I dubbi sono tanti. La rabbia anche. C’è fermento presso alcuni reparti dell’ospedale “Fucito” di Mercato San Severino, a seguito di alcune decisioni, inerenti le sostituzioni dei primari. A quanto pare, infatti, alcuni incarichi sarebbero stati ricoperti anche da chi, fino a pochi mesi fa, non avrebbe avuto i requisiti per farlo mentre alla finestra sono rimasti ad aspettare numerosi medici con esperienza decennale.
Nelle corsie del “Fucito” si vocifera di «colpi di mano atti a favorire persone vicine a coloro che stanno a Napoli, che siano compagni di merende o concittadini», con riferimento a presunte intromissioni o pressioni, nella redazione delle graduatorie interne per l’assegnazione degli incarichi, da parte di influenti personaggi orbitanti intorno a palazzo Santa Lucia.
Un primo campanello d’allarme su un imminente peggioramento della situazione nei corridoi del nosocomio sanseverinese era arrivato con l’addio del direttore sanitario Generoso Conforti che, nel suo rassegnare le dimissioni, lanciò gravi accuse alla direzione aziendale e alla gestione da parte della Regione Campania. «Mi contrastavano – dichiarò Conforti – Attualmente, queste sono le operazioni che passano».
Oggi, dunque, rabbia e delusione sono visibili sui volti di alcuni medici del “Fucito” che – dopo aver anche richiesto l’accesso agli atti, supportato anche da una diffida inoltrata dal sindacato, e dal quale sarebbe emersa l’assenza delle obbligatorie graduatorie di merito dalle quali attingere – ora si direbbero anche disposti a non effettuare più regime di intramoenia, essendo venuto, di fatto, a mancare un rapporto fiduciario e meritocratico con l’ospedale di riferimento.
Insomma, una situazione non delle più rosee per la sanità campana e salernitana che, oltre le difficoltà quotidiane, deve far fronte anche alle lotteper il potere.
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