Prima le tante battaglie in favore dei lavoratori con la sua Feneal Uil, poi l'avventura nella ristorazione. Una vita intensa, quella di Luigi Ciancio, vissuta interamente con passione e grinta. Gigi, così come lo chiamavano tutti, si è spento, nella giornata di oggi, a 69 anni: un infarto fulminante non gli ha dato scampo.
Per 15 anni è stato alla guida della Feneal Uil di Salerno, sindacato che - grazie al suo impegno - è arrivato ad essere il primo nel settore dell'edilizia. Poi, nel 2010, la nomina a segretario regionale, ruolo ricoperto fino al 2014 quando, a causa di disaccordi nella gestione della politica sindacale e a più di un tentativo di "sgambetto" da parte dei vertici nazionali (in particolare durante il periodo in cui fu commissario della Feneal a Caserta), decise di lasciare tutti gli incarichi.
Poi, la nascita del suo "Mariterraneo officina culturale", il ristorante nel cuore vecchio della città di Salerno, mandato avanti insieme al figlio Emanuele.
Una notizia, quella della morte di Gigi Ciancio, che ha lasciato tutti sgomenti e con un profondo vuoto.
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