E’ Lucio Ronca, maestro ceramista, il nuovo presidente territoriale provinciale della Cna di Salerno. Unico candidato alla presidenza provinciale dell’associazione di Salerno, Ronca è stato acclamato all’unanimità dall’assemblea elettiva che si è svolta, oggi pomeriggio, al Grand Hotel Salerno. Nato nel 1958 a Vietri sul Mare, creativo conosciuto in tutto il mondo e attivo in diverse sperimentazioni artistiche, Ronca ha già ricoperto nell’ambito della Cna il ruolo di vice presidente nazionale dell’Unione Artistico-Tradizionale ed ha guidato la Presidenza della stessa Unione a livello provinciale. Un’esperienza che gli ha fatto conoscere bene il sistema CNA, un’associazione alla quale, come ha ribadito nel suo discorso subito dopo l’elezione, tutti gli artigiani devono ritenersi fieri di appartenere.
“Dobbiamo valorizzare la capacità attrattiva della CNA che è in grado di creare valore aggiunto tra gli associati, fornendo rappresentanza, tutela, consulenza e servizi in ogni fase della vita delle imprese presenti su tutto il territorio provinciale, da Scafati a Sapri – ha dichiarato il neo preside della Cna di Salerno- dobbiamo far diventare, insieme, la CNA sempre più autorevole, capace di esprimere, interpretare e rappresentare a tutti i livelli istituzionali i bisogni delle imprese, attraverso non solo il monito politico ma soprattutto con analisi affidabili e proposte serie e credibili che saremo capaci di fare se saremo uniti”. Ronca prende il posto del presidente uscente Sergio Casola che è giunto a conclusione del suo secondo mandato. “Ringrazio tutti i rappresentati delle istituzioni locali, provinciali e regionali, che ci hanno riconosciuto in questi anni un ruolo attivo di interlocuzione- ha detto Casola- e continuerò, sia dalla giunta della Camera di Commercio di Salerno che attraverso il comitato di gestione dell’Ebac, oltre che naturalmente dalla Cna di Salerno, a fare del mio meglio per tutelare gli interessi degli artigiani salernitani”. Sia il nuovo presidente che il suo predecessore si sono trovati d’accordo sulla necessità di proseguire nell’ambito della formazione e dell’alternanza scuola lavoro, il percorso già attivato con tanti istituti scolastici.
All’assemblea elettiva ha partecipato anche il segretario generale della Cna Sergio Silvestrini. “Non riparte l’Italia, se non riparte il Mezzogiorno, si è detto a più riprese negli anni della crisi. Ineccepibile. Raccogliamo, quindi, con doppia soddisfazione, per il Sud e per tutto il Paese, i più recenti dati sul prodotto interno lordo, le esportazioni, l’occupazione che mostrano segnali incoraggianti provenire dall’economia delle regioni meridionali- ha dichiarato Silvestrini- Una significativa inversione di tendenza rispetto al fondo della crisi anche se non ribalta la realtà, tenuto conto degli scoraggianti dati di partenza.La vitalità dimostrata dal sistema economico meridionale, però, ci spinge a chiedere una più robusta valorizzazione delle risorse e delle opportunità locali. A cominciare dalle risorse umane.Negli ultimi anni le regioni meridionali hanno visto emigrare, anche all’estero, migliaia e migliaia di giovani qualificati, preparati e desiderosi di lavorare. E’ un impoverimento che l’Italia, e il Sud in particolare, non può permettersi. E’ paradossale che di queste potenzialità si accorgano, però, grandi multinazionali, come Apple che ha scelto Napoli per la nuova Academy. Sono energie che dobbiamo rimettere in circolo.Il rilancio non può partire che dalle imprese. E il Sud dispone di un preziosissimo giacimento, che proprio i positivi risultati economici recenti confermano: i suoi imprenditori. Talvolta autentici eroi. Perché se fare impresa in Italia può diventare davvero un’impresa, al Sud è quasi sempre un’impresa gravosa. Per questo, CNA valuta nel complesso positivamente le misure inserite nel Dl Mezzogiorno, in discussione in Parlamento, un pacchetto di strumenti tagliati su misura per il sistema imprenditoriale meridionale, composto perlopiù da imprese artigianali, micro e piccole, attive in tutti i settori ma con una spiccata vocazione al turismo. Ed è sul turismo, declinato in tutte le sue sfaccettature e le sue ricadute, che chiediamo un impegno maggiore, una nuova attenzione alle bellezze del Sud, finora abbandonate, spesso devastate, per valorizzarle appieno e come meritano” .
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