La vittoria con il Venezia nella prima gara del nuovo anno (la clamorosa rimonta sfiorata dai lagunari già faceva riflettere i più attenti e scrupolosi seguaci), sembrava proiettare la Salernitana ad una seconda parte di stagione di rosee prospettive. Ebbene, dopo il rocambolesco successo contro gli uomini di Inzaghi, quasi paradossalmente, è venuta fuori la reale identità di questa squadra. Una squadra capace di mobilitare in ogni dove carovane di tifosi che adesso dicono basta. Prestazioni sciagurate, risultati da dimenticare, scelte criptiche ed un mercato degno dei peggiori teatrini da strada. Se lo scorso anno, i pochi e mirati innesti hanno favorito la politica societaria del mantenere la categoria senza eccessivi sforzi, evitando allo stesso tempo di fare il passo più lungo della gamba in zona play-off; il quadro che si sta prospettando ora offre immagine ben diversa. Promesse, rassicurazioni, inviti da parte della società hanno assunto definitivamente le sembianze, secondo gran parte della tifoseria, di una presa in giro nei confronti della passione e dell'amore da parte di chi spesso e volentieri ama più la maglia con il cavalluccio cucito sul petto che altro. Nonostante questo, chi sul divano, chi con la radiolina, chi sui gradoni dell' "Arechi" e di tutta Italia, sono sempre presenti fin quando la pazienza conosce i propri limiti. Limiti, secondo loro, chiamati Lotito e Fabiani: "Non ne possiamo più - il grido più diffuso sul web e in strada - Non ci stiamo a vedere la nostra amata squadra diventare un giocattolo in mano a burattinai che ne decidono a loro piacimento le sorti per soddisfare i propri secondi fini. I calciatori, sulle potenzialità reali di alcuni ci sono molti dubbi, risentono inevitabilmente di questo clima artefatto e l'allenatore non è in grado di uscire al di fuori di dinamiche aziendaliste". Nell'occhio del ciclone soprattutto il mercato che ha visto di fatto quasi tutte le squadre di B rinforzarsi con pedine mirate e la Salernitana fare discutibili operazioni, tanto d'estate quanto soprattutto d'inverno (senza dimenticare la scelta di continuare a non puntare su ragazzi del posto per la Primavera, fatte le dovute eccezioni di nome Gaeta e Novella). Il dibattito tra i devoti a Lotito e company per aver tolto i granata dalle sabbie mobili dei dilettanti e gli antagonisti al patron della Lazio è destinato a continuare senza via di uscita: a rimetterci, come sempre, saranno solo i tifosi.
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