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Salernitana, ennesimo ko con il Monza. Liverani: "Dai miei voglio dignità". Milan: "Non è finita, la società farà le sue valutazioni"

25/02/2024

Regge finchè può poi cade sotto i colpi di Daniel Maldini (foto AC Monza) e Pessina consentendo al Monza di sbancare (0-2) lo stadio "Arechi". Continua la crisi di risultati della Salernitana, sempre più ultima della classe. "Ho visto una partita combattuta, giocata dai miei; fino al goal del Monza abbiamo fatto la partita che dovevamo e potevamo fare. Siamo stati organizzati, abbiamo concesso poco. - spiega a fine gara mister Fabio Liverani come ripreso da SalernitanaNews - Il Monza ha una squadra forte, prima del gol abbiamo avuto due occasioni noi con Tchaouna, poi anche su Kastanos con deviazione decisiva del difensore. Purtroppo non gira nulla per il verso giusto, è evidente che dopo il gol la squadra si è disunita, ha perso le distanze, a livello mentale non è semplice. Quindi dopo il goal non siamo stati più in partita mentalmente. Abbiamo perso un  giocatore per una botta, siamo già decimati. Dobbiamo stringere tutti i denti, occorre la disponibilità di tutti anche di chi non è al top della condizione. Adesso da qui alla fine, bisogna metterci la faccia, come sto facendo io. Per 60-65 minuti siamo stati vivi, abbiamo avuto le nostre occasioni, le difficoltà sono mentali, e poi anche fisiche per qualche calciatore. Ho visto voglia di fare, ho visto voglia di lottare fino al macigno del goal di Maldini. A livello mentale non è semplice, siamo ultimi da inizio campionato, bisogna giocare con dignità come abbiamo fatto stasera, abbiamo affrontato la sfida con tutte le nostre difficoltà. Sull’occasione Tchaouna è stata presa anche la scelta giusta, è entrato bene, ci vuole un pizzico di fortuna. Fermarsi solo a quello che poteva essere non serve a nulla. Ci prendiamo i fischi, ci prendiamo tutto, da lunedì si ricomincia. Ci sono ancora 12 partite, dobbiamo lottare, poi se retrocederemo faremo i complimenti agli altri. Occorre lavorare testa bassa, non dobbiamo ascoltare nulla, provando a tirare sempre fuori il massimo. Oggi a differenza della partita con l’Inter ce la siamo giocata ed è già un passo avanti".

Il tecnico laziale tiene a puntualizzare: Delle 17 sconfitte subite, mi posso prendere la responsabilità delle ultime due che son totalmente diverse. Per la situazione che vive mentalmente, di rosa, con difficoltà nei cambi soprattutto in difesa, la squadra ha giocato alla pari per oltre un’ora contro una squadra forte che è in grande condizione psico-fisica. Andare in vantaggio o prendere gol, per come siamo, a livello mentale cambia tutto il mondo, c’è un abisso di differenza. Non possiamo attaccarci a null’altro se non alla prestazione e alla voglia di fare. Oggi ai ragazzi non posso rimproverare nulla. Per poter giocare in modo diverso bisogna che ci siano anche le condizioni per allenare un’idea diversa. Manolas ha giocato ma non è in condizione ottimale per giocare a quattro, Boateng si è allenato solo mercoledì e avendo centrali che non hanno mai giocato insieme e non parlano la stessa lingua non era possibile. Maggiore ha avuto un risentimento muscolare alla rifinitura. Per cambiare qualcosa bisognava poter allenare qualcosa. Sono venuto qui per poter cambiare, credo che nessuno abbia la bacchetta magica. Lavoriamo, vediamo da qui alla fine cosa riusciamo a tirare fuori. Se questa squadra aveva fatto solo due vittorie prima del mio arrivo vuol dire che qualche problematica ce l’aveva. Non posso che essere chiuso tra albergo e campo, ho dato e darò tutto per questa avventura. Alla fine tireremo le somme. Questa squadra farà punti, quanti non lo so ma si può fare qualcosa di meglio".

Ed ancora: "In quel momento ho pensato che volevo creare la possibilità per Dia e preparare gli ultimi 15’ per giocare con Dia, Tchaouna e uno tra Kastanos e Candreva, purtroppo abbiamo preso goal e il piano è fallito. Non siamo in grado di poter sopperire a Tchaouna, Weissman e Dia insieme in campo. Per fisicità, condizione fisica, mancanza di difensori di un certo tipo, la coperta è corta. Tra Milano e Monza ho fatto giocare 18-19 giocatori, sicuramente Gomis e Vignato avranno la loro occasione anche loro; se nel nostro momento andiamo a pensare o a mettere una responsabilità a un giocatore come Vignato che ha poche presenze in A siamo fuori strada. Avrà la sua opportunità. Così come Gomis che non parla bene inglese, metterlo dentro in situazione complicata… Avrà occasione, pochissimi non hanno giocato da quando sono arrivato, ho scelto questi giocatori perchè pensavo fossero i migliori. Questi ragazzi da Milano a oggi hanno fatto due partite completamente diverse. Posso lavorare si quello di buono che ho visto. Non conosco altra strada diversa dal lavoro. Il compito più difficile è di dare entusiasmo a una squadra che perde 17 volte, non è semplice solo con le parole. Puoi dare fiducia, ma se non c’è qualcosa di concreto è difficile. Non so quando possiamo prendere una vittoria e come. Io posso garantire che posso metterci tutto l’impegno per allenare i ragazzi e trovare soluzioni. La situazione è difficile. Non si può mettere qualcosa dentro di tanto diverso".

Un fiume in piena Maurizio Milan, amministratore delegato del club granata: "La partita l’abbiamo vista tutti, c’è grande delusione e questo lo sottolineo da parte nostra e della proprietà, aspettavamo una reazione mentale più incisiva visti i risultati delle dirette avversarie, invece la squadra è scesa in campo floscia per i primi minuti. È stata la settimana in cui ci siamo messi in gioco tanto, specie la dirigenza. Il presidente Petrucci è stato con me al campo di allenamento, è stato un grandissimo dispiacere. È un’annata dove la radice sta negli undici che scendono in campo, in quelli che stanno in panchina e in ciò che segue. Da parte nostra ci sono state scelte sbagliate e sbagliati sono stati i rimedi che abbiamo portato. La delusione è importante, da questa sera capiremo come ripartire perché il campionato non è finito. La reazione non è stata all’altezza, si è avuta soprattutto sul finale del primo tempo e in parte nel secondo. Ma al mister e ai calciatori faremo notare che aspettavamo una squadra più carica. Sicuramente avremo delle riflessioni, sono già iniziate con il presidente, con cui ero collegato costantemente in tribuna. Capiremo come proseguire con il lavoro della settimana, capiremo se serve il ritiro e proveremo tutti i mezzi per invertire la rotta. Il presidente è molto deluso, è lo stato d’animo che mi ha trasmesso. Deluso da giocatori, dalle tante promesse fatte, dai loro procuratori che avevano prospettato ben altra situazione. Il sentimento è di amarezza e delusione".

Non contento Milan ha rincarato la dose tra tv e conferenza stampa: "Molto complesso essere qui, ma nei momenti più bui bisogna metterci sempre la faccia. La società è molto delusa in primis dall’atteggiamento dei giocatori scesi in campo. I presupposti erano ben altri. Questa settimana ci siamo impegnati molto, abbiamo cercato di essere vicini ai calciatori, allo staff in ogni momento. Forse abbiamo assecondato troppo alcune cose, ci sono stati dei provvedimenti forse troppo leggeri. Entreremo più a gamba tesa nella gestione diretta anche sportiva. L’atteggiamento visto non è consono, visti anche i presupposti delle antagoniste che hanno giocato contro di noi. Zero alibi. La delusione è profonda e dobbiamo ancora capire come dare una reazione, penso che lo faremo nelle prossime ore. Ero collegato con Iervolino durante la partita. I presupposti con cui i calciatori sono arrivati a Salerno, anche attraverso i loro procuratori, erano ben altri rispetto a quanto visto stasera. Liverani? Parliamoci in modo diretto. Non possiamo che rinnovare la fiducia al mister, è arrivato da poco ma la riflessione riguarda anche lui. Saremo molto vigili. Non spetta solo a me, ma c’è anche un diggì che sentiremo nelle prossime ore. Chiederemo a Liverani le spiegazioni al di là di quelle che ha dato in maniera puntuale in conferenza. Oggi sono tutti in discussione, compreso l’allenatore che per il momento ha la nostra fiducia. Saremo più attenti e meno remissivi rispetto ad alcune situazioni che vedremo domattina al campo d’allenamento. La valutazione possiamo solo farla in maniera completa alla fine del campionato. Quello che è mancato, specie negli ultimi due cambi di panchina, è quella spinta che abbiamo visto in altri club che stanno lottando di più. Forse siamo stati troppo morbidi. Una politica di zero alibi penso possa dare quella scossa. Alcuni giocatori non hanno mantenuto le promesse fatte in sede del loro arrivo a Salerno. I programmi ci sono da settimane per il futuro e sono sul tavolo del presidente. Prematuro parlare del prossimo anno, abbiamo ancora una speranza, la classifica è comunque corta. Proveremo a smuovere quell’immobilismo che permane da qualche settimana nonostante i cambi di panchina. Il dialogo serve, a volte raffreddarlo serve a passare messaggi. Ci siamo forse fidati troppo dei presupposti dei procuratori che ci hanno proposto giocatori con prestazioni mirabolanti che si sono sciolti prima che arrivasse il sole. La società si mette in discussione ogni giorno e cerca di dare delle risposte. Anteponiamo ad alcune scelte forse troppi alibi. Ci aspetta una partita importante, pensiamo che non sia ancora tutto perduto. Ritiro? Non so ancora".

In casa brianzola il primo a parlare è Matteo Pessina al quinto goal stagionale: "È un bel momento per la quadra, lavoriamo per queste vittorie. È stata complicata oggi, una gara tirata fino alla fine, abbiamo rischiato anche tanto, però ce lo siamo detti prima, era una partita difficile e l’abbiamo affrontata nel migliore dei modi. Siamo contenti. Siamo cresciuti come squadra, era una prova di maturità per noi e l’abbiamo superata a pieni voti, possiamo toglierci belle soddisfazioni e speriamo di continuare così. Come ripeto sempre sono contento quando la squadra vince, al di là del gol. Se arrivano o meno i miei gol dipende dalla mia posizione in campo, oggi Palladino mi ha spostato più avanti ed è arrivato subito il gol. Il mister decide la mia posizione, io non decido e dove sto meglio gioco, ormai lui conosce tutte le nostre caratteristiche. Europa? Fino a cinque giorni fa si parlava di altro, bisogna mantenere un equilibrio, tutto quello che verrà da adesso in poi sarà tutto più bello e con soddisfazione ce lo prenderemo".

Primo hurrà in biancorosso per Daniel Maldini: "Sono felice di essere qua, di lottare con i miei compagni. Se viene il goal bene, ma alla fine è importante per la squadra fare punti. Palladino mi sta facendo sentire importante, e mi era un po’ mancato nella prima parte di stagione. Ho ricevuto i complimenti per il goal, ma l’ho visto poco. Cosa ha detto papà Paolo? Non ho ancora visto il telefono, non so se c’è il messaggio di papà con i complimenti. L’obiettivo è fare sempre meglio, non voglio avere una soglia di reti, ma forse è meglio parlare di punti".

Ex di turno per i suoi trascorsi da calciatore a Salerno in Serie B arrivato dalla Juve, Raffaele Palladino, attuale tecnico monzese, esprime soddisfazione: "Sono molto soddisfatto, abbiamo fatto una grande partita. Col Milan è arrivata una grande gioia, oggi è arrivata una conferma della grande maturità del gruppo. Avevo chiesto una grande prestazione e i ragazzi l’hanno fatta, è stato bello vederli in campo. Chi è entrato ha avuto lo spritio giusto, come col Milan. Il gruppo è forte, crede in ciò che fa e vuole continuare a migliorarsi. Metto in campo i giocatori che penso possano darci una mano in determinati momenti della partita. Abbiamo avuto almeno tre palle gol nel primo tempo, siamo rimasti sempre in partita, abbiamo rischiato solo su una ripartenza. Poi siamo stati bravi a sbloccarla e a non prendere goal, perchè abbiamo difeso da squadra. Siamo stati bravi nelle nostre geometrie e nei nostri concetti, la porta della Salernitana sembrava stregata, ma ci abbiamo messo voglia e coraggio. Per me è stato molto emozionate, c’era tutta la mia famiglia, questa partita aveva un sapore particolare. Oggi i tifosi della Salernitana sono stati incredibili, hanno cantano fino alla fine. Questa città vive di calcio e di passione, mi dispiace vedere i granata ultimi. Spero possano rialzarsi".

Il tecnico di Mugnano ha concluso: "Ci godiamo questo momento, stiamo crescendo come squadra e come collettivo. Abbiamo raggiunto uno step di maturità ulteriore perché questa vittoria dà forza a quella ottenuta col Milan. Quando ho conosciuto Berlusconi mi disse una frase che porto sempre dentro: bisogna pensare in grande, rispecchia il mio carattere e quello della squadra. Abbiamo messo in campo la giusta mentalità. Anche oggi chi è entrato ha fatto la differenza. Abbiamo anche rischiato di prendere goal, poi col guizzo giusto l’abbiamo sbloccata. C’è serenità nella nostra società, sono un fortunato ad allenare qui. Djuric? L’ho espressamente voluto, è un giocatore a cui bisogna fare un applauso. Si sacrifica per la squadra, corre anche troppo per i compagni con grande spirito, ci sta aiutando tantissimo, è uno sfogo per noi e possiamo anche sfruttare meglio uno come lui che vince duelli di testa e fisici. Dispiace vedere la Salernitana in questa posizione di classifica, da ex granata. Qui sono stato amato, però oggi vanno fatti i complimenti ai tifosi che hanno cantato fino all’ultimo e ciò fa capire la passione che questa città ha per questa maglia. Mi auguro che la Salernitana possa tirarsi fuori da questa situazione, anche oggi se l’è giocata, ha lottato. Non dimentichiamo che su un nostro errore ha avuto occasione di fare gol e subito dopo abbiamo fatto il goal del vantaggio. Ho studiato tante sue partite, è una stagione un po’ crudele, le gira male. Mi auguro per tutti gli amici che ho qui che la Salernitana possa rialzarsi".

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