Tra color che son sospesi senza l'elemento essenziale della propria vita, l'acqua. Sono giorni di attesa e stoica pazienza per il mondo della Pallanuoto, una delle pochissime attività sportive la cui ripresa avrebbe un senso compiuto d'estate, naturalmente se #andràtuttobene. Abbiamo fatto il punto della situazione con il presidente della FIN Salerno Luca Malinconico, massimo dirigente anche dell'Oasi Salerno nonchè allenatore dell'Under 13 della RN Salerno e collaboratore di Alfonso Parrilli alla guida dell'Under 17 dell'Oasi: "Premetto che la salute viene prima di tutto e in una disciplina che non ha interessi economici, ritorni di diritti tv ed altri interessi utilitaristici sarebbe deleterio contestare un eventuale congelamento della stagione - spiega l'ex giocatore poi passato sia in panchina che dietro la scrivania - Noi come Oasi siamo stati anche i primi firmatari della petizione lanciata da Emanuele Foresti (attuale trainer della Pall.Bergamo, ndr) nel richiedere alla FIN la sospensione delle attività non appena l'emergenza ha iniziato a prendere sempre più corpo in Lombardia".
Allo stesso tempo, però, soprattutto per i campionati d'interesse nazionale ma anche per quelli locali e giovanili sarebbe un peccato dover rinunciare al raggiungimento dei rispettivi obiettivi: "Mi metto nei panni di un ragazzino dall'Under 15 a salire, magari che ha anche raggiunto i limiti di età per quella categoria, che si vedrebbe privato del sogno di poter competere per uno Scudetto e avere la sua vetrina desiderata dall'anno prima - prosegue Malinconico - E allora dico si al ritorno al passato laddove gli allenamenti iniziavano a Marzo ed Aprile ed i campionati si disputavano all'aperto d'estate. Daremmo così un senso sia ai tornei d'elite che a quelli regionali e giovanili".
Considerando il rinvio delle Olimpiadi e l'intenzione di dare priorità ai campionati facendo slittare le fasi finali delle competizioni europee, la proposta già lanciata da diversi addetti ai lavori potrebbe diventare realtà: "La Pallanuoto ritroverebbe la propria fisionomia originale - continua - Magari utilizzando il modello delle finali Scudetto ed una formula week-end, organizzando dei concentramenti per chiudere i campionati. Costituirebbe una valida alternativa e soprattutto consentirebbe alle società di ammortizzare i costi, riducendo sensibilmente il numero delle trasferte. Il tempo c'è e sarebbe anche un bel segnale di vittoria. Naturalmente non dimentichiamo che la preparazione ormai è persa e per poter affrontare nuovamente competizione agonistiche è necessario almeno un mesetto. Siamo stati quasi gli ultimi a fermarci, almeno come A1, ma al di là di quanto si possa fare in casa siamo anche i più penalizzati venendo a mancare il contatto con l'acqua. Dal mio punto di vista, per tenere vivo il tono muscolare dei ragazzi e in particolar modo offrirgli una distrazione mentale, stiamo tenendo circuiti casalinghi a corpo libero e con mezzi di fortuna per non vanificare tutti i sacrifici fatti sin qui".
Lo sguardo oscilla tra presente e futuro prossimo: "Le associazioni si reggono su sforzi personali e gestione di impianti, più passa il tempo e più si perde la base di sostentamento economico. Avendo difficoltà ad ipotizzare la ripresa, è l'intero meccanismo a risentirne considerando che parliamo di perdite aggiuntive come minimo trimestrali vista anche l'impossibilità di tenere corsi di nuoto e attività parallele. Le preoccupazioni principali sono rivolte alla ripresa, molti avranno timore a riaprire strutture non sapendo se saranno in grado di garantirne un futuro e di poter rientrare nei costi. Dal punto di vista federale mi auspico che si tenga conto delle spese sostenute in anticipo senza disputare gare e trasferte (come nel caso dell'Oasi inserita per il secondo anno consecutivo nel girone 4 con le siciliane senza l'originale alternanza per le campane con il girone 3 laziale), condonarle e soprattutto non gravare ulteriormente sulle società con costi aggiuntivi, non dimenticando quelli a cui si è già ottemperato. Come comitato provinciale - conclude Malinconico - non posso che augurarmi il bene di tutta la famiglia pallanuotistica, la possibilità di tornare ad organizzare presto eventi ma naturalmente dobbiamo sempre far riferimento ai vertici prima regionali e poi nazionali. Non resta che navigare a vista e pazientare senza perdere l'ottimismo, all'insegna della passione che è l'unico ingrediente essenziale per la nostra disciplina".
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