Una tenue boccata d’ossigeno. È quella che, in termini di contagi, il mostro Coronavirus ha concesso nella giornata di ieri ai salernitani dopo l’escalation della scorsa settimana. Calano gli aumenti giornalieri, ma calano pure i test effettuati. Due tamponi positivi in mattinata, entrambi nell’Agro, mentre tra pomeriggio e sera sono stati diagnosticati altri quattro casi di Coronavirus: un agropolese a Vallo della Lucania, l’uomo di Montesarchio (Benevento) domiciliato a Mercato San Severino che è deceduto e due salernitane, una madre e una figlia. Al “Ruggi” di Salerno sono stati passati al vaglio 49 tamponi: quattro i positivi. In tutta la Campania sono stati esaminati 502 tamponi (meno della metà dei 1.045 di domenica): 77 i nuovi contagi, che portano i numeri del Coronavirus in Campania a quota 1.103.
È nella city la storia più singolare della provincia. Positive due persone a Salerno: madre e figlia. La giovane era rientrata da Bergamo. Continua a pagarsi il conto salato del grande esodo dalle province settentrionali dove si era diffuso il Sars Cov 2 verso sud dei lavoratori e degli studenti meridionali. Le migliaia di persone, molte asintomatiche, al loro ritorno, involontariamente, hanno contagiato parenti e conoscenti. Com’è accaduto a Pastena dove una ragazza avrebbe infettato la madre e probabilmente anche il padre. La donna è stata trasferita ieri mattina in ospedale con un’ambulanza dell’Humanitas che nei giorni addietro aveva portato al pronto soccorso anche il marito. La ragazza è fortemente provata per quanto accaduto. Non è escluso che altre persone possano risultare positive al Sars Cov 2 a causa del contatto con amici, familiari provenienti dal Nord. Molti, tornati con i treni o i bus da Torino e da Milano, una volta arrivati a Salerno, la porta del Mezzogiorno per via del capolinea dell’alta velocità, sono stati sottoposti a visita sommaria, per scoprire se avessero i sintomi in attimo del contagio. Solo che, quella visita non assicurava che i viaggiatori non fossero asintomatici o avessero la malattia in incubazione e quindi non è stato azzerato il pericolo. In più, diversi di questi hanno considerato erroneamente quegli accertamenti come una sorta di lasciapassare per “attestata sanità” e hanno preso alla leggera la quarantena.
FONTE: La Città
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