C'è un limite nella vita di uno sportivo, un muro che divide la normalità dall'eccellenza. Può essere un momento o una partita come questa. Se hai la forza di superarlo puoi alzare gli occhi, guardare la luce e pensare di non avere più confini. La partita che tutti i giorni si sta disputando è ben altra cosa rispetto a quella cui si è magari abituati a farlo sul rettangolo verde ma con le stesse prospettive: quelle di prevalere sull'avversario, passare dal buio alla luce. Lo sa bene Franco Pappalardo, difensore salernitano in forza da due anni al Felino, compagine parmense militante nel girone A di Eccellenza emiliano-romagnola, zona in cui si è stabilito anche per lavoro e seconda Regione più colpita dal Coronavirus. Lui il muro lo alza in campo per fermare gli avversari, non a caso è soprannominato "The Wall", ma adesso è costretto ad alzarlo anche nel quotidiano: "Lontani dalle nostre famiglie, ma vicino a loro con la mente e con il cuore. É dura in questo momento ma noi non molliamo, siamo abituati a farlo per natura - spiega l'ex talento di Salernitana, Battipagliese, Olympic, Grumentum e Scalea con annessa parentesi britannica al Barnet - Ormai è un mese che siamo fermi proprio nel momento cruciale della stagione ma di fronte ad un'emergenza tale non c'erano soluzioni alternative. Il nostro campionato è uno dei più lunghi in Italia, considerando anche i recuperi per varie gare saltate per neve e maltempo. Temo che la stagione possa non concludersi con inevitabili ripercussioni sul prosieguo. Molte squadre si sostengono grazie agli sponsor ed alle aziende alle spalle dei presidenti, ora come ora è chiaro che vengano privilegiate le stesse aziende rispetto alle squadre di calcio. Qui non è come in Campania dove in queste categorie c'è tanta gente che vive solo di questo, qui si lavora e ci si allena di sera: immaginare di dover disputare turni infrasettimanali, in concomitanza con l'avvio della stagione estiva, è quasi impensabile. Si rischia un collasso del sistema a catena, dai professionisti ai dilettanti passando per le scuole calcio ma mi auguro che chi di dovere s'impegni a mentenere in vita quello che è a tutti gli effetti un fenomeno sociale che va salvaguardato per i tanti aspetti benefici che ha al di là delle criticità che già viveva prima del Coronavirus".
Reduce dall'operazione al crociato, il recupero era ormai completato al 100%: "Nonostante abbia un pò affrettato i tempi andando incontro a rischio ricadute e problemi contingenti, da Novembre mi sono sentito di nuovo vicino alla mia condizione standard - prosegue Pappalardo che fa il punto sull'annata sin qui disputata - Siamo partiti con una squadra giovanissima, sono stato per un periodo il più "anziano" del gruppo e l'aver cambiato tre allenatori non ci ha aiutato tanto. E' chiaro che, soprattutto mentalmente, quando la stagione prende una certa piega non è facile raddrizzarla ma dopo la pausa natalizia abbiamo iniziato ad ingranare e raggranellare punti importanti nonostante qualche ko evitabile. Ci siamo fermati alla vigilia del derby con la Piccardo e con tanti scontri diretti per provare a fare il passo decisivo per fuoriuscire dalla zona play-out, ora siamo in balia del destino. La squadra in ogni caso è attrezzata, basti pensare alla presenza in organico dell'ex Lega Pro Basso, l'attaccante La Forgia che ha sempre fatto la D, il rientro di Martinez, l'altro salernitano Trezza che è una garanzia per la categoria. Se si dovesse tornare a giocare avremmo bisogno di un richiamo di preparazione per poi dare il tutto per tutto".
Un altro modo di fare calcio: "La società è esemplare, non ci ha mai fatto mancare nulla e non ha mai disatteso una promessa - conclude Pappalardo - Le strutture sono di livello e sarò sempre devoto al club per la vicinanza, l'affetto ed il sostegno datomi per l'operazione e la successiva riabilitazione, consentendomi di rimettere piede in campo per qualche minuto a soli 5 mesi dall'intervento. C'è un'organizzazione invidiabile, mi auguro che i vertici politici e federali tengano conto dell'importanza dell'attività svolta da società come questa e, ripeto, aiutino il sistema a mantenersi in vita seppur con inevitabili perdite. Perchè il calcio resterà sempre fantasia. Un cartone animato per adulti. Un mondo in cui tutto sarà possibile, anche l’improbabile, anche l’impossibile...".
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