzerato il turismo dei gruppi organizzati, che non è più fattibile: turismo scolastico, religioso e culturale, come ad esempio quello legato al torneo Givova previsto per inizio giugno, annullati”. E dunque, la scelta è quella di orientarsi su una domanda locale, prevalentemente regionale almeno fino a luglio, puntando . Ma non mancano particolarità, e curiosamente aumenta la tendenza alla destagionalizzazione. “Abbiamo numerose richieste da parte della Lombardia per il periodo invernale, ad esempio per il prossimo Capodanno – continua – Potrebbe essere un’ottima occasione in questo momento ma da qui a Capodanno non sappiamo come la situazione potrà evolversi”. “Il nostro problema sono i costi fissi – conclude – Anche in strutture non enormi abbiamo costi fissi di 1500 euro al giorno, per non parlare della nostra ditta di autonoleggio che non può continuare ad operare. La nostra scelta è di dignità, la cassa integrazione ancora non è arrivata: il nostro unico obiettivo è proseguire dignitosamente la nostra attività”.
LA VOCE DEL CONSORZIO DEGLI ALBERGATORI
“Stiamo aspettando che questa situazione si evolva: gli alberghi non sono mai stati chiusi, ma mancano le prenotazioni, o comunque se qualcuno chiama lo fa per agosto. Anche la clientela sta ancora valutando come strutturare le proprie vacanze – afferma Pino Greco, titolare dell’Hotel Meridiana e presidente del Consorzio Paestum In – Siamo aperti principalmente per consentire la visita delle nostre strutture e predisporre i preventivi. Stiamo procedendo con le sanificazioni secondo le direttive: in compenso abbiamo da sostenere i costi per i dipendenti, eccezion fatta per quelli stagionali che non sappiamo ancora se richiameremo. Non sappiamo ancora se però la Regione Campania accetterà di riaprire alle altre regioni e all’estero, viste le perplessità del Governatore”. Si prospetta anche un irrigidimento dei controlli sulla clientela, mentre ancora ci sono dubbi sulla gestione di un paziente positivo in struttura. “Siamo in contatto – conclude – con dei laboratori privati che potrebbero consentirci di eseguire test rapidi all’arrivo in struttura oltre alla misurazione della temperatura corporea con il termoscanner”.
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