“Non mancano i medici, mancano gli specialisti”: è lo slogan della protesta tenutasi venerdì mattina in tutta Italia. Una mobilitazione che non ha risparmiato la Campania: numerosi, infatti, sono stati i medici che hanno raggiunto Napoli per esprimere il loro dissenso e chiedere l’aumento delle borse di specializzazione, concedendo a molti più giovani medici la possibilità di entrare a far parte della scuola di specializzazione, dopo il percorso universitario. Di fatti, ogni anno c’è un concorso per accedere alla scuola di specializzazione ma i posti sono nettamente inferiori rispetto ai giovani laureati e tanti sono rimasti fuori, ancora in attesa di concludere il loro percorso di medico. «In quest’emergenza Coronavirus è emersa ancora di più la necessità di avere medici specializzati - ha dichiarato Mario Passaro, giovane dottore impegnato in prima linea nella lotta al Coronavirus - Ogni giorno si ribadiscono le medesime cose: non mancano i medici bensì gli specialisti, ragion per cui ancora oggi ci sono concorsi all’interno delle aziende ospedaliere che contano zero partecipanti e la motivazione è proprio questa: non ci sono medici specializzati che potrebbero partecipare». Per Passaro, inoltre, «in questianni ci sono stati tagli incredibili alla sanità, aggravando una situazione già di per sè compromessa». Intanto, quest’anno le borse di studio sono aumentate ma, paradossalmente, è esteso anche ai neo laureati. «A queste condizioni non cambia molto perchè è vero che il numero delle borse di specializzazione è aumentato ma sono aumentati anche i partecipanti e ci sarà sempre una parte lasciata fuori, in attesa di poter completare il suo percorso di studi - ha dichiarato ancora il giovane medico salernitano - Bisogna cambiare la formazione del medico laureato e creare una rete formativa tra le varie aziende ospedaliera così, ad esempio, io da Salerno posso completare il mio percorso di studi all’ospedale di Sapri o a Vallo della Lucania». Nonostante Salerno, come università sia giovane, anche qui si vivono gli stessi problemi ed è proprio da qui che è partita la mobilitazione a suon di slogan “C’è bisogno di specialisti, non di medici”.
tratto da Cronache del 30 Maggio - di Erika Noschese
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