C’è tempo per il “pane povero” romagnolo. La piadina può essere un alimento nutriente, anche l’alternativa per una sera alla pizza, quella che tutti gli italiani amano. E chissà, anche in abbinamento alla stessa per una serata tutta nuova. All’insegna di un sapore nuovo. La piadina tipica romagnola, ma anche quella “riveduta e corretta” campana per una serata tutta nuova, ma anche per un pranzo a sorpresa. Una vera novità a Salerno, ancor più in questo periodo. «L’asporto e il delivery è stata una novità completamente nuova per me – afferma Luca Castaldi, titolare di I Love Piadina a Salerno – Ci stiamo mettendo in discussione in questo momento particolare. Per passione ma anche per lavorare. E soprattutto per far conoscere i nostri piatti. Certo, il locale era nato per il servizio ai tavoli, ma dobbiamo adeguarci e lo stiamo facendo, non senza qualche difficoltà». Non solo piadina, che rappresenta il 70% del menù completo ma anche ben 13 articoli di fritto…e c’è da leccarsi i baffi. E se non bastasse come si fa a resistere a uno gnocco fritto tipico di Bologna o Modena o alla Tigella, dischetti cucinati alla piastra che somigliano tanto al pane. «Piatti nutrienti che, al momento, si trovano in difficoltà con sua maestà la pizza, ma che possono essere anche una buona alternativa – riprende Luca Castaldi – Il problema è anche il delicato momento, perché anche un piatto come la piadina può pesare sul bilancio economico personale. In questo delicato momento, con un lockdown così lungo e che ha provato tutti i settori del commercio, diventa tutto più pesante. Ancor più se andiamo a contare che lo Stato di fatto non ci ha proprio aiutato. Quei famosi 600 euro, che nessuno ha visto. Ancor meno i ragazzi che lavorano con me. Sì è un momento davvero difficile, ma cerchiamo di risollevarci tutti insieme. Di riprenderci la nostra vita». Nel frattempo, si punta alla piadina che a Salerno inizia a mietere estimatori in maniera esponenziali. E in particolare la piadina I love, marchio di fabbrica del locale. «Pancetta, patate e fior di latte gli ingredienti. – riprende Luca Castaldi – Ma non dimenticherei la piadina Bologna con mortadella e squacquerone, che è una variante dello stracchino. O anche quella con prosciutto crudo, rucola e squacquerone». Prodotti nuovi, per i palati salernitani, ma non troppo e la possibilità di varianti tutte nuove per le serate di semi lockdown dettate dall’emergenza Covid.
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