A seguito di alcune segnalazioni di cittadini circa un sospetto andirivieni di persone, i Carabinieri hanno dato corso ad una veloce ma fruttuosa attività investigativa su un soggetto già agli arresti domiciliari per stupefacenti. I riscontri hanno portato i militari ad effettuare nel pomeriggio di ieri una perquisizione con l’ausilio di unità cinofila antidroga Carabinieri di Sarno. All’esito sono stati rinvenuti complessivamente una quarantina di grammi di varie sostanze stupefacenti già pronti in dosi, bilancino e oltre 2000 euro, verosimile provento di attività di spaccio. Il soggetto, C.D., è stato arrestato ed associato ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. C.D. ha 40 anni, arresto avvenuto in zona Mercatello.
Sempre alta l’attenzione della Guardia di Finanza di Salerno, per contenere il rischio di speculazioni e contrastare pratiche commerciati non corrette nella vendita di dispositivi medici e di protezione individuale. Durante i normali controlli presso gli esercizi commerciali, i Finanzieri di Vallo della Lucania hanno notato, in due negozi della cittadina, mascherine e visiere in plastica le cui attestazioni di conformità agli standard “CE” sono apparse subito poco chiare. Avviati gli approfondimenti del caso, i militari hanno così rilevato che quelle in vendita non avevano le caratteristiche tecniche proprie dei dispositivi di protezione individuale. Ed infatti, le attestazioni esibite dai negozianti sono risultate dei tutto false; così pure, il marchio “CE” era stato apposto in assenza delle necessarie autorizzazioni. Attraverso l’esame della documentazione contabile, le Fiamme Gialle sono risalite ai fornitori, due società dell’hinterland napoletano presso le quali sono subito intervenute per eseguire le perquisizioni disposte da questa Procura. Completati gli interventi, la Guardia di Finanza ha così sottoposto a sequestro, di fatto togliendole dal mercato, quasi 18.000 tra mascherine e visiere protettive non a norma. In tutto nove i responsabili individuati, tutti denunciati per frode in commercio: rischiano ora la reclusione fino a due anni o la multa fino a euro 2.065.
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