Assolto, con formula piena, dopo 13 anni, un medico del pronto soccorso dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, che era stato accusato di violenza sessuale. La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dai giudici della Corte di appello di Salerno.
Tutto partì da una visita per una sospetta colica renale: una giovane salernitana, trovato poco professionale il comportamento del medico, dopo essere stata visitata, si presentò al drappello della polizia per sporgere querela contro di lui. Dapprima denunciò di aver trovato un bigliettino con il numero di cellulare dell’uomo, corredato di invito per una serata galante e della promessa di un regalino. Poi raccontò di quelle mani, che a suo avviso, erano scese troppo verso le sue parti intime durante la vista ambulatoriale in ospedale.
In primo grado il professionista, difeso dagli avvocati Silverio Sica e Carlo Taormina, era stato condannato a due anni con pena sospesa. Nel corso del dibattimento in Appello è stato sentito un perito che ha spiegato che la manovra adoperata dal medico era consentita e prevista dal protocollo; non si era trattato di un palpeggiamento a sfondo sessuale.
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