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Ha destato particolarmente scalpore nelle ultime ore negli ambienti vicini ai diretti interessati, l'addio del difensore Claudio Sandrigo allo Sporting Pontecagnano. Rientrato alla base dopo non aver dato seguito alla breve parentesi al Seregno in D (con il fido Toro) per motivi di incompatabilità lavorativa, l'ex perno di Noto, Faiano, Calpazio, Olympic e Giffonese ha lasciato in ogni caso l'ambizioso club picentino. E' lui stesso a ricostruire la vicenda ai nostri microfoni: "Non ho gradito alcune dinamiche venutesi a creare, intendo mantenere integra la mia professionalità e la mia etica anche nel dilettantismo e quando non combaciano tutti questi fattori e la mia passione non viene stimolata a dovere, vengo meno. Ribadisco, inoltre, di aver sposato due mesi fa questa causa a costo zero, senza percepire alcun rimborso". Le dinamiche a cui fa riferimento il calciatore sono legate anche alla presenza nel gruppo a disposizione di mister Erra di un atleta di colore aggregato, il che ha suscitato un polverone: "Da più parti, esterne alla società, mi sono piovute addosso critiche ed insulti, venendo additato come razzista per non aver voluto condividere lo spazio con questo ragazzo - spiega Sandrigo - Niente di più falso. Semplicemente, per una questione di etica personale, non accetto, a prescindere dal colore della pelle e dell'etnia di provenienza, di stare a contatto con persone prive di idoneità all'attività agonistica e certificato di robusta costituzione. Credo sia una cosa normale, rappresentando anche un rischio per l'atleta stesso. Già in passato ed ora ho condiviso esperienze calcistiche con ragazzi di colore e non ho alcuna riserva nei loro riguardi". A tal proposito, Sandrigo ha tenuto a farsi immortalare con il collega ivoriano della Giffonese, compagine con cui si sta attualmente allenando. Nei prossimi giorni lo stesso roccioso difensore è pronto ad annunciare una corposa novità sul suo futuro calcistico.