La LND anticipando Coni e Governo la sua decisione l'ha presa da subito: stop forzato a tutta l'attività agonistica e giovanile fino al 3 Aprile. Ma sarà effettivamente questa la deadline o si andrà incontro alla conclusione anticipata dei vari campionati? Al momento non si può far altro che navigare a vista. Tra i vari addetti ai lavori che loro malgrado sono relegati a casa, chi ha espresso maggiori perplessità e dubbi sulla situazione generale è l'attuale tecnico del Centro Storico Salerno Giovanni Esposito.
"Mi sono posto tanti interrogativi a cui non credo verrà data una risposta - spiega il trainer stabiese - Mi sa tanto di terza guerra mondiale creata ad hoc per rilanciare l'economia. Indubbiamente il virus c'è ed ha una sua componente rischiosa ma non tale da bloccare tutto di sana pianta. O meglio, sarebbe stato più opportuna una chiusura drastica di 15/20 giorni sul modello cinese e poi ripartire. Perchè noi titolari di attività vere e proprie come una scuola calcio dobbiamo star fermi ma bar e centri commerciali aperti fino alle 18? Il fitto annuale delle strutture con annessi e connessi chi lo paga ora? Siamo al momento privi di una parte di noi, istruttori e bambini. La sanificazione delle strutture adesso ci si ricorda di farla? Non dovrebbe essere prerogativa per legge per chiunque?".
L'attenzione si sposta poi sul versante burocratico-sportivo: "Dubito che la stagione possa concludersi regolarmente anche se mi auguro che da Aprile si possa ripartire, seppur dovendo affrontare difficoltà relative alla ripresa degli allenamenti e così via - ribadisce l'ex vice di Campilongo - In casi estremi spero che si possa scendere quanto meno in campo ad inizio estate con qualche torneo sostitutivo o iniziare prima la nuova stagione anche se non oso immaginare la girandola di sicure polemiche relative a promozioni/retrocessioni/ripescaggi/format e così via. Le problematiche principali riguardano, però, il settore finanziario. La parola dilettanti spiega da sola lo spirito con cui bisognerebbe approcciarsi all'attività sportiva ma inutile girarci intorno, soprattutto in Campania dove buona parte assume l'atteggiamento del finto professionista. Dalla D alla Promozione saranno tantissimi i ragazzi che, seppur privati di un rimborso minimo, avranno difficoltà a mantenersi in maniera autonoma. Già viviamo quotidianamente contesti in cui è difficile trovare società che rispettano gli impegni presi e lo fanno in maniera regolare, molti presidenti approfitteranno della situazione per risparmiare mentre chi ha investito pesantemente rischia di trovarsi a mani vuote e subire un doppio danno. Il sistema è già fragile, adesso rischia di finire davvero a carte quarantotto. I professionisti godono di protezioni ad ampio raggio, noi siamo carne da macello messa ancor di più allo sbaraglio". Insomma una macchina già destinata a morire sanguinosamente ma non così prima del tempo.
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