Le sue gote rosse, le sue cravatte variopinte e cangianti, la sua simpatia umana. Mancherà tutto questo da oggi in poi al calcio campano. Tonino Simonetti è morto, dopo aver combattuto con coraggio. Un direttore sportivo d’altri tempi, bravo a vincere in D ma anche a far belle cose in C. A Nocera, con Albani presidente e Leonardi allenatore, portò i rossoneri al secondo in posto in D che poi significò ripescaggio in C2. Qui l’impresa divenne grande, vittoria del campionato e promozione in C1, iniziando con Santosuosso in panchina e scegliendo, grazie a capitan Conti, niente di meno che Gigi Delneri quando il buon Pasquale si dimise. E cominciò, prendendo Battaglia ed altri, pure la costruzione della Nocerina che sfiorò la B, passata successivamente a Maglione dopo l’addio di Albani. Prima di Nocera c’era stata l’Albanova, tappa fondamentale in carriera da diesse iniziata all’ombra dell’amico-nemico Carmine Tascone. Simonetti è stato anche altrove, lasciando belle tracce. Al Gladiator, al Savoia, a Castellammare, a Sarno, a Battipaglia, a San Giuseppe Vesuviano e a Sant’Anastasia. Il calcio di una volta lo saluterà nella sua Arzano.
FONTE: Marco Mattiello/mn24.it
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