Il settore Food&Beverage ha subito un duro colpo a causa dell’emergenza COVID-19 lasciando molta incertezza anche sulle prospettive future di migliaia di persone. Ma, si sa, i momenti di crisi sono utili anche a tirar fuori il meglio di se per reinventarsi e farsi trovare pronti alla ripartenza, non lasciandosi travolgere. Nasce così Cucina Continua che si pone l’obiettivo di offrire a questi imprenditori una base per ripartire più facilmente una volta che lo stop sarà finito. Cucina Continua è un progetto nato per aiutare i ristoratori italiani a trasformare questo momento di difficoltà in una nuova opportunità di scambio e rinascita. I clienti affezionati possono sostenere il loro ristorante del cuore attraverso i Dining Bond che potranno riscattare dopo la riapertura. Infatti, acquistando questi pacchetti, contribuiranno alla loro riapertura e gli permetteranno di sostenere le spese future. Acquistare un Bond significa scommettere su un’attività, offrendole un sostegno concreto ora per ripartire più facilmente nel futuro.
Tra i primi a sperimentare l'innovativo progetto a Salerno, Carmine Memoli, titolare del Nice in pieno centro insieme ad altri giovani soci. "Ne ho sentito parlare da alcuni colleghi del settore e mi è sembrata subito un'ottima idea per poter coinvolgere le persone e far sentire la nostra presenza anche a distanza - spiega ai nostri microfoni - Anche naturalmente come aiuto per ripartire tramite l'acquisto di questi bond attraverso il portale (la transazione è diretta tra ristoratore e cliente, senza alcuna commissione per Cucina Continua)".
Un'iniziativa utile anche a stemperare ansie e preoccupazioni del momento: "I provvedimenti governativi fino ad ora sono nulli - prosegue Memoli - recuperare il 60% del canone di locazione per un locale in centro come il nostro dove si può facilmente immaginare quanto lo stesso canone sia alto, e perdere quindi per più mesi il 40%, rappresenta una bella perdita. A questo si aggiunge la quota fissa di utenze, luce e acqua che paghiamo comunque pur stando chiusi".
Chiusi ma non fermi: "Speriamo di non doverci reinventare, siamo un locale giovane e veder svanire gli ottimi risultati raggiunti grazie ai sacrifici fatti, sarebbe un vero peccato. Di sicuro continuerò a far lavorare lo staff come prima in modo da garantire ai miei ragazzi ancora il loro posto di lavoro in attesa di una ripresa veloce. La ricetta vincente è la risposta della clientela sperando che grazie a queste misure di contenimento dopo si possa lavorare tranquillamente. Se però così non fosse proveremo ad adattarci e reinventarci. Abbiamo già studiato alcune possibili opzioni da mettere in campo per far ripartire il bar e le stiamo ancora perfezionando con i miei soci".
Una situazione che va ad aggravare la già carente vita mondana a Salerno: "Incide sicuramente tanto. Ma sono fiducioso che dopo tutto questo tempo e dopo questo incubo saranno di più le persone che si riavvicineranno alla propria città, sognando di ritornare alla movida di una volta e non cercandola altrove", conclude Memoli.
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