Il calcio, ad ogni livello, è fatto di cicli che vanno e vengono. Vittorie, sconfitte, gioie e delusioni ma quel che restano sono i rapporti umani e soprattutto le emozioni. Come quelle provate da Carmine Di Giacomo, simbolo di tante battaglie con l'Honveed Coperchia che ha inviato alla nostra Redazione una lettera per brindare alla Promozione raggiunta dai suoi ex dirigenti e compagni:
"Complimenti Honveed. Dopo 6 lunghi anni torni a vincere un campionato. In 7 anni abbiamo vissuto momenti belli ma anche momenti brutti come giusto che sia nel calcio. 7 anni dove abbiamo vinto un campionato di Seconda senza mai perdere e con la miglior difesa della Campania, giocato amichevoli con la Salernitana, condiviso tanti momenti dentro e fuori dal campo, il giovedì sera, tanto altro. Il primo anno in Prima è stato un po' travagliato: poca esperienza, tutti giovani ma con la grinta di un gruppo di amici siamo riusciti a salvarci. L'anno dopo l' apoteosi dove con pochi innesti ma sempre compatti senza mai perdere in casa siamo riusciti ad arrivare fino alla Finalissima Regionale di Ariano Irpino purtroppo perdendola. Fu un anno incredibile, l'esplosione in positivo di un gruppo di amici che non dedizione e sacrifici hanno sempre remato dalla stessa parte. Mai dimenticherò le partite con il Sant' Antonio Abate, i derby con l'Arsenal Salerno e le vittorie nei play-off con Virtus Di Giorgio e la festa contro il Giovi dove la spuntammo solo ai supplementari festeggiando sotto il diluvio. L'anno dopo doveva essere quello della consacrazione con acquisti di spessore ma non riuscimmo a salire perdendo la semifinale play-off ma fu comunque un anno da incorniciare. Ma purtroppo nel calcio ci sono cose belle ma anche cose brutte, l'anno dopo arrivò la retrocessione. Una squadra praticamente smantellata dove rimanemmo solo in tre (Di Giacomo, Sebastiano, Vetromile) dopo quelle incredibili stagioni precedenti. Fu un brutto campionato dove il potenziale c'era (ricordo solo la vittoria per 3 a 1 a Fratte contro una corazzata come il Centro Storico che poi vinse la post-season) ma in molte partite non c'era affiatamento. Un campionato dove abbiamo raggiunto comunque un obiettivo: instaurare nuove amicizie che durano tutt'ora. Poi arriva il mio ultimo anno con una squadra che a parer mio poteva viaggiare nella parte alta della classifica, ma come dicevo prima se non si rema tutti dalla stessa parte non si va molto lontani... Riuscimmo a salvarci e a toglierci qualche soddisfazione vincendo ad esempio il derby ma dopo 7 anni trascorsi in biancorosso avevo pensato di trovare nuovi stimoli a fine stagione. Non posso dire di essermi pentito perché significa che doveva andare così ma posso dire che sono veramente felice che l'Honveed abbia raggiunto questo importante traguardo. Un traguardo meritato per le persone che gravitano attorno a questa famiglia da sempre, amano questa maglia come una seconda pelle, hanno lo scudetto cucito sul petto: Alfonso Coccorullo e Vincenzo Notari su tutti. Congratulazioni a tutti i protagonisti di questa cavalcata conclusasi con una festa meritata. Provate a dire che è solo un gioco: no, non lo è. Il calcio è di chi lo ama".
Carmine Di Giacomo
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