“E’ stato pubblicato l’elenco degli ammessi a partecipare alla gara per la progettazione esecutiva del parco ex D’Agostino”. Cosi l’associazione Arcan Salerno Cantieri & Architettura ha pubblicato aggiornamenti importanti riguardanti l’appalto per progettare quel che sarà il nuovo volto e la nuova vita funzionale del parco ex- D’Agostino. “Tra i partecipanti Hub Engineering Consorzio Stabile s.c.a.r.l di Roma, Atelier Auböck + Kárász (i progettisti della fase preliminare), Studio Discetti, Studio Majone Ingegneri Associati di Parma e LAND di Milano”.
Nel settembre 2009, a Palazzo di Città, veniva presentata l’assegnazione del primo finanziamento di otto milioni e mezzo di euro con cui partiva il piano di risanamento ambientale e riqualificazione urbanistica del Parco ex D’Agostino in località Brignano.
Il programma complessivo dei lavori venne illustrato dall’allora sindaco di Salerno Vincenzo De Luca nel corso di una conferenza stampa. “L’antica cava D’Agostino diventerà, a partire dai prossimi mesi, un parco nel quale si compendiano l’aspetto naturalistico con impianti e strutture per lo sport, il turismo, e gli eventi di cultura e spettacolo, parcheggi”. L’idea espressa all’epoca dall’amministrazione comunale.
“Il progetto ha un grande respiro ambientale e la consueta qualità urbanistica che contraddistingue la realizzazione di opere e lavori pubblici nel capoluogo. Di notevole rilievo è l’aspetto di risanamento idrogeologico dei costoni di Casa Manzo e la fruibilità del lago in fondo alla cava che potrà esser adibito alla pratica degli sport nautici. In programma anche la realizzazione di un pattinodromo, di un campo da rugby ed altri impianti sportivi polifunzionali”. Sempre le direzioni dell’epoca, parliamo di quasi 10 anni fa.
Un nuovo parco per Salerno. E’ quanto prevede il piano di riqualificazione dell’area dell’ex cava delle ceramiche D’Agostino a Brignano. Per scegliere il progetto l’amministrazione ha fatto ricorso ad un Concorso Internazionale, nel 2004, che ha visto prevalere gli elaborati del Gruppo guidato dall’architetto austriaco Maria Aubock. Il piano di riqualificazione interesserà l’intera area una volta di pertinenza dell’azienda ceramica, circa 300.000 metri quadrati acquisita dal Comune. Una procedura lunga e complessa voluta fortemente dall’ex sindaco De Luca, tra gli anni 94 e 2001. Il 17 luglio del 2002 la delibera di Giunta per l’espletamento del Concorso di progettazione per la realizzazione di un parco naturalistico e la riqualificazione urbanistica dell’area per l’apertura al pubblico per momenti di aggregazione, sport, cultura, tempo libero. A scegliere il progetto vincente, tra i sei finalisti, una commissione presieduta da Bianca De Roberto. L’idea proposta da Maria Aubock (capogruppo, con lei gli architetti Antonio Inglese, milanese di origine ma con studio a Salerno, Pasquale Giglio, di Nocera Inferiore, Christian De Iuliis, di Minori, la geologa Antonietta Lambiase e l’agronomo Carmine Maisto) ha convito la commissione per l’intento di “riqualificare il territorio del Parco attraverso un’attenta rilettura del luogo, riducendo gli interventi progettuali all’essenza minimale”.
Spazio, quindi, alla riqualificazione della zona attraverso la valorizzazione dell’esistente con nuovi interventi di verde mediante specie autoctone e tecniche da ingegneria naturalistica. Grande attenzione per le specie arboree da impiantare. I progettisti hanno diviso il Parco in 10 ambiti vegetazionali: orlo del lago, vegetazione di protezione, percorso tra i profumi, cornice policroma, fascia periurbana, estensione meditativa, bosco con macchia, terrazze agricole, margine area carrabile e bosco sonoro.
Le opere architettoniche saranno ridotte al minimo, quasi annullate davanti alla natura dei luoghi. Tre casolari saranno recuperati (due all’interno ed uno all’esterno del Parco). Saranno utilizzati materiali naturali come la pietra ed il legno.
Punto centrale del futuro Parco D’Agostino il laghetto, già esistente ed utilizzato anche per la pesca di carpe. In base al progetto sarà valorizzato e leggermente ampliato con la creazione di una passeggiata (lungolago) e di un deck, un pontile in legno su uno dei lati lunghi utilizzabile anche per spettacoli all’aperto. Tra gli altri elementi caratterizzanti del progetto Aubock-Inglese-Giglio-De Iuliis-Lambiase-Maisto anche un ponte dal deck all’altra sponda del lago per consentire una passeggiata in mezzo alle acque.
«Il progetto punta sulla natura e sullo specchio d’acqua che sarà ampliato e valorizzato – così spiega uno dei progettisti, Antonio Inglese – Sarà possibile passeggiare, prendere il sole, ascoltare o fare musica».
Ma l’idea di base è anche quella di creare un Parco “sonoro” valorizzando le attuali caratteristiche acustiche (eco del suono delle campane nella cava, rumori del treno, etc) ed introducendone altre ex novo. Una esperienza “sensoriale” (ottica ed acustica) da fruire grazie ad una rete di percorsi ciclo-pedonali. «Già ora visitare l’area dell’ex cava è un’esperienza unica – prosegue Inglese – Il muro d’argilla consente di amplificare suoni e rumori provenienti dall’ambiente circostante. Una singolarità che ci ha ispirato».
Il parco potrà essere fruito anche con i muli. Nel progetto, infatti fa capolino anche la proposta di un servizio di noleggio dei simpatici ma testardi animali per raggiungere la parte più alta dell’area verde, chiamata “Mirador” da dove ammirare il panorama del golfo di Salerno. nell’area troverà spazio anche un maneggio, oltre che impianti sportivi.
L’area verde sarà collegata a Fratte ed al resto della città con nuovi collegamenti. Allo studio anche la riattivazione della vecchia teleferica che, fino agli anni ’50 collegava la cava al vecchio cementificio, sul lungomare di Salerno, passando per casa Manzo. I piloni, del resto sono ancora visibili. Almeno 18 milioni di euro la spesa prevista. Il Parco sarà affidato in gestione a società private in cambio della manutenzione.
Tra il 2008 e il 2009 sono stati redatti il progetto definitivo e quello esecutivo.
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