Via alla pizza nell’attesa di sfornare i primi e che la vita ritorni a regimi normali. Il ristorante pizzeria Spunzillo (foto d'archivio) attende tempi migliori dell’emergenza ora imperante. «La speranza che un giorno il pubblico possa nuovamente uscire la sera. – avvisa Simone Silvestri – Che abbia nuovamente fiducia a passare una serata fuori da casa dopo questa grande paura. Che tutto ritorni alla normalità che ora ci ritroviamo a rimpiangere». Ripartire, ancora una volta, e rifondare tutto non per proprie colpe. Sarà anche naturale ma il nemico invisibile rischia di cambiare tutto il corso della routine quotidiana di ognuno di noi. «Dispiace per l’impreparazione di chi ci governa. – riprende – Qui rischiamo di non morire per il coronavirus ma per colpa dell’economia. Gli aiuti sbandierati ai quattro venti chi li ha visti. Ma non dico per me, per il personale. Loro ne hanno bisogno maggiormente. Ma ora pensiamo al futuro, e a una stagione che è ormai alle porte». La centralità del ristorante pizzeria fa aumentare i rimpianti per quella che sarebbe dovuto essere e che rischia di non avverarsi. «Al momento, stiamo facendo tutte le sanificazioni utili per la ripartenza totale. – riprende Silvestri – Per il momento restiamo aperti solo come pizzeria, con il delivery food e con l’asporto da lunedì scorso. Risultati altalenanti ma era anche ovvio. Successivamente, quando avremo terminato tutto il ciclo, prepareremo il menù di asporto, per quanto riguarda i nostri primi piatti». L’estate è vicina, con il punto forte del settore pizzeria dello Spunzillo che è presto pronto. «Una pizza fresca, digeribile, adatta al periodo. – afferma subito Simone Silvestri – Certamente la nostra pizza Spunzillo. Bianca con pomodorini pachini, rugola e scaglie di parmigiano. Un piatto che ci chiedono spesso, soprattutto in questo periodo dell’anno». Ma ci sono anche altri piatti che sono un vero e proprio cult per la clientela del ristorante di Lungomare Trieste. «Un locale che fra interno ed esterno, arrivava anche a fare circa 300 coperti. – Ora cambierà qualcosa, con la nuova normativa sul distanziamento la capienza sarà ridotta della metà. E’ anche normale, almeno fino a quando non si sarà trovato una vera cura più che efficace contro questo invisibile nemico. Per il momento ci adeguiamo nell’attesa di quella che sarà la vera e propria apertura, magari con il pericolo passato che sarà soltanto un brutto ricordo. Io ci spero».
FONTE: Cronache
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