Non vede l'ora di tornare in acqua Eduardo Campopiano. L'attaccante salernitano, reduce da un ottimo torneo disputato con la calottina della RN Savona, ha lasciato in tempo la Liguria per passare la quarantena con i suoi familiari in Campania ma ha tutte le intenzioni di riprendere quanto prima il discorso interrotto lo scorso marzo: "Ci siamo fermati sul più bello - spiega ai nostri microfoni - Ho due anni di contratto e aspetto solo il crisma dell'ufficialità ma sono ben lieto di proseguire la mia avventura a Savona anche il prossimo campionato. Mi sono ambientato benissimo in una squadra di livello che mette i giovani al centro del suo progetto, la società è solida e ben strutturata ed il mister Angelini è una garanzia. Al momento della conclusione eravamo in costante crescita, pronti ad affrontare al meglio la parte conclusiva di stagione. Vorrà dire che riprenderemo da dove ci siamo fermati per raggiungere il miglior piazzamento possibile. Recco a parte, il campionato è piuttosto livellato e lo sarà anche il prossimo anno anche se, vista la difficoltà di qualche team, è plausibile che si verranno a formare 3 gruppetti".
Con il medesimo format: "Avrei accolto favorevolmente l'allargamento della A1 a 16 squadre - continua Campopiano - Per un discorso di competitività innanzitutto, visto che il movimento sarebbe stato rafforzato dalla presenza di squadre come Metanopoli, Anzio o Catania a discapito di società in dissesto finanziario con budget ridottissimi e squadre colme di giovanissimi che magari sarebbero potute ripartire dalla A2 anzichè dalla Promozione in caso di mancata iscrizione. Ma al contempo accetto consapevolmente la scelta, alla fine non c'è un lato totalmente negativo o totalmente positivo: si è sempliciemente perso un anno e questo indubbiamente graverà sulla sostenibilità economica di uno sport che per antonomasia non naviga nell'oro".
Tra i club più a rischio, quello che ha consentito a Campopiano di esplodere, laureandosi capocannoniere del campionato nella stagione 2017/18 con 61 reti ed accompagnandolo nel percorso in azzurro (bronzo con l'Under 17 agli Europei di Malta, argento con l'Under 19 agli Europei in Olanda e con l'Under 20 ai Mondiali in Kazakistan) fino all'oro delle Universiadi della scorsa estate. Parliamo, naturalmente, della Canottieri Napoli: "Mi sono trasferito prestissimo a Napoli - ricorda Eduardo - E devo ringraziare i miei genitori per i sacrifici notevoli fatti per supportarmi in questo percorso. Sono legato e resterò legato, con ricordi che porto nel cuore, a tutto l'ambiente: dallo staff tecnico ai compagni di squadra passando per tutto il dipartimento pallanuotistico. Il terzo posto nelle final six del 2017 a Torino resterà un momento indelebile. Dispiace vedere in seria difficoltà il CC come anche il Posillipo, entrambe culla di grandi campioni. Evidentemente c'è poca volontà di tenere vivo il settore pallanuotistico, è risaputo che all'interno dei circoli ci possono essere varie fazioni preponderanti e questo non aiuta, riducendo gli investimenti economici".
Con tanti dei suoi compagni in giallorosso, ha condiviso esperienze in azzurro: "Dopo l'argento a Taipei, vincere le Universiadi in casa e con tanti compagni con cui hai condiviso la gavetta ha un sapore particolare. E' stata una cavalcata entusiasmante e sono contento di averla condivisa con questo gruppo e mister Angelini che poi ho ritrovato a Savona".
Nel corso dell'ultima stagione il classe '97 è tornato nella sua Salerno da avversario: "E' stato emozionante tornare in vasca nella piscina dove ho mosso le prime bracciate con il Circolo Nautico prima di 8 anni a Napoli ed affrontare amici davanti ai tuoi familiari". A Salerno Campopiano cerca anche ospitalità per riprendere l'attività post Covid: "Durante il lockdown mi sono adattato come ho potuto a casa, con allenamenti a corpo libero, favorendo qualche circuito e la mobilità articolare, insomma il necessario che poteva essere fatto a secco. Adesso verificherò la disponibilità di piscine ed impianti per poter riprendere, se tutto andrà bene, dal 25: stare ulteriormente fermi per noi sportivi acquatici sarebbe un suicidio".
Salerno che da qualche mese a questa parte è anche, inevitabilmente, WMS: "Plaudo all'iniziativa dei ragazzi che hanno dato vita al Waterpolo Movement Salerno - conclude Campopiano - E' una realtà aggregativa simpatica che esalta la vera e pura passione per questo sport, dando la possibilità in un clima gioviale a tanti amatori di potersi divertire ed avere una positiva valvola di sfogo all'insegna della salernitanità. Mi auguro possano ripartire quanto prima anche loro".
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