di Giuseppe Vitolo
Se uno su mille se ce la fa, immaginate cosa possono fare diciotto compagini unite per un unico scopo, accumunate dalla stessa bandiera e pronte alla difesa di un comune ideale. È il caso delle scuole calcio del territorio salernitano, unitesi compatte per la difesa di una nobile causa come il recupero dello spazio-tempo con i propri piccoli atleti. Giovani da riconquistare e che meritano di tornare a sognare un futuro tinto di colori e emozioni che solo lo sport più bello del mondo sa regalare. C’è e ci sarà la possibilità di tornare a divertirsi in campo, la pandemia non potrà durare per sempre. Tra gli interrogativi che attanagliano il mondo professionistico, impelagato tra i propositi di ripartenza e le minacce di scioglimento degli accordi pregressi, il calcio giovanile non intende fermarsi al palo.
Il nuovo fronte comune che vede coinvolte 18 società (Assocalcio Terzo Tempo, Feldi Eboli, Luca Fusco Soccer Academy, Pol. Santa Maria Cilento, Sporting Picentia, Spes Battipaglia, Cilento Academy, Fevian Soccer, Polisportiva Nikè, Millenium Salerno, Costa d'Amalfi, Nuova Neugeburt/ Salerno Guiscards, Olympic Salerno, Soccer Friends, Virtus Battipaglia, Sport House, Sporting Castel San Giorgio e United Angri) nasce con l’obiettivo di abbattere quelle barriere sorte tra i piccoli e lo sport, puntando su un protocollo redatto da professionisti ed esperti del mondo calcistico giovanile e che verrà rilanciata a tutti gli organi competenti con potere decisionale: FIGC, LND, CSI, ma anche Governo e Regione Campania sono chiamate ad un salto di qualità decisivo per non alienare un settore da sempre florido e prospettico.
Si parla di un nuovo modo di fare sport, anche perché ci vorrà realisticamente un quantum temporale indefinibile per tornare alla vita pre Coronavirus. Tutto potrebbe partire dallo svolgimento di sessioni individuali e dall’organizzazione dei camp estivi, in cui le stesse società dovrebbero prendersene carico (accantonando l’azione di eventuali associazioni di volontariato). Il confronto collettivo, che ha dato vita ad un vero e proprio Consorzio innovativo, ha prodotto diverse proposte interessanti che potrebbero totalmente riformulare il modo di intendere la realtà scuola calcio nell’epoca post contagio. Per il Responsabile del settore giovanile della Salerno Guiscards Germano Ramora «la programmazione dell’orario dedicato all’attività motoria dipenderebbe da una rimodulazione del sistema scolastico, che potrebbe prevedere l’inclusione di attività come lo sport (ma anche musica e arte) nel vivo delle giornate vissute tra i banchi di scuola».
Secondo il Presidente dell’Olympic Salerno Matteo Pisapia «è necessario capire quali saranno gli effetti che il lockdown ha causato a bambini abituati a ben altro stile di vita, valutando una corretta disamina – non solo fisica – ma anche psicologica dei nostri ragazzi».
Vincenzo Fusco, istruttore e responsabile con il fratello Luca della Soccer Academy Fusco ritiene «di primaria importanza capire quanto sia vincolante il limite della possibilità di giocare tra bambini: con le giuste cautele e gli appropriati protocolli – che prevedono annullamento delle docce e distanziamento dei gruppi in più turni – si potrebbe iniziare un cautelato ritorno alla normalità».
Domenico Corso, volto storico della Polisportiva Nikè, afferma che «il problema di maggior rilevanza riguarderà le fasce d’età più piccole, quelle più belle da vedere in campo e la nostra essenza, le quali rischiano seriamente di non riprendere, in virtù di una gestibilità più complessa: lo spot della Polisportiva Nikè vige sul piacere e il divertimento collettivo di tutti i tesserati, ma con le limitazioni vigenti è lecito chiedersi se vale la pena continuare. In questo periodo abbiamo preferito lasciare liberi i nostri ragazzi, non imponendo esercizi particolari ma dando libero sfogo alla propria creatività non facendo mai mancare il nostro supporto psicologico a distanza. Inoltre siamo desolati dall'assenza totale degli organi federali che ci rappresentano, in particolare il comitato provinciale di Salerno che dopo aver incamerato tasse di iscrizione ai campionati e formulato per lo più gironi cervellotici ci abbandona al nostro destino. Ci sono tanti interrogativi, ad esempio i canoni comunali sospesi ma non annullati, i protocolli per chi ingloba più discipline, i timori delle famiglie che magari in queste condizioni preferiscono indurre i propri figli a praticare attività più sicure come può essere il tennis».
Per Antonio Larocca, responsabile dell’Assocalcio Terzo Tempo, «l’idea è quella di rivalutare lo sport in un’ottica meno competitiva, privilegiando valori come quelli del sociale e della salvaguardia della salute».
Loris Fortunato, istruttore della Scuola Calcio Millenuim, predica calma ed attende «novità più concrete dal mondo delle istituzioni sportive».
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