Nato a Curteri di Mercato San Severino, famiglia di Bracigliano e un legame particolare con la sua terra d'origine. Vive, però, praticamente da sempre in Veneto Gianluca De Leo, centrocampista classe 2002 esploso nell'ultimo Torneo delle Regioni in quel di Fiuggi con la rappresentativa veneta Under 17. Già nel giro delle nazionali giovanili, vanta esperienze importanti in maglia azzurra con la selezione LND con cui ha preso parte al Trofeo Beppe Viola - Arco di Trento ben figurando al cospetto di compagini blasonate come Milan, Lazio e Verona e successivamente alla Lazio Cup (foto), arrivando alle soglie della finale mietendo in serie altre vittime illustri e cedendo solo allo Shakthar. "Avevo meno di due anni quando i miei genitori si sono trasferiti al Nord - spiega il baby talento ai nostri microfoni - Ho iniziato a muovere i primi passi calcistici tra Maserà, Abano Terme e gli Esordienti del Padova per poi passare alla mia attuale società, la Tombolo Vigontina. La stessa che mi ha permesso di partecipare a queste manifestazione internazionali con la nazionale Under 17 LND e naturalmente di essere selezionato per due anni di fila al Torneo delle Regioni. Qui da noi il livello del calcio giovanile, grazie all'introduzione della categoria Elite, è di assoluto spessore: le società sono organizzate, le strutture sono all'altezza".
Un prospetto di cui sentiremo parlare negli anni a venire: "Nasco come centrocampista puro ma spesso e volentieri vengo avanzato sulla trequarti. E' però nel mio ruolo naturale che mi sento più a mio agio e ringrazio i selezionatori delle rappresentative che mi hanno permesso di esprimermi nella zona del campo che più preferisco. Ciò che conta è ovviamente il risultato di squadra: con la Vigontina ci siamo classificati terzi ad un pelo dalla qualificazione per i play-off nazionali ma siamo comunque soddisfatti e puntiamo a finire in bellezza la stagione con gli ultimi tornei rimasti da affrontare".
Sulle sue tracce Cittadella e Padova con cui ha sostenuto alcune sedute d'allenamento nei giorni scorsi, ma De Leo dimostra maturità fuori dal comune per la sua età e soprattutto generazione: "Guardo al campo, giorno dopo giorno, senza farmi troppe illusioni. Quel che verrà, lo valuterò con calma e ragionevolezza con i miei genitori".
Conclusione con ritorno alle origini: "Almeno una volta all'anno a Pasqua o Capodanno, se non di più, torno volentieri a Salerno, a Bracigliano per salutare i parenti. Ho seguito poco dal vivo la Serie B ma son rimasto male, sorpreso in negativo dal campionato fatto sia da Padova che Salernitana. Vista la partenza e le prospettive, mi auguravo una tranquilla salvezza per i biancorossi ed i play-off per i granata ma purtroppo così non è stato". Il meglio, per Gianluca De Leo, deve ancora venire.
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