Lo sguardo su un futuro positivo c'è (e non poteva essere diversamente) ma certamente questa Pasqua è stata diversa da tutte quelle che l'hanno preceduta. E così, Fabiani? Si ferma un attimo prima di rispondere ma poi con voce sommessa attacca: “Beh, si visto quello che sta accadendo nel nostro Paese e soprattutto per tante persone che ci lasciano. Qualcosa di indescrivibile e non preventivabile pochi mesi fa”. Non usa giri di parole il direttore sportivo della Salernitana Angelo Fabiani fotografando il momento attuale, difficile del nostro Paese, ai microfoni di "Cronache". “E' un bollettino di guerra costante quello che sentiamo quotidianamente, qualcosa che dopo la seconda guerra mondiale ci arriva addosso con tanta veemenza. Sono rimasto colpito da tante persone che si vedono dietro i vetri degli ospedali, che salutano i propri familiari e che magari non rivedranno più. Qualcosa da rabbrividire che fa venire la pelle d'oca”.
Cose alle quali non eravamo abituati, direttore. “Ma certamente visto che se qualcuno due mesi fa avrebbe detto a cosa potevamo andare incontro gli avremmo dato del pazzo. Poi invece questa realtà che ti colpisce e soprattutto ti fa riflettere su quello che sta accadendo riporta tutti con i piedi ben saldi per terra”.
Da dirigente e direttore sportivo della Salernitana parlare di calcio in questo momento diventa davvero difficile, non crede? “Sono d'accordo. Lo sport in generale e il calcio in particolare passano in second'ordine. Non si può pensare ad un futuro prossimo con questa pandemia in corso che sta rovinando il nostro Paese. E' chiaro che ci sono cose ben più importanti e poi per una ipotetica ripresa, quando e come ci sarà, bisognerà aspettare le decisioni dei medici, degli scienziati per poter tornare sui campi di gioco”.
Come stanno vivendo tutto ciò i calciatori con i quali lei è in continuo contatto telefonico? “Sono tutti in città i nostri atleti, nelle loro abitazioni cercando di ottemperare a quelle che sono le direttive dello staff tecnico in questo momento particolare. Poi per il resto, per le altre cose la società sta cercando quelle soluzioni idonee al delicato momento”.
Ma il Coronavirus, secondo lei, cambierà nei prossimi mesi quelle che erano le abitudini degli italiani sugli sport in generale e nel calcio in particolare? “Certamente. La vita sarà diversa per ognuno di noi. Però lo spirito di tutti gli italiani, segnati da questa pandemia, ancora una volta emergerà in modo massiccio visto che il nostro popolo sa rialzarsi bene dopo catastrofi che potrebbero abbatterti. Ed io mi auguro sinceramente che sia proprio così”.
Tornando al calcio ci sono varie correnti di pensiero sulla incertezza di questo campionato di serie B dopo lo stop ed una eventuale ripresa. Lei cosa ne pensa? “Diciamo che per tornare a fare attività ludico sportiva se ne riparlerà, ripeto, quando ci saranno premesse migliori e di tutela per tutti. Certamente penso che una eventuale ripartenza, nello specifico, non porterà vantaggi a nessuna squadra. Ci dovrà essere, è chiaro, una sorte di mini preparazione per ogni squadra per poter tornare sui campi di calcio con uno spirito nuovo, diverso da quello avuto fin o allo stop del 7 marzo scorso”.
In conclusione Fabiani cosa vuol dire ai tifosi della Salernitana? “L'ottimismo per il futuro ci deve essere. Per tutti. Perchè, sono sicuro, è l'unica medicina che funziona e diventa essenziale in questi momenti particolari, difficili ma dai quali ne usciremo prestissimo”.
Enzo Sica
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