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Si tira la pietra e si nasconde la mano. Proclami su proclami, inviti su inviti e poi? Proprio chi di dovere risulta assente.

La Lazio ha giocato alle 15. Per carità una partita importante ma si parla di altri palcoscenici. Anche se la squadra non si giocava più di tanto tre punti per un treno Europa, la partita più calda era sicuramente da tutt’altra parte.

Sul registro presenze, come a scuola, all’appello, risultavano assenti il duo Lotito e Mezzaroma in quel di Salerno all’Arechi. La pioggia e il clima poco sereno hanno trovato evidentemente terreno fertile per l’ennesima diserzione. Ma questa volta da parte della sola dirigenza.

Proprietà assente, quindi, nel tracollo domenicale contro il Cosenza. Mezzaroma in un’intervista di qualche giorno fa aveva detto che sarebbe stato sicuramente presente e che probabilmente sarebbe venuto anche Lotito. Proprio i due che a mezzo di comunicati incitavano alla presenza massiccia per supportare i granata in questo rush finale drammatico.

Al triplice fischio si è creata la più attendibile della contestazione all’esterno del Varco 1 dove solitamente escono i giocatori che vengono prelevati dal bus della squadra. E invece urla, epiteti poco lieti e soprattutto cori contro tutto e tutti. Giocatori in primis. Poi alcuni episodi che fanno riflettere. E non poco.

Alcuni tifosi chiamano la squadra “a rapporto” tra il cancello e il clima infuocato tenuto a vista dalle forze dell’ordine. Si presentano tutti ma soprattutto uno Schiavi in lacrime e con la testa china verso i tifosi che balbetta solo un “ci hanno lasciato soli scusate”. Ma la rabbia esplode quando Casasola si avvia verso il cancello poi al primo coro contro volte le spalle ai tifosi salvo poi ritornare sui suoi passi trascinato da Sasà Avallone.

L’ennesima brutta pagina nell’anno dei cento… ormai non ci sono più parole.

Foto: SalernoSport24