“Nel disinteresse generale - sottolinea Patrizia Spinelli, Segretaria Provinciale della Feneal Uil – continua a consumarsi la grave crisi dell’edilizia che coinvolge l’intera filiera: non solo le imprese di costruzioni, ma anche micro e piccole aziende artigianali specializzate in impiantistica e produttori di materiali indispensabili per attivare i lavori. Istituzioni scomparse, mentre si perpetua il dramma della disoccupazione per migliaia di operai”.
“Occorre prendere atto – continua Spinelli – che al di là degli annunci, la lentezza delle procedure non consente di aprire cantieri pubblici nel nostro territorio e quei pochi che sono stati aperti per vicende ancora in fase di definizione non decollano”.
“In queste condizioni - spiega Spinelli – si dovrebbe/potrebbe porre mano nell’immediato anche a strumenti alternativi. Ad interventi, cioè, in grado di smuovere il pantano nel quale l’intero comparto sembra essere impelagato. Come Feneal Uil riteniamo che sia possibile coinvolgere Comune e Provincia di Salerno (e tutti i singoli Comuni interessati) in un tavolo tecnico che si ponga l’obiettivo di promuovere, stimolare ed accompagnare in maniera organica e non occasionale gli interventi di riuso urbano, ristrutturazione ed efficientamento energetico delle abitazioni. D’altro canto, proprio nel momento della (ri) definizione del Puc di Salerno (Piano Urbanistico Comunale) sarebbe necessario un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori che concorrono alla formazione della filiera delle costruzioni. Se il Puc non diventa occasione occupazionale (e non solo di investimenti privati), saremmo di fronte ad un approccio sbagliato da parte del Comune di Salerno”.
La conferma che la strada giusta sia propria questa – o, almeno, una delle direttici di marcia imprescindibili – arriva da uno studio di Confartigianato dedicato all’utilizzo degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico. A livello nazionale sono risultati ben 2.771.000 i proprietari di immobili intenzionati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione della propria abitazione.
“Per rendersi conto della capacità di movimentazione di flussi finanziari attraverso questi interventi, giova evidenziare – specifica Spinelli – che tra ottobre 2010 e luglio 2017 (si legge in una nota di sintesi di Confartigianato) le famiglie italiane hanno speso 169,1 miliardi, pari ad una media di 24,7 miliardi l’anno, per ristrutturare casa e per renderla più efficiente dal punto di vista energetico. La spesa rilevata nei dodici mesi tra giugno 2016 e luglio 2017 è aumentata dello 0,6% su base annua”.
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